mercoledì 7 dicembre 2016

Rocket Balloon Episodio 3

Ascolta Rocket Balloon Ep 3" su Spreaker.

Arriva al terzo episodio di "Rocket Balloon" trasmessione sui fumetti (e confini mediatici) condotta da Peppe Saso e Altroquando. Stavolta si parla del film ispirato a Doctor Strange, di funny animals e dell'importanza che gli animali antropomorfi hanno avuto nello scrivere la storia del fumetto, da Krazy Kat e certi Paperi pessimisti. Nell'ultima parte della trasmissione si parla diffusamente di cultura "Furry" e dei suoi annessi e connessi. Magia, Animali e Sensualità, insomma. Seguiteci, amateci, scriveteci all'indirizzo rocketballoonruntime@gmail.com. Vi risponderemo in trasmissione, magari durante lo speciale natalizio che stiamo attualmente preparando.

martedì 6 dicembre 2016

Vedute: Richard Corben

 

Richard Corben. Un autore fuori dagli schemi, incredibilmente caratteristico, anche per quell'ondata indipendente e sperimentale che è stato l'Heavy Metal statunitense degli anni 70. Il mistero dell'arte di Corben consiste proprio nell'avere assimilato le influenze dei grandi illustratori europei ed essere riuscito a ibridarla attraverso uno stile americano che si colloca in modo bizzarro tra il pop e l'underground.
In Italia è ricordato soprattutto per le sue incursioni marvelliane (“Hulk: Banner” e “Cage” nella linea Max e “Punisher: The End”). Di sfuggita su Hellblazer, in qualche episodio speciale dedicato al mondo di Hellboy e il relativamente recente “Ragemoore”. De “I racconti del diamante nero”, purtroppo, dopo la serializzazione sulla rivista antologica “L'Eternauta” non abbiamo più trovato traccia. Non che il discorso sia diverso per i suoi lavori più fantascientifici, dove dimostra anche il suo personalissimo uso del colore, tra cui la serie di “Den” (anche questa pubblicata dalla Comic Art ai tempi della rivista suddetta) e cui è ispirato uno degli episodi del celebre film d'animazione “Heavy Metal”. Del resto, per il suo stile esplicito e provocatorio, in passato Corben ha dovuto difendersi anche dall'accusa (decisamente esagerata) di pornografia. Le sue produzioni più vecchie e meno commerciali oggi sono difficili da trovare. E' comunque uno degli artisti di maggiore rottura e dalla personalità invasiva, che buca la pagina e la fa sua anche con sceneggiature scontate. Un pennello nato per trascendere le epoche e vivere tanto in scenari barbarici che in costume o avveniristici.  










lunedì 5 dicembre 2016

Vedute: Basil Wolverton



Basil Wolverton. Uno dei pilastri (a mio avviso) di quel modo di disegnare un fumetto che, durante il secolo scorso, ha costruito un lungo ponte tra presente e futuro, arrivando tanto presto (è scomparso nel 1978) da risultare in anticipo sui tempi. Il suo stile si confaceva all'horror e alla fantascienza, ma si diede generosamente anche alla comicità (su Mad) e a suo modo esplorò il genere supereroistico alla Timely (la futura Marvel) con il suo Powehouse Pepper (che doveva qualcosa a Popeye). Un tratto che oggi ci sembra quasi di sapore indie, e che sicuramente ispirò artisti che avrebbero fatto faville tanto nell'underground che nel mainstream. Peccato che i revival di oggi ce lo facciano vedere così poco.





giovedì 1 dicembre 2016

Salviamo il canale di MrMassy81


Fair Use. Cosa significa?
Uso corretto, leale e legale di materiale coperto da copyright. In teoria (e in breve) questo. Ma le norme, tutte, sono soggette a interpretazione. E allora? Allora sono cazzi. Soprattutto se parliamo di Youtube, una piattaforma mutevole, sfuggente, dalla quale se venisse rimosso ogni contenuto che contiene un pezzettino della proprietà di terzi (vista l'immensa folla di recensori e varie declinazioni di cultura nerd per fare intrattenimento) si ridurrebbe a qualcosa di scheletrico. Un grande vuoto dove la particella di sodio di un famoso spot pubblicitario di qualche anno fa gridava nel silenzio «Yu-uhuuuuu! C'è nessuno?»
Immaginate davvero uno Youtube fatto di soli teatranti che usano la loro voce e il loro corpo davanti a un muro neutro? Se c'è il talento, niente di apocalittico. Magari. Ma diciamocelo: di una tale purga, la stessa piattaforma risentirebbe sensibilmente sul piano economico e sarebbe la prima a soffrirne le conseguenze. In realtà il fair use funziona in modo altalenante e non è uguale per tutti. Dipende quanto forte è il brand, in grado di colpire anche le cover amatoriali, per esempio. Esistono poi gli enigmi, i complottismi e le leggende metropolitane. Le fantomatiche segnalazioni, gli algoritmi ottusi e le loro iniziative al servizio delle leggi del caos... Insomma, non c'è dialogo. E questa è la cosa più grave.
Per questo, la rimozione di molti video e la minacciata chiusura del canale di MrMassy81 deve farci riflettere e non lasciare indifferenti. Un creativo utilizza materiale notissimo, contribuendo oltretutto alla sua ulteriore visibilità, e se ne serve per produrre performance originali. Quali ragioni e dinamiche ci siano dietro al soffocamento del suo canale, in questi giorni, è ancora avvolto dalle nebbie. Ma un buon motivo per firmare questa petizione, alla quale mancano poche centinaia di firme per essere completa, c'è. Ed è fare rumore. Dare eco. Iniziare a far circolare un'opinione. In modo che questo bussare insistente raggiunga infine le orecchie dei sommi sacerdoti chiusi nell'empireo del Tubo, e si possa aprire una conversazione illuminante. Non solo per gli esiti sul canale di MrMassy81. Ma per tutti coloro che fruiscono la piattaforma. Utenti o creativi. Troppa ambiguità, troppa vaghezza, troppi provvedimenti scriteriati. Solidarietà, dunque, a MrMassy81, e resistenza alle avversità. Sempre.

