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giovedì 3 novembre 2016

Cambiamenti: Altroquando resiste mentre una strada vola via


Ieri ho avuto una notizia dolceamara... 


E' come se la scena della demolizione del Nuovo Cinema Paradiso si fosse protratta per tre lunghissimi, dolorosi anni. Un istante sospeso, trascinato nel tempo come un fuoco che ti arde senza concederti il lusso di morire. Ora quell'interminabile tuffo al cuore può iniziare a concludere la sua corsa, mentre la lotta per la memoria di ciò che è stato e ciò che ancora potrà essere continuerà. 
Alastor, il punto vendita di una grossa catena di distribuzione che si era insediato con una nuova licenza nel vecchio locale in affitto dove un tempo c'era la libreria Altroquando per rilevarne la clientela, sta traslocando. Probabilmente con una sua insegna identificativa (sarebbe logico), e in una zona meno problematica dal punto di vista commerciale (nessuno lo sa meglio di me che l'ho vissuta). Quella bottega, dunque adesso sarà chiusa per un po', e se sarà affittata ad altri e riaperta è molto improbabile che presenti la stessa tipologia di attività. Si conclude dunque quella sensazione di identità strappata (fino a pochi giorni fa, clienti di Alastor, cercando la fumetteria, si sono rivolti a me sui social della nuova associazione culturale Altroquando). Data la superficialità di una città con la memoria debole, il rischio della sovrapposizione rimane, e pertanto la mia battaglia per l'identità culturale di Altroquando (che ricordiamo, non era soltanto una fumetteria) non si ferma qui. Oggi sicuramente c'è un cambiamento importante, il resto lo scopriremo. Ma vedere indossare da estranei l'abito di una persona cara, e il nome della mia famiglia attribuito a qualcosa di totalmente diverso, ha allungato l'elaborazione del lutto oltre i tempi massimi.



Palermo, non deludermi. Adesso non hai più scuse per voltare pagina, o per scambiare un centro commerciale per un centro culturale. Ci sarà sempre un Altroquando. Quello di Salvatore Rizzuto Adelfio, che ti parla di fumetti, sì... ma anche di tante altre cose, perché è fatto di sogni, di idee, di impegno, di passione e voglia di condividere. 




In questi ultimi, difficili anni, qualcuno ha definito la mia come "la resistenza di Altroquando a Palermo". Una definizione che mi onora e per la quale ringrazio. La memoria non è solo rammentarsi delle bevute insieme, di barzellette e pacche sulla spalla. Memoria è crescita e evoluzione dalla storia passata, tenendo salde le radici. Salvatore Rizzuto Adelfio, nei suoi ultimi mesi di vita, sperava fortemente in questa trasformazione, ed è per questo che Altroquando a Palermo non può che essere legato al suo nome. Anche noi contiamo presto di inaugurare una nuova sede per l'associazione culturale che porta il nome di questo pezzo di storia palermitana. Una sede che già ospita, restaurate, l'antica insegna e le storiche lunette dipinte da Marcello Buffa, nonché l'archivio di tutte le attività culturali svolte in circa vent'anni di esistenza. Proseguiamo, nel frattempo, a chiedere alle istituzioni di dare il nome di Salvatore al lungomare di Sant'Erasmo, fotografato, narrato con parole e immagini, da qualcuno che ha regalato un grande sogno alla città di Palermo, non solo qualche fumetto. Un dono prezioso per chi è in grado di riconoscerne il valore.



Ci vediamo presto in un Altroquando. Addio (perdonami, ma era ora) pezzo di vita in Via Vittorio Emanuele 143. Ti ricorderò come qualcosa che si è fatto amare e odiare nello stesso tempo, come tutte le storie d'amore. Ma come Papillon aggrappato alla sua zattera, resisto e grido a pieni polmoni: «Sono ancora vivo, maledetti bastardi! Sono ancora vivo!»
So per certo che Salvatore avrebbe adorato questa citazione.





