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giovedì 13 settembre 2018

A volte ritornano (a Palermo): "I LOVE MILINGO" RETURNS



I LOVE MILINGO. A volte ritornano. Beh, quasi. Ma sì, ritornano. Perché come scrive Thomas Mann, anche se il titolo è passato a qualcun altro "Faraone è sempre Faraone". E in questo caso, il Papa è sempre il Papa. Quindi sì. Ritorna a Palermo. E di nuovo ci troviamo in uno stato di semiassedio per la venuta dell'ospite illustre. Non posso sapere se ci saranno contestazioni, tentazioni di satireggiare, e se verranno messe a tacere come in quelnon troppo lontano 2010. Certo che è impossibile non ricordare quanto accaduto nella nostra libreria in corso Vittorio Emanuele. Quando ospitavamo la mostra "La Papamobile del futuro" (aimé, c'erano anche opere di Vincino esposte), organizzata dal collettivo Scomunicazione. Quel famigerato striscione appeso all'interno della vetrina di Altroquando, quel "I Love Milingo" che attirò l'attenzione delle forze dell'ordine, era parte integrante della mostra allestita all'interno della nostra bottega. In seguito all'irruzione della polizia (che ricordiamo, fu filmata da Salvatore Rizzuto Adelfio e subito resa pubblica in rete) le polemiche fioccarono. La frase "I Love Milingo" dirà pure poco. Non brillerà per arguzia, ma sintetizzava un semplicissimo "Io non ci sto". E tanto bastò a suscitare una repressione. "Io non ci sto... I Love Milingo. Uno slogan inventato lì per lì. Una rivendicazione al diritto di dissenso da parte di un gruppo di persone che non si riconoscevano in una città agghindata come un presepe, prona e adorante nei confronti del capo di stato straniero. Un dissenso innocente che evidentemente non trovava posto nella visione di chi dirigeva i lavori. L'intervento della polizia nella nostra libreria non fu fisicamente violento, ma le intimidazioni non mancarono (ci fu anche chi afferrò fisicamente i lavori esposti per la mostra con l'intenzione di smontare tutto e proferì minacce molto gravi quando ci mettemmo in mezzo). Il dissenso non doveva esserci, Palermo era cattolica e plaudente. E così doveva apparire.
Oggi, che il Papa torna a visitarci, forse è il caso di ricordare questi episodi. E confrontarci con un passato che rischia di essere presente e futuro. I LOVE MILINGO. Aldilà della storia del vero Milingo, al di là dell'uso tamarro della lingua inglese con tanto di cuoricino. Ricordiamo anche che non troppo lontano da noi, una famiglia aveva appeso un altro striscione. E quello riportava una frase del Vangelo: «La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti? Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri!». Bene, fu prontamente rimosso anche quello con le medesime motivazioni.
Benvenuto, dunque, Papa Francesco. E anche se dubito molto che tu abbia voce in capitolo su questo genere di eventi, spero che stavolta si conservi rispetto e tutela per la libertà anche di chi dissente. Di chi spera in altro. Perché, vedi, nella nostra Palermo ormai è storia. E I LOVE MILINGO, oggi significa questo. Io non ci sto. Non ci sto a sentirmi ostaggio a casa mia.


venerdì 31 gennaio 2014

21 Febbraio 2014: da Mondadori Multicenter con Altroquando e Mamma!


Stiamo per tornare...

Ne dubitavate?
Salvatore, il nostro mentore, fondatore, nostra anima, nei mesi della malattia aveva elaborato un piano B, qualora fossimo stati costretti a cedere la fumetteria. Altroquando è da poco rinato nella forma che Salvatore sognava, come associazione culturale. Forma più consona a quel coacervo di interessi e iniziative culturali che è stata la nostra attività ventennale nella città di Palermo. Bene, ora è il momento di rimboccarsi le maniche e iniziare a fare sul serio.
Venerdì 21 Febbraio alle 17,30 ci troverete presso lo spazio eventi della Mondadori Multicenter di Via Ruggero Settimo a Palermo. Titolo della manifestazione? CI SARA' SEMPRE UN ALTROQUANDO (e a Palermo sarà sempre e soltanto quello fondato da Salvatore Rizzuto Adelfio). Sarà presente il sottoscritto (purtroppo sono Filippo Messina), il disegnatore Giuseppe Lo Bocchiaro, il giornalista Gianpiero Caldarella (autore del famigerato striscione "I Love Milingo") e modererà l'amico Fabio Capizzi, già presidente dell'associazione culoturale Palermo Fumetto e oggi salito a bordo per questa nuova avventura altroquandiana. 


