mercoledì 21 settembre 2016

Quando le Sirene avevano l'uccello...


Voi lo sapevate, vero? E mi lasciavate nella mia ignoranza. Le Sirene: un mito molto più sfaccettato di quanto credessi. Da Omero ad Andersen e a Rumiko Takahashi. Un canto lungo secoli. 
Per inciso: "Quando le donne avevano la coda" era un film commedia fantasy del 1970 per la regia di Pasquale Festa Campanile su sceneggiatura, tra gli altri, di Lina Wertmuller. Il soggetto di questa commedia preistorica era nientemeno che di Umberto Eco. Non si finisce mai di imparare, e di scoprire peccati di gioventù. Ma qui si scherza, e quando si può si divulga. Le Sirene sono un'icona che arriva fino a noi da più culture. E le loro caratteristiche non sono da dare per scontate...

mercoledì 14 settembre 2016

Paperi - One$, la fine della trilogia di Marco e Giulio Rincione


 La trilogia è finita. E ora che la lettura si è conclusa, ci aspettano gli incubi. Cala il sipario, e cadono anche le maschere. Paperi, il trittico dei gemelli Marco e Giulio Rincione edito da Shockdom, scopre finalmente le sue carte con l'atto finale. One$... che potremmo leggere “ones” con davanti quel suffisso, “Paper”, che ci riconduce per assonanza al grande vecchio, terribile e avaro della dinastia pennuta di casa Disney. Ma anche “uan$”... Cioè “Uno”, seguito dal simbolo del dollaro. Come qualcos'altro, di diverso eppure collegato. Come la posizione sociale, come il primo passo verso la ricchezza (e la rovina), come un talismano...
Questa nota a margine (che in pochi leggeranno) non contiene spoiler rispetto al video dedicato all'ultimo capitolo della trilogia. Ma si riserva di sottolineare un aspetto appena accennato. Alla fine, Paperi acquista un significato completo e va oltre la mera rappresentazione del male di vivere, come c'era sembrato all'inizio. No, in One$ i trucchi sono svelati, e gli intenti satirici scoperti. Perché la satira è spessa amara. Ci si strozza bevendola, e più che un sorriso induce la tosse, un senso di soffocamento... Il simbolo dell'infanzia di tanti tra noi è legato al ricordo di un uomo geniale ma anche spregiudicato, e influenzato da orizzonti politici condannati dalla storia. Come abbiamo visto, nel mondo descritto dai fratelli Rincione, i Paperi sono tutti attori, tutti ingranaggi di una spensierata macchina dei sogni... in realtà condannati a vivere esistenze miserrime, sotto il controllo di una razza a forma di sorcio che muove le fila dei giochi. Persino quelli che sembrano più fortunati tra loro, i più conniventi e benestanti, non sono che pedine e possono essere gettati via e dimenticati come oggetti fungibili. La maschera della satira, qui, ha un doppio strato. E ci chiediamo se oltre agli evidenti riferimenti all'ambiguità della celeberrima icona della nostra infanzia, non ci stiano parlando di qualcosa di più vicino a noi. Forse della stessa industria del fumetto, dove autori e disegnatori devono sbracciarsi come pagliacci su palcoscenici illuminati. Dietro le quinte sfruttati, spremuti, umiliati, e alla fine cancellati. Proprio come i Paperi dell'allucinante e meraviglioso mondo dei fratelli Rincione.

sabato 10 settembre 2016

The ONE - L'ultima parola sui supereroi [di Rick Veitch]


