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giovedì 20 dicembre 2018

Natale 2018: The Believer - di Budd Lewis e Richard Corben


Ci scommetto, è Natale. E l'universo cospira per farmi dire la mia sulla festa più attesa, detestata, commercializzata, respinta, satireggiata, e nonostante tutto... da qualcuno ancora amata... dell'anno. Beh, da che lo scrivo a fare? Tanto queste righe non le legge nessuno. Potrei scrivere pure parolacce. Ma siccome sono nonostante tutto un professionista, ecco qua. Raccontiamo e commentiamo insieme “The Believer” (Il Credente), breve racconto natalizio di Budd Lewis e Richard Corben apparso per la prima volta su “Creepy” nelle prima metà degli anni settanta. Un Natale cupo e forse... diseducativo, come piace a noi. Una morale (natalizia, antinatalizia...) ci scappa sempre. Buone feste, terrestri.


domenica 18 dicembre 2016

The Believer [di Budd Lewis e Richard Corben]

Un piccolo "dono" da un Altroquando, per un Natale alternativo (ma che sia sempre Natale). Le matite particolarissime di Richard Corben su testi di Budd Lewis. Ecco a voi una caramella underground direttamente dagli anni 70, pubblicato per la prima volta in America su "Creepy" #77 nel 1976, e giunta in Italia nel volume "Il mondo straordinario di Richard Corben", nella collana Gli Umanoidi.
"The Believer" (Il Credente). Quando il Natale è uno stato d'animo cui si può legittimamente aspirare, senza condizionamenti di sorta. Ma solo con il diritto a un attimo di gioia, vissuto secondo le esigenze di ognuno, e per una volta senza ipocrisie. Prima di "Lobo: Sangue a Natale", prima di "Last Christmas", prima (Sigh!) di "Santa the Barbarian" e anche di "Battle Pope"... è arrivato "The Believer". Perché l'importante è credere in qualcosa. E l'uomo può essere uomo solo se cammina diritto (questo, però, era Victor Jara). Salute e anarchia.












martedì 6 dicembre 2016

Vedute: Richard Corben

 

Richard Corben. Un autore fuori dagli schemi, incredibilmente caratteristico, anche per quell'ondata indipendente e sperimentale che è stato l'Heavy Metal statunitense degli anni 70. Il mistero dell'arte di Corben consiste proprio nell'avere assimilato le influenze dei grandi illustratori europei ed essere riuscito a ibridarla attraverso uno stile americano che si colloca in modo bizzarro tra il pop e l'underground.
In Italia è ricordato soprattutto per le sue incursioni marvelliane (“Hulk: Banner” e “Cage” nella linea Max e “Punisher: The End”). Di sfuggita su Hellblazer, in qualche episodio speciale dedicato al mondo di Hellboy e il relativamente recente “Ragemoore”. De “I racconti del diamante nero”, purtroppo, dopo la serializzazione sulla rivista antologica “L'Eternauta” non abbiamo più trovato traccia. Non che il discorso sia diverso per i suoi lavori più fantascientifici, dove dimostra anche il suo personalissimo uso del colore, tra cui la serie di “Den” (anche questa pubblicata dalla Comic Art ai tempi della rivista suddetta) e cui è ispirato uno degli episodi del celebre film d'animazione “Heavy Metal”. Del resto, per il suo stile esplicito e provocatorio, in passato Corben ha dovuto difendersi anche dall'accusa (decisamente esagerata) di pornografia. Le sue produzioni più vecchie e meno commerciali oggi sono difficili da trovare. E' comunque uno degli artisti di maggiore rottura e dalla personalità invasiva, che buca la pagina e la fa sua anche con sceneggiature scontate. Un pennello nato per trascendere le epoche e vivere tanto in scenari barbarici che in costume o avveniristici.