Insieme presenteremo la neonata associazione Altroquando e i suoi progetti, parleremo della rivista satirica MAMMA! e del fumetto, pubblicato sull'ultima uscita, "Il guerriero dell'edificio 17a", in memoria di Salvatore Rizzuto Adelfio, firmato da Carlo Gubitosa e Giuseppe Lo Bocchiaro su testi dello stesso Salvatore.
Saranno esposti i ritratti che molti artisti palermitani e non hanno dedicato a Salvatore, sarà possibile acquistare la rivista MAMMA! e festeggiare insieme l'inizio del nuovo viaggio.
Vi aspettiamo numerosi. Seguiteci. Le sorprese non mancheranno.




lunedì 4 giugno 2012

Ricorsi storici - Il papa a Milano: sequestrato striscione


A volte la storia si ripete.
Sembra che le visite del pontefice nelle province della colonia cattolica (non possiamo che definire così il nostro paese, tuttora sottomesso politicamente in modo vergognoso al Vaticano) corrispondano sempre a una sospensione degli elementari diritti vigenti in democrazia.
Qualcuno si ricorderà della disavventura vissuta dalla nostra libreria un paio d'anni fa, giusto per la visita del papa a Palermo. La nostra fumetteria ospitava la mostra La papamobile del futuro, organizzata dal gruppo Scomunicazione. Parte dell'installazione comprendeva lo striscione I love Milingo, esposto all'interno della vetrina. Nella mattinata di domenica, digos e mobile fecero irruzione e sequestrarono il suddetto striscione, lasciadosi dietro la consueta scia di minacce.
Bene! E' successo di nuovo. Stavolta a Milano. Lo striscione sequestrato, con la motivazione che fosse "contrario alla sicurezza e alla morale" presentava una stilizzata descrizione di tutti i tipi di famiglia possibili, eterosessuali e omosessuali. Va da sé che per tradizione, la città di Milano come già Palermo nel 2010, non poteva permettersi voci fuori dal coro o contestazioni pacifiche. Del resto siamo in Italia, che cosa dovremmo aspettarci se non una pianificata genuflessione e omologazione globale cui nessun cittadino, di nessuna fede o ideologia, ha la libertà di sottrarsi? Naturalmente, i notiziari del giorno dopo hanno collocato la visita del pontefice tra i primi titoli di apertura, dando enfasi alla trita nenia oscurantista che secondo l'italico califfo (la metafora è storica) è soltanto quello tra uomo e donna.
Solidarietà, pertanto, ai cittadini milanesi coinvolti in questo ulteriore, disdicevole episodio. E massima visibilità a uno striscione (e soprattutto a delle voci) cui la venuta del successore di Pietro ha negato ancora una volta ogni diritto a esistere.
Amen!

venerdì 24 giugno 2011

LE RUGHE SULLA FRONTIERA - LAMPEDUSA: RESTIAMO UMANI!



