Appoggiamo il crowdfunding per "Il Pazzo Mondo a Stelle e Strisce": un volume che raccoglierà il lavoro satirico firmato da Tom Tomorrow nell'arco di anni (ed eventi storici) di lavoro. Un'impietosa caricatura del volto oscuro dell'America negli ultimi decenni, alla vigilia delle prossime, discusse, elezioni presidenziali.
giovedì 1 settembre 2016
domenica 28 agosto 2016
Fumetti in soffitta: Bonerest - La fine di un mondo
“Come lacrime nella pioggia...”
Quando scrivo queste righe, ripensando
a fumetti visti fugacemente e poi scomparsi, o prodotti nostrani che
hanno avuto visibilità per una stagione e di cui poi non sento più
parlare, mi viene una sorta di magone. L'industria del fumetto, negli
ultimi anni, ha fatto passi da gigante in termini commerciali. Si
vendono più fumetti alle fiere che nelle librerie specializzate, gli
autori diventano qualcosa di simile a popolari rock star, e si
comincia a parlare di un processo di imborghesimento della nona arte.
Di perdita di vero potenziale creativo e di assimilazione (in
perfetto stile Borg di Star Trek) alla cultura egemonica che
appiattisce tutto.
Tra i fumetti in soffitta, recupero
oggi “Bonerest – La fine di un mondo”, opera di Matteo
Casali e una delle più ispirate fatiche giovanili di Giuseppe
Camuncoli (che nel frattempo di strada ne ha fatta). “Bonerest”
era un fumetto bizzarro, prodotto dall'etichetta indipendente
Innocent Victim (vinse il premio Attilio Micheluzzi nel 1998
nella categoria Migliore Autoproduzione) e poi pubblicato in volumi
dalla Magic Press (tre tomi).
“Bonerest” si rifaceva
dichiaratamente alle influenze dell'ancora giovane divisione Vertigo,
e con risultati tutt'altro che disprezzabili. Lo spunto di partenza
era l'inizio di un'apocalisse surreale. Bone, una creatura venuta da
una dimensione parallela, forse metafisica, si dissocia da quello che
sembra essere il corso prestabilito degli eventi, e sulla terra
inizia uno psichedelico parapiglia. Gli enigmi si moltiplicano. Bone
non ha bocca, ma parla lo stesso, e cosa strana: nessuno sembra farci
veramente caso. Per quanto molti elementi possano apparire
derivativi, il carisma era innegabile, i personaggi interessanti, le
implicazioni esoteriche in chiave anarchica intrigavano. Il
personaggio partenopeo di Padre Domenico Sarzana, era appena entrato
in scena e spaccava culi di brutto. E poi c'erano i disegni
dell'emergente Cammo.
“Bonerest – La fine di un mondo”
è stato pubblicato anche
all'estero, in Francia e in USA dalla Image. In patria, dopo i tre
volumi Magic Press, se ne sono perse le tracce. Nonostante la forte
determinazione degli autori a proseguire la saga (affermato
ufficialmente nelle interviste rilasciate a siti professionali), dal
2010 il viaggio sembra essersi fermato.
Sia Matteo Casali che
Giuseppe Camuncoli hanno conquistato altre rive e varato altri
progetti. Il mondo del fumetto è fatto anche di questo. Di coiti
interrotti, di sogni da cui ci si sveglia prima di conoscere la fine,
di storie infinite che forse ti sopravviveranno, forse no. E'
comunque triste constatare oggi che facendo una ricerca di immagini
in rete, si trovi così poco che ricordi l'esperienza di “Bonerest”.
Non che sia stato rimosso, ma a confronto di altre opere coetanee si
trova un riscontro davvero modesto.
Un
peccato, a mio avviso. Possiamo solo sperare che gli entusiasmi degli
autori (e i loro progetti e relazioni lavorative) siano soltanto in
letargo.
venerdì 26 agosto 2016
Silenzio...
Ho conosciuto il silenzio delle stelle e del mare
e il silenzio della città quando si placa
e il silenzio di un uomo e di una vergine
e il silenzio con cui soltanto la musica trova linguaggio.
Il silenzio dei boschi
prima che sorga il vento di primavera
e il silenzio dei malati quando girano gli occhi per la stanza,
e chiedo per le cose profonde a che serve il linguaggio.
Un animale nei campi geme una o due volte
quando la morte coglie i suoi piccoli;
noi siamo senza voce di fronte alla realtà.
Noi non sappiamo parlare.
e il silenzio della città quando si placa
e il silenzio di un uomo e di una vergine
e il silenzio con cui soltanto la musica trova linguaggio.
Il silenzio dei boschi
prima che sorga il vento di primavera
e il silenzio dei malati quando girano gli occhi per la stanza,
e chiedo per le cose profonde a che serve il linguaggio.