Qui sotto, il link per firmare la petizione e maggiori informazioni sulla vicenda relativa a MrMassy81.

Giornata Internazionale contro l'Aids 2016


lunedì 28 novembre 2016

Il Cartoonicidio di Claudio (Claps) Iemmola


Cartoonicidio... Come Regicidio... Tirannicidio... Potremmo pensare a scenari più quotidiani e drammatici se il "cartoonicidio" messo in atto da Claudio Iemmola non avesse, oltre che un'ondata di simpatia complice, suscitato anche le ire di qualcuno che ha visto oltraggiare (se non sopprimere in modo spesso imbarazzante) i suoi personaggi preferiti. Per lo più si tratta di protagonisti dei cartoni anni 80. Quelli che hanno accompagnato la crescita di molti tra noi, e che ricordiamo con affetto. Quando non sono vissuti come un tabù che ci rende più piccoli di quanto ci illudiamo di essere. Insomma, un gioco, uno scherzo... che potrebbe portare a riflessioni fin troppo serie. 
«Miwa, lanciami in componenti!»
«Nei denti, però!»

giovedì 24 novembre 2016

La Croce e la Spada: esordisce a Dicembre il Gesù "Barbaro" di Grant Morrison


Il 28 Dicembre 2016, in America, debutterà su Heavy Metal Magazine il primo capitolo di "Savage Sword of Jesus Christ" scritto da Grant Morrison e disegnato dai fratelli Molen. Non si tratta di una rielaborazione di una figura iconica come già fatto con Babbo Natale nella miniserie "Klaus" per la Boom! Studios. Qui parliamo di qualcosa di completamente diverso, che immancabilmente farà discutere. L'accostamento tra la figura di Cristo e quella di Conan il Barbaro (citato espressamente nel titolo, con quello stesso "savage sword" che accompagnava una delle tante serie a fumetti dedicate al mercenario dell'era hyboriana) non è neppure il più stravagante tra i suoi aspetti. Per inciso. Qui parliamo di un fumetto realizzato per essere pubblicato su Heavy Metal, una realtà editoriale che ha radici profonde e legate da sempre alla provocazione, all'underground e alla rottura delle regole, a un disegno aggressivo. Per non parlare dei contenuti, spesso legati a un fantastico cupo, alla violenza grafica, alla sessualità a volte esplicita. Ancora si sa poco di questo "Savage Sword", ma sembra chiaro che all'origine del lavoro di Grant Morrison c'è il progetto nazista denominato Positive Christianity ideato da Adolf Hitler. Una sorta di "nazistizazione" della figura di Cristo, volta a negare il suo retaggio ebraico, e a rappresentare una mossa diplomatica nei confronti delle gerarchie ecclesiastiche tedesche, di norma conniventi con il partito nazista.


A Hitler della religione non poteva fregare di meno (nel suo privato, politicamente le apparenze potevano essere altre), ma lo strumento di propaganda che ammorbidisse i rapporti con la chiesa in Germania gli sarebbe tornato utile. Pare che le intenzioni di Morrison (che potrebbe sfruttare l'occasione per seminare legami con la sua opera precedente "The new adventures of Adolf Hitler") sia quella di trasporre il manifesto programmatico hitleriano, volto a rendere Cristo ariano e simile al superuomo della sua visione autoritaria, in chiave fumettistica. Ma questo potrebbe anche significare che in "The Savage Sword of Jesus Christ", il caro Gesù potrebbe non essere il vero protagonista, e apparire in segmenti narrativi legati a un discorso più ampio, collegato ad aspetti storici e forse alla presenza del fhurer stesso. Certo è che le immagini promozionali divulgate, mostranti una delle crocifissioni più splatter della storia, ricordano davvero molto il Conan di Robert E. Howard inchiodato all'albero del dolore (episodio citato anche nell'ormai classico film di John Milius con Arnold Schwarzenegger. Chi vivrà vedrà. Sicuramente la nostra attenzione, Morrison e Heavy Metal sono già riusciti a catturarla. Amen.