---- oooO-  LE STRADE PER UN ALTROQUANDO  -Oooo ----

venerdì 10 giugno 2016

Su "Buogiorno Palermo" si parla della Biblioteca Autogestita Salvatore Rizzuto Adelfio



Oggi su Buongiorno Palermo, a proposito della neonata Biblioteca autogestita "Salvatore Rizzuto Adelfio". «Salvatore, ancora adesso, più che promuovere l'arte a Palermo come aveva sempre fatto, nella sua opera personale innalza la stessa Palermo, anche nella sua quotidianità minuta, ad oggetto d'arte.» Grazie ad Alessandro Iannelli, autore dell'articolo per queste parole.

giovedì 2 giugno 2016

S'inaugura il 3 Giugno la Biblioteca Autogestita "Salvatore Rizzuto Adelfio"

DOMANI, 3 Giugno presso il Tmo-Teatro Mediterraneo Occupato , alle ore 16: in contemporanea con la venuta di Zerocalcare per la presentazione del suo libro "Kobane Calling", si inaugura la Biblioteca AutogestitaSalvatore Rizzuto Adelfio, frutto di un lungo lavoro di raccolta dei libri e fumetti del fondatore di AltroQuando a Palermo. L'immagine nel post è un cimelio del primo incontro tra Salvatore e Michele - Zerocalcare, che firma la targa in sua memoria che sarà apposta in biblioteca. Vorrei dire a tutti gli amici di Salvatore che si troveranno per lavoro o per impegni precedenti alla fiera di Etna Comics che nonostante la distanza hanno ugualmente un modo per essere presenti a questo importante evento. Il modo è semplice. Parlatene. Parlatene tra voi, con i vostri amici. Parlatene se intervenite in pubblico. Dite che a Palermo sta succedendo questo. Parlate di Salvatore, del suo lavoro dentro e soprattutto fuori della sua fumetteria (che oggi è un'associazione culturale che porta sia il suo nome che quello della sua creatura: Altroquando). Parlate della sua gratuita volontà di condivisione della cultura, di come vi ha aiutato a crescere, della passione che metteva in ogni sua iniziativa, nelle mostre che organizzava, nelle riviste che produceva. Parlate della sua vitalità, del suo amore per ogni forma di arte, e dite che da oggi il suo nome è anche il nome di un biblioteca di quartiere che senza di lui, il suo carattere, i suoi libri, i suoi fumetti, non sarebbe nata. Ricordate che "Altroquando", in Italia, sarà pure una parola ormai abusata, che fa da etichetta ad attività differenti. Ma che a Palermo sarà sempre legata rispettosamente al nome di chi l'ha usata per primo. Se lo è meritato, e siamo felici che questa realtà nasca in una città sempre meno attenta agli atti artistici spontanei e spesso troppo concentrata sulle catene di montaggio. Grazie, Salvatore. E grazie a voi, al TMO, a Zerocalcare.
Questo il link dell'evento su Facebook: https://www.facebook.com/events/219206328450513/

venerdì 25 settembre 2015

...e il restauro continua!


Anni e anni di smog del centro palermitano. Pioggia e intemperie varie. Polvere. Insomma, vita vissuta e sognata... Continua l'eroico lavoro di Rita De Leonibus, intenta a restaurare la storica insegna di Altroquando (oggi la nostra bandiera) e delle due spettacolari lunette. Passi fatti in sordina, nel corso di circa vent'anni, da una città troppo attenta ai numeri di cassa e alla "classe" per esprimere la propria caratura culturale, ma bisognosa, sotto la scorza dell'indifferenza e dell'omologazione, della capacità di osare e sperimentare... anche quando si ha poco o niente. Rassegnatevi. Potrà cambiare forma. Ma ci sarà sempre un Altroquando.








domenica 30 agosto 2015

...e il restauro continua



L'Estate volge al termine, e i lavori di restauro dell'insegna storica di Altroquando (un tempo prima fumetteria di Palermo, oggi tag culturale che si propone di continuare la tradizione fondata da Salvatore Rizzuto Adelfio nell'ormai lontano 1991, e cioè la divulgazione delle espressioni artistiche dal basso, i fumetti, la controcultura) procedono. La brava Rita De Leonibus sta letteralmente facendo rivivere i colori della nostra amata bandiera. Vederla tornare lentamente agli antichi splendori è una vera emozione.



martedì 25 agosto 2015

Altroquando: restaurazione in corso...