Martedì 28 giugno alle 18.30 presso la fumetteria Altroquando in Corso Vittorio Emanuele 143, si inaugura la mostra di vignette e illustrazioni dal titolo “Le rughe sulla Frontiera / Lampedusa: restiamo umani!”.
La mostra, che rientra nell'organizzazione del “Lampedusa in Festival”, in programma dal 19 al 23 luglio, è stata curata da Gianpiero Caldarella ed è stata promossa dai ragazzi dell'Associazione Askavusa di Lampedusa insieme a Legambiente Lampedusa, Recosol, Arci, Asgi.
Sono in mostra le tavole di Gianni Allegra, Altan, Mauro Biani, Lelio Bonaccorso, Ellekappa, Bicio Fabbri, Giorgio Franzaroli, Frago, Simon Frosini, Giuliano, Kanjano, Giuseppe Lo Bocchiaro, Makkox, Mario Natangelo, Marco Pinna, Filippo Ricca, Giacomo Schinco e Luciana Manco, Sergio Staino, Vincino ed altri ancora che si aggiungeranno per la presentazione all'interno del “Lampedusa in Festival”.
Disegnatori e illustratori di tutt'Italia che hanno offerto il loro lavoro, talvolta poetico, talvolta dissacratore, talvolta inedito, talvolta no, manifestando così la loro vicinanza con la causa dei lampedusani che sono stanchi di sentire parlare di continue emergenze e facili soluzioni.
La mostra è dedicata alla memoria di Vittorio Arrigoni.
All'inaugurazione sarà presente anche il cantautore di Lampedusa Giacomo Sferlazzo, che interpreterà qualche brano tratto dall'album “Il figlio di Abele”.

Dal testo di presentazione della mostra:
“La frontiera, come la fronte, non è una linea che permette di stare o al di qua o al di là. Quelle linee sono le rughe che scavano la fronte, o i muri e le recinzioni che si innalzano sulla terra, violandola, come una corona di spine poggiata sulla frontiera.
Alle volte le frontiere non si attraversano, si vivono, magari tutta la vita, come accade a molti lampedusani, sperando magari un giorno di vederle crollare sotto il peso della storia, come fu per il muro di Berlino. Lampedusa è una di queste frontiere, attraversata da rughe che ci informano del tanto tempo passato a ritrovarsi nel mezzo del Mediterraneo. “



mercoledì 15 dicembre 2010

"Sdisonorata Società" di Gianpiero Caldarella: il 20 Dicembre da AltroQuando



Da AltroQuando, in corso Vittorio Emanuele 143, il prossimo 20 Dicembre alle ore 18, presentiamo il libro Sdisonorata Società di Gianpiero Caldarella edito da Navarra Editore


Gianpiero (scritto così, con la "n"... cosa che gli causa costanti grattacapi burocratici) Caldarella è un giovane giornalista e autore satirico siciliano che può già vantare un curriculum di tutto rispetto. Ha fondato la rivista Pizzino, premiata nel 2006 a Forte dei Marmi come migliore pubblicazione satirica italiana. L'anno successivo, a Fucecchio (FI), riceve il premio Montanelli giovani. Inoltre, in collaborazione con Sergio Staino, dirige per due anni il settimanale di satira Emme, supplemento de L'Unità. Alla radio, invece, cura  la rubrica U pizzinu - su Radio24 - dal 2007 al 2009 con cadenza settimanale. A lui si devono iniziative come la Barca di Cammarate per il Festino, per l'edizione 2010 del Festino di Santa Rosalia, e la mostra La Papamobile del Futuro, in occasione della visita di Benedetto XVI a Palermo. Sua la mente che ha ideato il famigerato striscione I Love Milingo, affisso nel corso della mostra all'interno della fumetteria AltroQuando e subito sequestrato dagli agenti della Digos. Sdisonorata Società, che sarà presentato il 20 Dicembre da AltroQuando alla presenza dell'autore, è la raccolta dei suoi interventi radiofonici realizzati per la trasmissione U pizzinu


Note sul libro dalla bandella di copertina:

Nella primavera del 2007 nasceva il “Pizzino” radiofonico, su Radio24, in qualche modo “compare” dell'omonimo mensile di satira cartaceo fondato a Palermo.
Per due anni, ogni fine settimana è andata in onda una strana rubrica di un paio di minuti dove, spesso marcando l'accento siculo, veniva raccontato un fatto, un affare, uno stato d'animo, un imbroglio, un'epopea burocratica senza quel distacco passionale, quella “distanza” che è propria del tipo di discorso giornalistico. Va bene prendere per il culo il politico, il mafioso, il grande imprenditore o il potente uomo di chiesa, ma a questa satira non poteva sfuggire l'uomo qualunque, il burocrate, il conducente di autobus, il medico di famiglia, tutti coloro con cui si entra in contatto nella quotidianità. Piccoli comportamenti, insomma, non importa se penalmente rilevanti. In fondo sono i piccoli gesti -come accettare o rifiutare un caffè ad esempio- quelli che creano i modelli di comportamento fondanti di una società. Anche la mafia non sfugge a questa regola. Questo libro raccoglie gran parte di quelle rubriche radiofoniche e racconta un po' di questa “sdisonorata società” a partire da sud, risalendo verso un nord che si sta lentamente meridionalizzando, pur continuando a detenere il primato economico. Non si spiegherebbero altrimenti i consigli comunali sciolti per infiltrazioni mafiose in Veneto, i palazzi nuovi crollati a L'Aquila perché imbottiti di cemento depotenziato, la ricerca diffusa di una raccomandazione per lavorare, l'imbarazzo che accompagna il lancio di quella grande opera che è l'Expo a Milano. Neanche fosse il ponte sullo stretto di Messina.
A poco a poco stiamo diventando tutti una cosa.


lunedì 11 ottobre 2010

Di striscioni, pubblicità e contrappassi...


A distanza di una settimana dalla visita del Papa alla città di Palermo, imbellettata dall’autorità affinché apparisse agli occhi dell’ospite illustre quanto più cattolica, plaudente e prona fosse possibile, sentiamo l’esigenza di fare qualche ulteriore osservazione in merito ai fatti che hanno visto protagonista la nostra fumetteria.

Gli eventi sono ormai noti a tutti. L’irruzione della digos nella libreria, il sequestro illegittimo dello striscione con la scritta I Love Milingo, l’inquietante video che documenta l’episodio e una lunga lista di commenti solidali o avversi. Si è giunti a due interrogazioni parlamentari, una delle quali presentata al parlamento europeo da Sonia Alfano. Si è discusso anche tanto della scritta in questione e del suo significato vero o presunto. Si è parlato di trovata pubblicitaria a nostro vantaggio e si sono sprecate analisi superficiali sulla dinamica degli eventi. Dopo circa sette giorni, vorremmo ora dire la nostra con serenità, giusto per chiarire alcuni punti che in rete sono stati oggetto di discussione in modo spesso fuorviante.

Iniziamo da questo: da dove è venuto lo striscione e la scritta I Love Milingo, che tanto clamore sta suscitando?

E’ bene ricordare che la libreria Altroquando di Palermo, pur essendo in primo luogo un esercizio commerciale volto alla vendita di fumetti, riviste e libri, nei suoi vent’anni di attività si è sempre sforzata di svolgere un ruolo di centro culturale. La fumetteria ha ospitato mostre fotografiche e pittoriche, presentazioni di libri, opere a fumetti e autoproduzioni di vario genere. Snobbata da alcuni, magari perché legati a meccanismi di promozione più convenzionali, è stata invece eletta a spazio preferenziale da altri, che forse vedono un messaggio più forte nel presentare le loro opere presso una fumetteria, luogo insolito e decisamente alternativo per la cultura nazionale. Nel corso degli anni, Altroquando ha dato visibilità a giovani artisti, divulgato nella città la cultura lgbt,  appoggiato numerose iniziative legate alla controinformazione e a battaglie per diritti fondamentali. Che la nostra libreria sia una realtà commerciale e culturale schierata a sinistra non è mai stato un segreto. Può piacere o meno, ma è così. Così com’è naturale che in certe persone le passioni sociali ardano e trovino spazio anche in quello che nasce come mero esercizio commerciale.

Detto questo, è il momento di restituire a Cesare quel che è di Cesare, confermando che qualunque iniziativa trovi ospitalità presso la nostra libreria avrà sempre e comunque la nostra irriducibile solidarietà. Dal 30 Settembre 2010 la fumetteria AltroQuando ospitava la mostra satirica intitolata La Papamobile del Futuro. Un’esposizione di vignette firmate da un gruppo di artisti noti o emergenti, come Vincino, Gianni Allegra, Roberto Perini e molti altri. La mostra, allestita dall’associazione Scomunicazione con il comitato Tutti Pazzi per il Papa, era una delle poche iniziative di pacifico dissenso organizzate in città in vista della visita del pontefice. Alla mostra erano legati gadget come magliette appositamente stampate e un video proiettato presso il nostro locale durante l’inaugurazione dei lavori. E’ da considerare naturale che in quella particolare Domenica mattina ci sia stato proposto di tenere aperto lo spazio espositivo. Proposta che la nostra libreria ha accettato di buon grado, con le conseguenze che oggi tutti conoscono.