Un animale nei campi geme una o due volte
quando la morte coglie i suoi piccoli;
noi siamo senza voce di fronte alla realtà.
Noi non sappiamo parlare.
Un ragazzo curioso domanda a un vecchio soldato
seduto davanti la drogheria
Come hai perduto la gamba?
e il vecchio soldato è colpito di silenzio e poi gli dice
Me l’ha mangiata un orso.
E il ragazzo stupisce,
mentre il vecchio soldato, muto,
rivive come in sogno
le vampe dei fucili
il tuono del cannone
le grida dei colpiti a morte
e sè stesso disteso al suolo
i chirurghi dell’ospedale
i ferri
i lunghi giorni di letto.
Ma se sapesse descrivere ogni cosa sarebbe un artista,
ma se fosse un artista
vi sarebbero ferite più profonde
che non saprebbe descrivere.
seduto davanti la drogheria
Come hai perduto la gamba?
e il vecchio soldato è colpito di silenzio e poi gli dice
Me l’ha mangiata un orso.
E il ragazzo stupisce,
mentre il vecchio soldato, muto,
rivive come in sogno
le vampe dei fucili
il tuono del cannone
le grida dei colpiti a morte
e sè stesso disteso al suolo
i chirurghi dell’ospedale
i ferri
i lunghi giorni di letto.
Ma se sapesse descrivere ogni cosa sarebbe un artista,
ma se fosse un artista
vi sarebbero ferite più profonde
che non saprebbe descrivere.
C’è il silenzio di un grande odio
e il silenzio di un grande amore
e il silenzio di una profonda pace dell’anima
e il silenzio di un’amicizia avvelenata.
C’è il silenzio di una crisi spirituale
attraverso la quale l’anima, sottilmente tormentata,
giunge con visioni inesprimibili
in un regno di vita più alta,
e il silenzio degli dèi che si capiscono senza parlare.
C’è il silenzio della sconfitta
c’è il silenzio di coloro che sono ingiustamente puniti
e il silenzio del morente, la cui mano stringe subitamente la vostra.
C’è il silenzio tra padre e figlio,
quando il padre non sa spiegare la sua vita, sebbene in tal modo
non trovi giustizia.
C’è il silenzio che interviene fra il marito e la moglie
c’è il silenzio dei falliti
e il vasto silenzio che copre le nazioni disfatte e i condottieri vinti.
C’è il silenzio di Lincoln, che pensa alla povertà della sua giovinezza
e il silenzio di Napoleone dopo Waterloo
e il silenzio di Giovanna d’Arco
che dice tra le fiamme
Gesù benedetto
rivelando in due parole ogni dolore, ogni speranza.
C’è il silenzio dei vecchi,
troppo carichi di saggezza
perché la lingua possa esprimerla
in parole intelligibili
a coloro che non hanno vissuto la grande parabola della vita.
e il silenzio di un grande amore
e il silenzio di una profonda pace dell’anima
e il silenzio di un’amicizia avvelenata.
C’è il silenzio di una crisi spirituale
attraverso la quale l’anima, sottilmente tormentata,
giunge con visioni inesprimibili
in un regno di vita più alta,
e il silenzio degli dèi che si capiscono senza parlare.
C’è il silenzio della sconfitta
c’è il silenzio di coloro che sono ingiustamente puniti
e il silenzio del morente, la cui mano stringe subitamente la vostra.
C’è il silenzio tra padre e figlio,
quando il padre non sa spiegare la sua vita, sebbene in tal modo
non trovi giustizia.
C’è il silenzio che interviene fra il marito e la moglie
c’è il silenzio dei falliti
e il vasto silenzio che copre le nazioni disfatte e i condottieri vinti.
C’è il silenzio di Lincoln, che pensa alla povertà della sua giovinezza
e il silenzio di Napoleone dopo Waterloo
e il silenzio di Giovanna d’Arco
che dice tra le fiamme
Gesù benedetto
rivelando in due parole ogni dolore, ogni speranza.
C’è il silenzio dei vecchi,
troppo carichi di saggezza
perché la lingua possa esprimerla
in parole intelligibili
a coloro che non hanno vissuto la grande parabola della vita.
E c’è il silenzio dei morti.
Se noi che siamo vivi non sappiamo parlare di profonde esperienze,
perché vi stupite che i morti non vi parlino della morte?
Quando li avremo raggiunti
il loro silenzio avrà spiegazione.
Se noi che siamo vivi non sappiamo parlare di profonde esperienze,
perché vi stupite che i morti non vi parlino della morte?
Quando li avremo raggiunti
il loro silenzio avrà spiegazione.