 

Iniziati i lavori di restauro della storica insegna di Altroquando. Ma non chiamiamola più insegna, dai. Non tornerà più dove si trovava prima e dove non ha più ragione di stare. Altroquando, oggi, vive e cresce altrove. Ma la sua bandiera merita di essere salvata (così come le lunette illustrate che le fanno da corredo). Ecco le prime foto dei lavori in corso. Per cominciare, la materia ancora bruta. L'eroica striscia di compensato ha resistito negli anni allo smog del centro storico, alle intemperie e agli insulti del tempo. Già i primi interventi della professionale Rita De Leonibus hanno fatto intravedere i segni di una veloce ripresa. Come diciamo ogni volta? Ah, sì. Ci sarà sempre un Altroquando.






lunedì 25 agosto 2014

25 Agosto: Un anno ricordando Salvatore

 

"La mattina passeggio sul lungomare. Una specie di purificazione quotidiana. Mi allenta i pensieri e mi distraggo. Forse sarà lo stesso per tutte le persone che vedo correre la mattina, chi più o meno speditamente. Ognuno una sua cadenza. Ognuno un suo percorso. Ognuno un suo pensiero.

Per ristorare la mente basta anche un solo minuto al giorno. Ma che sia tutto silenzio." 


25 Agosto 2013 - 25 Agosto 2014 : Scrivere "un anno senza Salvatore Rizzuto Adelfio" sarebbe incongruo. E ingiusto. Salvatore a Palermo ha dato molto, troppo, perché lo si possa congedare in modo così stereotipato. Lasciamo che a farlo siano quanti vivevano la sua fumetteria come la propria visione personale del classico bar dello sport. Un luogo simpatico, gestito da qualcuno a cui si è sinceramente affezionati, dove ci si incontra con gli amici, dove si cresce e si invecchia insieme, ma niente di più. 
Sì, perché le cose serie, si sa, si fanno altrove.

Salvatore, fondando Altroquando (parola usata da molte realtà differenti, ma che a Palermo è tutt'uno con il suo lavoro e le sue iniziative) aveva creato un'identità culturale duttile. Un ibrido di passioni infantili e impegno sociale, troppo bizzarro e forse troppo nobile, nella sua umiltà, perché tutti lo capissero. La forza della natura rappresentata da quest'uomo ha lasciato sulla città un'impronta che va custodita, e nella quale è irrinunciabile seminare il domani per quelli di noi che hanno accolto la sua eredità intellettuale. 


Salvatore Rizzuto Adelfio è stato tante cose, persona imperfetta come chiunque, ma sicuramente ricca di passioni, attitudini e soprattutto di un dono raro che suscitava in tutti coloro che incontrava irrefrenabili slanci creativi. Per questo ci piace ricordarlo come un nume tutelare, ispiratore di qualcosa di prezioso. Scrittore, fotografo, disegnatore, attivista politico, commentatore delle cronache cittadine e... libraio. Sia pure non eccellendo in nessuna di queste discipline, Salvatore Rizzuto Adelfio era in grado di sfiorarle tutte producendo sempre bellezza e ispirazione. Il signor Altroquando, al di là dell'ovvia retorica, ci ha dato molto da ricordare. Adesso è trascorso un anno da quando la sua esistenza è uscita da questo piano di realtà per entrare in quello dei ricordi e delle figure giustamente ammantate di un alone leggendario. Noi, che di Altroquando abbiamo fatto una bandiera, che non vogliamo rassegnarci alla fine di un'avventura troppo bella per finire, andremo avanti lungo la strada che ci ha indicato. In attesa, quindi, di organizzare un evento adeguato per ricordarlo, una volta superate le tempistiche estive, lo salutiamo con una riproposta delle sue splendide foto, spesso ritoccate ad arte. E ripetiamo ancora una volta... che ci sarà sempre un Altroquando. E sarà quello legato al nome di Salvatore Rizzuto Adelfio.








domenica 23 febbraio 2014

Altroquando ...e ora dritto fino al mattino!