Lo striscione con la scritta I Love Milingo era in realtà un’ulteriore installazione che integrava la mostra satirica esposta all’interno. Sul significato di questo slogan, i commenti si sono sprecati. Alla luce dei fatti di questi ultimi giorni, a noi interessa poco dibattere sull’efficacia della frase (che qualcuno ha definito “stupida e inutile”). Certo esprimeva un dissenso generico, forse approssimativo. Il medesimo significato avrebbe potuto averlo una frase come “Io sto con Galileo” o “I Love Giordano Bruno”. Non importa. O almeno non conta più. Quel che lo striscione voleva dire, con buona pace del vescovo zambiano (del quale, peraltro, oggi molti si sono dimenticati) era semplicemente un educato e generico “Io non ci sto”. E’ probabile che qualcuno (compreso chi scrive) si sarebbe magari scervellato per scovare una frase più incisiva, ma dibattere su questo è del tutto inutile. Quel che conta è la gravità dei fatti, e l’ingenuità dello slogan non fa che gettare benzina sul fuoco facendo apparire la reazione ancora più fuori luogo. La scritta I Love Milingo (di per sé innocua e goliardica) è stata trasformata proprio dagli eventi che l’hanno travolta. Come un meme che muta diventando un elemento di comunicazione che ha vita a sé. Dopo il sequestro, lo slogan I Love Milingo ha fatto il giro della rete, ed ha acquistato un nuovo significato: No alla censura della libera espressione. In sostanza, se il personaggio Milingo c’entrava poco all’inizio, c’entra ancora meno adesso. Il suo nome è entrato a far parte di un segno che veicola un significato cruciale, e il popolo antagonista della rete, d’ora in avanti, ne farà l’uso che vorrà.

Si sono levate anche più voci che ci hanno accusato di furbizia e di stare cavalcando questo spiacevole episodio per ottenere una facile pubblicità. Bene. Non si può negare che la fumetteria Altroquando abbia avuto di ritorno una certa visibilità. In primo luogo, però, il frangente che l’ha generata non è stato piacevole per nessuno dei presenti, e tanto meno era programmato. In seconda istanza, benché un vasto movimento di solidarietà si sia stretto intorno alla nostra attività, a questo non corrisponde alcun vantaggio economico. Magari perché gli eventi e le passioni suscitate non coincidono esattamente con il target della nostra clientela abituale, quella che legge fumetti. La polizia non lavora certo per noi, e l’associazione Scomunicazione non è un’agenzia di marketing. Se pure al mondo esistono individui che possono provare entusiasmo vivendo nell’occhio del ciclone, sicuramente non è così per un’attività commerciale, la quale non ha nessun vantaggio a mettersi sotto scopa come è successo, e potrebbe in futuro subire serie ripercussioni.

A proposito della nostra disavventura sono state dette tante cose. Belle e brutte. Pertinenti e prive di senso. Qualcuno, sul suo sito, ha parlato persino di un “contrappasso dantesco” che la nostra fumetteria avrebbe meritatamente patito giacché colpevole, un tempo, di avere imbavagliato un piccolo editore e aver stoppato la presentazione del suo prodotto. Nella fattispecie, un fumetto fantapolitico veicolo di una palese apologia del fascismo. Un prodotto che c’entrava con la nostra attività e il nostro orientamento politico come il diavolo con l’acqua santa.
Vogliamo davvero parlarne?