[IL SILENZIO - Edgard Lee Masters]
giovedì 25 agosto 2016
Tre anni, una tappa: Salvatore e la biblioteca autogestita del TMO
25 Agosto. Tre anni senza Salvatore Rizzuto Adelfio. Una vita spesa per la cultura, per la politica, per la solidarietà, i fumetti, le arti tutte e la divulgazione. Una grossa impronta lasciata sulla storia di Palermo e nella memoria (e nelle passioni) di quanti gli erano più vicino. Una presenza che al di là di qualunque facile retorica rimane viva, nel momento in cui ispira ancora oggi creatività e condivisione. Un'influenza sulle vite di molti il cui valore deve consolare. Perché c'è sempre un Altroquando. Anche se la storica, prima fumetteria di Palermo non esiste più (se lo mettano in testa i più distratti), c'è ancora una famiglia che porta quel nome e si sforza, con i necessari adattamenti, di proseguire il cammino iniziato. Per questo è il giorno giusto per riparlare della Biblioteca Autogestita del Teatro Mediterraneo Occupato a Palermo che porta il nome di Salvatore Rizzuto Adelfio. Una spazio nuovo, che affonda le radici nel passato affinché l'albero possa continuare oggi a crescere e ramificare. Ciao, Salvatore. Il tuo sogno - come promesso - non si è fermato.
mercoledì 24 agosto 2016
Torna a casa, Makkox (Lettera aperta a un vecchio amico)
Il rapporto di Altroquando con Makkox è di lunga data, e risale a tempi ormai eroici. Tempi in cui la nostra fumetteria a Palermo era ancora esistente (e se leggendo queste righe vi sorprendete, significa che camminate senza guardare le insegne e forse neppure la faccia delle persone). Coreingrapho era un sito giovane e in piena attività. Si parlava sempre più spesso di fumetto verticale e autori, oggi di culto, come Makkox e Zerocalcare iniziavano a emergere dalla rete per approdare sulla carta stampata. I tempi cambiano. I linguaggi pure, e persino le persone. Oggi Makkox, a fianco di Zoro a Gazebo, è soprattutto un personaggio televisivo. Cosa che non ha incrinato la sua forza artistica e ha incrementato la sua popolarità, ma su un piano mediatico differente rispetto agli esordi. Questa lettera aperta, questo video, è una rimembranza nostalgica, e anche un domanda, rivolta a un vecchio amico con il quale abbiamo percorso un pezzo di strada insieme.
lunedì 22 agosto 2016
Un GRAZIE ogni tanto ci può stare
Non posso negare che la cosa un pochino mi disturbi... Ma l'arrivo sul canale Youtube di haters che reiterano sempre gli stessi insulti, è un segnale che il canale stesso sta crescendo in visibilità. E' un'equazione inevitabile conoscendo le dinamiche della rete. Ed è una cosa che balza agli occhi. Quindi la prendo come un'occasione per ringraziare tutti quelli che mi seguono e appoggiano, anche da lontano. Tre anni fa succedeva una cosa molto brutta. Anzi, due. Dopo la chiusura della fumetteria Altroquando a Palermo e la scomparsa del suo fondatore Salvatore Rizzuto Adelfio, ho cercato con tutte le mie forze di non lasciare morire quello che era diventato un sogno, un modo di vivere. E cioè contaminare la cultura fumettistica, e nerd in generale, con altri aspetti culturali, il sostegno di determinate battaglie politiche, la vicinanza ai centri sociali, la solidarietà con le forme di creatività più spontanee, e così via. Da lì è nata l'associazione culturale Altroquando e il canale Youtube (che era partito con Salvatore ancora in vita) è diventato uno dei principali strumenti di presenza. Oggi, a distanza di tre anni, quella bandiera sventola ancora, e le iniziative non si sono esaurite. Non solo sul Tubo. Grazie a tutti quelli che ci sono stati, che continuano a esserci, che mi appoggiano anche solo con una parola gentile. Altroquando siete anche voi, quando partecipate, contribuite, fate esistere questa realtà.
sabato 20 agosto 2016
Dave McKean vs i Supereroi
Batman - Arkhm Asylum. L'innovativo graphic novel scritto da Grant Morrison e disegnato da Dave McKean compie 25 anni dalla sua prima apparizione nel nostro paese. E gli anniversari sono spesso anche spunto di polemiche. Il grande Dave McKean, che dell'opera di Morrison firmò le spettacolari illustrazioni, oggi sembra non ricordare con troppo affetto quei suoi trascorsi lavorativi. Anzi, a suo dire pare il genere supereroistico sia addirittura dannoso, un gorgo culturale che potrebbe portare anche alla deriva politica degli Stati Uniti. Ma siamo sicuri che volesse dire questo? E soprattutto... quanto dobbiamo prenderlo sul serio?
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