Rick Veitch, un fumettista underground innamorato dei supereroi. Talmente estroso e in gamba da subentrare al timone di Swamp Thing subito dopo il celebrato ciclo del bardo Alan Moore, e di andare via (dalla testata e dalla casa editrice) quando si vede bocciare un progetto considerato troppo ardito per i tempi. Autore di opere iconoclaste, stravaganti, profonde, divertenti. E di The One, che si propone (a metà degli anni 80) come "l'ultima parola sui supereroi". Per lo stesso Alan Moore, che firma la prefazione all'edizione in volume, The One e Veitch hanno anticipato l'ondata di rinascimento supereroistico che vede il suo picco di maggiore visibilità in Watchmen. Ma The One, pur parlando di supereroi, va molto oltre. Quando il fumetto è figlio dei suoi tempi, ma è capace anche di crescere e camminare sulle sue gambe, senza data di scadenza. Ed è satira, fantasia, divertimento. E ci parla di noi, di quanto potremmo o dovremmo essere migliori. 

mercoledì 7 settembre 2016

Cogitazioni grafiche...


Come dico sempre, ho tanti sistemi per mettermi incinto da solo e partorire idee. Questi giochi grafici sono uno dei miei metodi preferiti. Dei solipsismi produttivi, che mi aiutano a pensare. E già... qualcosa sta bollendo in pentola. Cuocerà? Scuocerà?
Nel frattempo, vista anche la recente e demenziale campagna per la fertilità presentata dal Ministero della Salute, ricordiamo che come cantavano i Monty Python: "Tutto lo sperma è sacro! Non si butta MAI. Se lo sprecherai... sai che Dio s'incazza assai!"

domenica 4 settembre 2016

Un ricordo dal Palermo Comic Convention 2016



Diario del Capitano, data bestiale 4 Settembre 2016, Palermo (al termine del Palermo Comic Convention)

Allora, l'aneddoto è questo...


Mi ero rifugiato nella zona ospiti, dove c'era un po' più di ventilazione. Mi ero comodamente sistemato davanti all'impianto di refrigerazione ed ero affondato in una poltrona a pera (non ne vedevo da tanto) come Paolo Villaggio al tempo di Fracchia. Mi piazzo lì per rileggere le cose che dovrò dire qualche ora dopo. A un tratto mi accorgo che alle mie spalle c'è Lucy Lawless che indugia, aspettando chi la deve intervistare. Di solito non sono così. Ma non sapevo in che altro modo approcciare, e siccome (chi mi conosce lo sa) so farlo, ho lanciato l'urlo di guerra di Xena.


Lei ha fatto una smorfietta come per dire «Che palle! Ma ancora?». Dopodiché si china e mi risponde con il suo trillo, anche se con un volume più discreto. Inizia un dialogo metà in italiano metà in inglese (lei si fa capire abbastanza bene). Lei, per me altissima, sempre piegata verso di me, e io (sempre più Fracchia) che tento disperatamente di riemergere dalla poltrona pera che invece mi tira giù manco fossero sabbie mobili. Intanto le racconto che i miei gatti sono terrorizzati dal suo urlo, che lo uso quando mi rompono le palle per farli andare via. Lei si china ancora e sottovoce, con forte accento inglese, ma in italiano, mi fa: «Io lo faccio con i miei bambini!»

Gentilissima, e da vicino, oggi, più bella che mai. 


E' stata una fiera HOT. Potremmo dire così. I bilanci li lasciamo ai prossimi giorni, quando saremo più riposati. Un grazie e un abbraccio ai ragazzi di Nerd Attack e di Howlmighty con i quali abbiamo unito le forze. Un ciclone umano di simpatia ed entusiasmo che meriterebbe maggiore visibilità. Un saluto e un bacio anche a  Giulia Nerd Kitchen e Andrea Seth Marino di Rave Tube, con il quale siamo riusciti finalmente a trovarci nella stessa stanza.
Grazie all'infaticabile e sempre professionale Fabio Capizzi dell'Associazione Culturale Palermo Fumetto. A Berto, Alessandro, Paolo e tutto lo staff di AniMa Nerd Family - Palermo. Un saluto e un ringraziamento speciali anche al maestro Jordi Bernet, per la sua simpatia e disponibilità.