Provate a immaginare un personaggio che propone ai sacerdoti salesiani dell’istituto religioso Don Bosco di Palermo di ospitare presso il loro cineforum una rassegna di film di Tinto Brass.  Oppure un editore che per promuovere un nuovo libro celebrativo della resistenza partigiana lo propone a un centro sociale di estrema destra. Chi ha una percezione realistica del mondo e delle sue sfaccettature, non avrà difficoltà a comprendere che l’eventuale rifiuto da parte delle strutture in questione, prima ancora che legittimo, sarebbe prevedibile se non scontato. Ed è questo che è successo tra la fumetteria Altroquando e l’editore in questione. Niente di più. In realtà esiste un’enorme differenza tra invadere d’autorità lo spazio altrui imponendo il silenzio e il normale rifiuto di ospitare a casa propria un prodotto non conforme all’ideologia che si professa. Prodotto che resta comunque libero di esprimersi negli spazi a lui favorevoli. Secondo la logica applicata dal nostro detrattore, invece, qualunque casa editrice potrebbe essere accusata di censura liberticida nel momento in cui respinge legittimamente un manoscritto che giudica inadeguato alla propria griglia editoriale. Quel che sembra logico e naturale ad alcuni, pur militando in aree politiche diverse, evidentemente risulta di difficile comprensione per altri. E i rancori personali ingoiano tutto il resto, inducendo a parlare di contrappassi e quant’altro. Anche questo non ci interessa affatto.

Quel che conta davvero non è la libreria Altroquando o la scritta I Love Milingo. E neppure il conseguente strascico di commenti e insulti su Internet. La città di Palermo è stata presidiata affinché apparisse qualcosa che non è, in alcuni casi con spregio della Costituzione. Dalla rimozione occasionale della spazzatura alla “bonifica” maniacale (e controproducente) del dissenso. Le poche voci fuori dal coro che non volevano tacere sono state zittite anche perché lasciate sole dal mondo politico. Ben vengano, adesso, le interrogazioni parlamentari, la solidarietà a chi ha visto violare il proprio spazio privato e tutto il resto. Temiamo però non sia sufficiente e che l’attenzione di noi tutti farebbe a meglio rimanere desta.
Noi per vivere vendiamo fumetti, è vero. E anche i fumetti sono considerati da qualcuno una cosa “stupida e inutile” come certi striscioni. Tuttavia, la Costituzione italiana e prima ancora il senso di giustizia non lo sono. Svegliamoci, dunque. E proviamo a fare in modo, per una volta, che ciò che è giusto e onesto non trionfi soltanto nel mondo delle nuvole parlanti.


 

  [La vignetta in questo post è di Makkox]



venerdì 8 ottobre 2010

L'interrogazione di Sonia Alfano al parlamento europeo per i fatti di Palermo

Dopo l'interrogazione parlamentare presentata in Italia che ha visto come primo firmatario Marco Beltrandi, riguardo la vicenda dell'irruzione della Digos nella nostra fumetteria e gli ulteriori fatti incostituzionali verificatisi a Palermo durante la visita del Papa, un'altra interrogazione è stata presentata al parlamento europeo da Sonia Alfano. AltroQuando ringrazia tutti coloro hanno espresso solidarietà e si sono prontamenti attivati affinché questi episodi non passassero sotto silenzio. Di seguito, il video con l'intervento di Sonia Alfano.

martedì 5 ottobre 2010

I Love Milingo - Il servizio su Teleacras

Il servizio firmato da Gero Micciché sulla censura operata dalla polizia di Palermo (e sul sequestro subito da AltroQuando) durante la visita del Papa, andato in onda nel corso del videogiornale di Teleacras del 4 Ottobre 2010.


I Love Milingo: Intervista di Tony Troja a Salvatore Rizzuto Adelfio

Di seguito potete vedere il video dell'intervista di Tony Troja a Salvatore Rizzuto Adelfio, titolare di AltroQuando. L'argomento è sempre la visita del Papa a Palermo e l'intervento della polizia presso la fumetteria che ospitava la mostra satirica La Papamobile del Futuro, organizzata dall'associazione Scomunazione, ideatrice anche dello striscione sequestrato dalla Digos che recitava la frase I Love Milingo.



L'appello di Micromega




Alla Procura della Repubblica di Palermo
al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Come cittadino che difende la Costituzione segnalo la violazione delle libertà fondamentali di cui all'artt. 14 e 21 commesse a Palermo rimuovendo uno striscione con le parole del vangelo di Matteo (21,13) e di un cartello esposto nella libreira Altroquando.