Un abbraccio a tutti quelli che erano presenti venerdì alla Mondadori di Palermo per la presentazione del nuovo corso altroquandiano. Grazie a chi, pur da lontano, ci supporta. E' stato un evento bellissimo che ci riempie di ottimismo e entusiasmo. Perché ci sarà sempre un Altroquando a Palermo. Quello di Salvatore Rizzuto Adelfio. Fatto di fumetti, di battaglie per i diritti, e amore per le culture senza frontiere.
Prestro divulgheremo un calendario della nostra reperibilità, molte associazioni e locali palermitani stanno accogliendo amichevolmente il corso di Altroquando 2.0 (come al sottoscritto piace chiamarlo). Presto sarà possibile, per i soci tesserati, acquistare fumetti con uno sconto del 20% sui prezzi di copertina, e altri eventi sono già in fase di studio. Altroquando è ancora qui. Grazie a tutti voi. 


lunedì 17 febbraio 2014

Altroquando Palermo... verso il nuovo corso

 


Il 21 Febbraio è ormai vicinissimo. Una data che per chi ci tiene sarà uno spartiacque, segnando il passaggio nella storia di Altroquando Palermo (la cui licenza di libreria è stata venduta da mesi e il cui luogo fisico ospita oggi un'attività commerciale differente e con finalità del tutto autonome) da fumetteria (sia pure sui generis) ad associazione culturale, collettivo di menti che hanno voglia di andare oltre, dando compimento ai progetti e ai sogni di Salvatore Rizzuto Adelfio, fondatore di una filosofia di vita più che di una bottega dove limitarsi a vendere un prodotto. E' naturale che l'iniziativa non raccoglierà il plauso di tutti. Ogni cambio di guardia si scontra con la nostalgia e la diffidenza di molti. Altroquando (il cui nome appartiene oggi legalmente all'associazione omonima) è stato sin da subito l'installazione materiale delle attitudini culturali e artistiche (ma anche, se non soprattutto, politiche nella sua sperimentazione) di Salvatore. Un anarchico che ragionava in termini di collaborazione tra realtà eterogenee ed espressioni alternative alla cultura egemonica, interessato alla divulgazione più che al profitto, all'abbattimento delle frontiere e alla ricerca di pratiche di comunicazione non scontate. Non è un caso che con il passare degli anni, Altroquando Palermo sia stato seguito e supportato nelle sue iniziative più che dai suoi clienti storici (comunque affezionatissimi e presenti, si veda la straordinaria asta del 2010 per salvare l'attività in crisi) dalle realtà associative della città, i centri sociali, i gruppi lgbt, le realtà artistiche di confine.



Oggi la fumetteria Altroquando, a Palermo, non esiste più, sostituita da un franchise nazionale. Poco male per quanto riguarda i sogni del suo fondatore e di chi ha condiviso con lui delle ragioni di vita. Le idee vanno avanti, liberate da un guscio divenuto ormai opprimente, e si prepara ora a diventare farfalla, sganciandosi dalle logiche da bottega. Ringraziamo quindi tutte quelle realtà associative che ancora oggi hanno stretto Altroquando Palermo in un abbraccio di solidarietà e ci prepariamo a intraprendere un nuovo cammino, sulle tracce di quello che è stato un sogno artistico e politico che sarebbe uno spreco abbandonare là dove la parentesi commerciale è stata chiusa.
 

Rinnoviamo l'invito a tutti per il 21 Febbraio alle ore 17,30 alla Mondadori di Palermo, per l'inizio di un nuovo percorso altroquandiano, fatto anche di vendita di fumetti, ma soprattutto di iniziative, eventi e divulgazione di quanto abbiamo imparato ad amare grazie a una persona straordinaria.
Perché ci sarà sempre un Altroquando a Palermo. E sarà quello di Salvatore Rizzuto Adelfio.



mercoledì 9 novembre 2011

Sarà sempre un Altro Quando...