Ciao, Palermo Comic Convention 2016.



giovedì 1 settembre 2016

Il Pazzo Mondo a Stelle e Strisce di Tom Tomorrow (progetto crowdfunding)


Appoggiamo il crowdfunding per "Il Pazzo Mondo a Stelle e Strisce": un volume che raccoglierà il lavoro satirico firmato da Tom Tomorrow nell'arco di anni (ed eventi storici) di lavoro. Un'impietosa caricatura del volto oscuro dell'America negli ultimi decenni, alla vigilia delle prossime, discusse, elezioni presidenziali.

domenica 28 agosto 2016

Fumetti in soffitta: Bonerest - La fine di un mondo



Come lacrime nella pioggia...”

Quando scrivo queste righe, ripensando a fumetti visti fugacemente e poi scomparsi, o prodotti nostrani che hanno avuto visibilità per una stagione e di cui poi non sento più parlare, mi viene una sorta di magone. L'industria del fumetto, negli ultimi anni, ha fatto passi da gigante in termini commerciali. Si vendono più fumetti alle fiere che nelle librerie specializzate, gli autori diventano qualcosa di simile a popolari rock star, e si comincia a parlare di un processo di imborghesimento della nona arte. Di perdita di vero potenziale creativo e di assimilazione (in perfetto stile Borg di Star Trek) alla cultura egemonica che appiattisce tutto.

Tra i fumetti in soffitta, recupero oggi “Bonerest – La fine di un mondo”, opera di Matteo Casali e una delle più ispirate fatiche giovanili di Giuseppe Camuncoli (che nel frattempo di strada ne ha fatta). “Bonerest” era un fumetto bizzarro, prodotto dall'etichetta indipendente Innocent Victim (vinse il premio Attilio Micheluzzi nel 1998 nella categoria Migliore Autoproduzione) e poi pubblicato in volumi dalla Magic Press (tre tomi). 

Bonerest” si rifaceva dichiaratamente alle influenze dell'ancora giovane divisione Vertigo, e con risultati tutt'altro che disprezzabili. Lo spunto di partenza era l'inizio di un'apocalisse surreale. Bone, una creatura venuta da una dimensione parallela, forse metafisica, si dissocia da quello che sembra essere il corso prestabilito degli eventi, e sulla terra inizia uno psichedelico parapiglia. Gli enigmi si moltiplicano. Bone non ha bocca, ma parla lo stesso, e cosa strana: nessuno sembra farci veramente caso. Per quanto molti elementi possano apparire derivativi, il carisma era innegabile, i personaggi interessanti, le implicazioni esoteriche in chiave anarchica intrigavano. Il personaggio partenopeo di Padre Domenico Sarzana, era appena entrato in scena e spaccava culi di brutto. E poi c'erano i disegni dell'emergente Cammo.


Bonerest – La fine di un mondo” è stato pubblicato anche all'estero, in Francia e in USA dalla Image. In patria, dopo i tre volumi Magic Press, se ne sono perse le tracce. Nonostante la forte determinazione degli autori a proseguire la saga (affermato ufficialmente nelle interviste rilasciate a siti professionali), dal 2010 il viaggio sembra essersi fermato. 

Sia Matteo Casali che Giuseppe Camuncoli hanno conquistato altre rive e varato altri progetti. Il mondo del fumetto è fatto anche di questo. Di coiti interrotti, di sogni da cui ci si sveglia prima di conoscere la fine, di storie infinite che forse ti sopravviveranno, forse no. E' comunque triste constatare oggi che facendo una ricerca di immagini in rete, si trovi così poco che ricordi l'esperienza di “Bonerest”. Non che sia stato rimosso, ma a confronto di altre opere coetanee si trova un riscontro davvero modesto.

Un peccato, a mio avviso. Possiamo solo sperare che gli entusiasmi degli autori (e i loro progetti e relazioni lavorative) siano soltanto in letargo.