(4 ottobre 2010)





domenica 3 ottobre 2010

Il Papa a Palermo, la Digos da AltroQuando



COMUNICATO STAMPA

A PALERMO CENSURATO STRISCIONE “I LOVE MILINGO” DA ALTROQUANDO



Stamani, Domenica 3 Ottobre 2010, alle ore 11,30, numerosi agenti della polizia di stato in divisa e agenti della Digos hanno intimato la rimozione di uno striscione posto all'interno della vetrina della libreria AltroQuando in via Vittorio Emanuele 143 a Palermo. Lo striscione recitava la frase: I LOVE MILINGO. Gli agenti lo hanno sequestrato assieme alle locandine della mostra “La Papamobile del futuro” da tre giorni allestita presso la stessa libreria. La motivazione addotta al provvedimento è stata quella di ritenere offensiva una simile frase proprio nel momento in cui il corteo del pontefice sarebbe passato da corso Vittorio Emanuele.

Riteniamo che questo provvedimento mini fortemente i diritti costituzionali sulla libertà di manifestazione del proprio pensiero, sia attraverso la critica che la satira. Riteniamo che il messaggio in questione non offendesse nessuno, né tantomeno istigasse a comportamenti violenti.
Al contrario era un segno di quella politica dell'Amore che tanto ha fatto strada ultimamente in Italia. Perché un messaggio d'amore e riconciliazione dovrebbe essere offensivo? Perché Papa Benedetto XVI dovrebbe ignorare la regola del perdono su cui si fonda la dottrina cristiana? Veramente Milingo non merita di essere amato? Palermo si merita davvero questo miracolo alla rovescia?

E i parlanti diventarono muti... Così. Per miracolo.

Palermo, 3 Ottobre 2010


http://www.scomunicazione.it/ 

venerdì 1 ottobre 2010

...e Papamobile fu!

La Papamobile del futuro


Libreria Altroquando

via Vittorio Emanuele, 143 - Palermo
dal 30.09 al 05.10
























                                               

mercoledì 29 settembre 2010

La papamobile del futuro


Giovedì 30 settembre alle ore 18.30 presso la fumetteria Altroquando in Corso Vittorio Emanuele 143 a Palermo verrà inaugurata la mostra “La papamobile del futuro”.
Saranno esposte tavole inedite di molti disegnatori e illustratori satirici da anni attivi nella scena editoriale italiana: da Vincino a Gianni Allegra, da Roberto Perini a Filippo Ricca, da Mauro Biani a Bicio Fabbri, da Simon Frosini a Marco Pinna, da Massimo Gariano a Marco Tonus, da Manlio Truscia ad Alfonso Leto.
Sono tanti gli interrogativi in gioco: anche il mercato della papamobile attraverserà delle crisi? Come saranno le nuove papamobili? Ecologiche? A pedalata assistita dallo Spirito Santo? A idrogeno purché alimentate da acqua santa che rilascerà solo santo ossigeno? E gli stabilimenti abbandonati dalla Fiat potrebbero essere riconvertiti in fabbrica di papamobili e cardamobili? Si potranno pagare a rate? Un papa ha diritto alla Findomestic? Saranno antisismiche? Ci sarà spazio per dei bambini a bordo? Voleranno?
Le risposte sono state a dir poco sorprendenti. La papamobile si è dimostrata in grado di riflettere i cambiamenti e le ansie che attraversano il potere del Vaticano e i suoi rapporti con una società sempre più laicamente devota.
La mostra, organizzata dal gruppo “Tutti pazzi per il Papa”, (attivo su facebook sotto la voce “La barca di Cammarata per il festino”) e curata da Gianpiero Caldarella e Leonardo Vaccaro si inserisce nell'ambito delle manifestazioni per la visita del Santo Padre a Palermo.
Nel corso della serata sarà presentato il video musicale “Viva il papa col pomodoro”.
Sarà offerto un bicchiere di benzina a tutti gli aspiranti piloti della papamobile, ai visitatori al massimo sarà offerto un bicchiere di vino.