AltroQuando vive. Sono passati cinque giorni da quando La Repubblica di Palermo ha pubblicato la falsa notizia della nostra chiusura. Oggi, 9 Novembre 2011, sullo stesso quotidiano esce la smentita, dal titolo “Scusate, AltroQuando è Viva!”, sempre a firma di Mario Genco, già autore del pezzo in cui si affermava la nostra presunta scomparsa.


La notizia sulla chiusura di AltroQuando aveva suscitato un discreto subbuglio presso il nostro giro di conoscenze, e tutt’ora continuamo a ricevere messaggi che ci chiedono conto di tale drammatica comunicazione. Per scongiurare l’influenza negativa di una notizia errata, abbiamo dunque dato il via a una campagna virale volta a dimostrare che la fumetteria AltroQuando è ancora aperta e funzionante. In tanti, spontaneamente o dietro invito, hanno iniziato a farsi fotografare davanti al negozio aperto esibendo un quotidiano del giorno. Esattamente come nelle foto usate dai rapitori per dimostrare che la vittima è in mano loro ed è ancora viva. Un’iniziativa che in queste ore sta facendo il giro di Facebook, Google+ e Twitter, e sta riscuotendo un discreto successo, trasformando l’incidente giornalistico in un ritorno di visibilità per il nostro esercizio, già sofferente come molte altre attività cittadine. Lo stesso giornalista Mario Genco si è prestato (simpaticamente, abbiamo scritto sulla nostra bacheca Facebook) al gioco, diventando uno dei tanti testimonial improvvisati del nostro attaccamento alla vita nonostante le avversità. Un gesto che, insieme alle sue sincere scuse, abbiamo molto apprezzato. Come apprezziamo la sua signorile autocritica e la smentita oggi apparsa sul quotidiano per cui scrive.

Tuttavia, c’è un dettaglio che ancora ci preme puntualizzare. Mario Genco apre il suo nuovo articolo parlando di “pubblica gogna”, che da qualche giorno lo espone a ludibrio sulla pubblica piazza. Mi spiace, signor Genco. Ma ancora una volta dobbiamo dissentire.

Già nel nostro primo comunicato abbiamo voluto sottolineare che non portavamo astio nei confronti di chi ha firmato l’articolo, ma che ci sconcertava la generale superficialità redazionale che aveva prodotto un simile abbaglio. Oggi sentiamo la necessità di precisare che, non solo nella nostra campagna virale la parola “gogna” non è mai stata né pronunciata né suggerita, ma che se di berlina si tratta, Mario Genco la condivide con molti nostri amici e clienti, prestatisi alla campagna riparatrice ben prima di lui, e presenti in rete con le loro facce, i loro sorrisi e il quotidiano scelto, sin dalla prima mattina dello scorso Lunedì. Si tratta soltanto di una campagna virale, che ha coinvolto e continua a coinvolgere quanti scelgono di sostenere la nostra attività, e non di una punizione come l’articolo di Genco, pubblicato in data odierna, sembra sottintendere.


Grazie, pertanto, a Mario Genco per la sua disponibilità. Come abbiamo già scritto altrove, sui social network, non è da tutti riconoscere i propri errori. Dal canto nostro, abbiamo voluto rispondere a questo scivolone giornalistico con la creatività e il coinvolgimento della cittadinanza a noi vicina, senza rancore e senza l’ombra di pomodori marci.
Per questo il nostro virale va avanti. Perché ci aiuta a spazzare via le nubi più scure e ci fa sentire vicini alle persone. Anche a Mario Genco, anche a La Repubblica di Palermo.
In un momento di crisi come questo, è meglio collaborare e affidarsi all’estro. Tutto quello che chiedevamo era una smentita visibile quanto il precedente errore. Per il resto, seguitiamo ad affidarci alla nostra passione, affinché il momento di chiudere e andare via sia sempre un Altro Quando.