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domenica 2 settembre 2018

Batgirl: del sessismo e altri demoni



La storia, i cambiamenti culturali, sono tanti e possono essere strani. E certi episodi di oggi richiamano alla memoria episodi di ieri. A volte simili, a volte diametralmente opposti. Può capitare, nell'ambito del fumetto americano, pensando al personaggio di Batgirl. Protagonista, qualche tempo fa, di una polemica sorta in rete a causa della cover (ritirata in seguito alle accuse di sessismo) disegnata da Rafael Albuquerque che raffigurava Barbara (Batgirl) in balìa del Joker, intento a disegnarle il suo iconico ghigno sulla faccia. La copertina intendeva essere un rimando al classico racconto “A killing Joke” di Alan Moore, in cui il Joker storpiava l'eroina condannandola a una sedia a rotelle sulla quale sarebbe rimasta per molti anni. Dopo la sua guarigione e il rilancio della sua serie, Batgirl si sarebbe di nuovo confrontata con il terribile criminale, e tutti i suoi traumi sarebbero (come è normale che sia) riemersi. 

La cover di Albuquerque non faceva che sintetizzare questo, oltre a collocarsi in una tradizione classica di copertine supereroistiche che vedono l'eroe (o l'eroina) in difficoltà, spesso alla mercé di un avversario che appare vincente per ragioni di climax.
Nello stesso periodo, analoghe polemiche sorsero per uno dei poster pubblicitari del film “X-Men: Apocalypse” che vedeva il personaggio di Mystica (interpretato da Jennifer Lawrence) strozzato dal villain del film. I significati erano i medesimi di sopra. Le copertine degli albi di supereroi tendono a mostrare il protagonista (o alcuni tra essi) in seria difficoltà, per sottolineare la drammaticità dello scontro e la loro possibilità di perdere. Anche nel caso del poster promozionale scoppiò la polemica, e si sentì dire che istigava alla violenza sulle donne. Ma torniamo a Batgirl.

E' buffo ricordare come nel 1968, su “Detective Comics 371 (episodio pubblicato anche in Italia nei primi anni 70), Batgirl sia stata protagonista di una scena davvero ferocemente sessista. Passata inosservata tanto nell'America degli anni sessanta che da noi, dove gag del genere (aimé) tendono pericolosamente a riemergere. La situazione era classica. Batman e Robin stanno lottando contro un gruppo di criminali. I malfattori sono tanti e i due giustizieri rischiano di avere la peggio. Sopraggiunge Batgirl, ma... la sua tuta attillata si scuce e la donzella sconvolta si sente persa. Sulla copertina originale, Batman chiede esplicitamente l'aiuto della ragazza dicendo «Qui abbiamo un problema!». La risposta di lei lascia di stucco: «Ne ho uno più grande. Mi si è scucita la tuta!»


Pertanto, anziché correre i aiuto dei colleghi, la ragazza pipistrello si china a contemplare preoccupata la lunga smagliatura sulla sua gamba, flettendola come solo una star del Crazy Horse saprebbe fare. Il risultato (altrettanto grottesco) è la reazione dei maschi criminali, subito distratti dalle grazie della femmina (e infatti gridano: «Che gambe!»), e per questo sopraffatti dal dinamico duo.

L'episodio, realizzato da Carmine Infantino e Gil Kane, è davvero imbarazzante. E dimostra il suo contenuto sessista con una circolarità a suo modo esemplare. La storia si apre con un flashforward fuorviante (all'epoca era una pratica diffusa), cioè un anticipazione della trama in cui però le cose non andranno esattamente così (un po' come in certe copertine). Nella prima, emblematica, vignetta vediamo già Batman e Robin combattere contro i criminali, e Batgirl, in disparte, passarsi serenamente il rossetto sulle labbra mentre si guarda civettuola in uno specchietto. La didascalia di apertura recita così: “Quando una donna è una donna? In ogni momento del giorno e della notte. Persino Batgirl. Anche quando combatte il crimine, si preoccupa del suo aspetto.”

Quando l'incidente del costume strappato (e della rissa con i criminali) si sarà concluso, la pietra tombale sulla parità dei sessi sarà messa dai commenti di Batman.
«Stavolta la tua femminilità si è risolta a nostro vantaggio e a discapito dei delinquenti. E' stata una fortuna che il tuo costume si sia strappato proprio in quel momento.»


La storia si conclude con Barbara in borghese che ripensa all'accaduto, e ci rivela di avere strappato deliberatamente la sua tuta per distrarre i criminali e dare ai suoi alleati la possibilità di sopraffarli. Non è che la sostanza cambi molto. Anzi, conferisce epicità e ragion d'essere a fumetti successivi, esplicitamente grotteschi e provocatori come la Kekko Kamen di Go Nagai, la guerriera che nasconde il volto, ma mostra il corpo, combattendo nuda. Il sessismo di base si taglia con il coltello. Ma erano altri tempi. O forse no?

Da un lato oggi potremmo scandalizzarci nel vedere la donna guerriera troppo presa dalla cura del suo aspetto, o usare le sue forme femminili per confondere dei criminali evidentemente guidati solo dagli ormoni (che succedeva se tra questi c'era un gay, magari armato di pistola?). Da un altro, assistiamo a un'alzata di scudi causata da una copertina come quella di Albuquerque, in cui l'eroina subisce un trattamento paritario (peraltro già visto) con quello suoi omologhi maschili. E' paradossale considerare come alla fine degli anni sessanta, una descrizione decisamente inopportuna del personaggio sia passata inosservata (del resto erano quegli anni lì) mentre oggi, una lettura contestualizzata e codificata dell'eroe in tuta (sia uomo che donna) sia stata vista da alcuni come qualcosa da condannare.

Questa specifica polemica risale già a qualche tempo fa, ma è rappresentativa di un sentire che ultimamente riguarda sempre più spesso i comics americani, e soprattutto quelli supereroistici. Recentemente, in una storia di Superman su Action Comics, lo sceneggiatore Brian Michael Bendis, dopo un'onda polemica, è stato costretto a modificare il termine “autistico” usato da un villain per insultare un sottoposto. Ripulire il linguaggio dei personaggi negativi lascia perplessi, in quanto condurrebbe a un impoverimento delle caratterizzazioni. Ma evidentemente sta succedendo qualcosa. L'industria che produce certo fumetto sta cambiando e si adatta a un sentimento popolare indifferenziato che ormai, nell'era di Internet, trova ovunque bersagli cui mirare. Non si parla di politicamente corretto, espressione abusata e spesso confusa con scelte di marketing volte a catturare nuove fette di lettori (e spettatori) presso etnie un tempo poco rappresentate. Non c'entra neppure la cura del linguaggio, ma una trasformazione dell'intrattenimento influenzata dal megafono (democratico?) della rete. C'è da chiedersi se la rete non abbia dato forma (anche) a forme isteriche, che insieme ad altre logiche di mercato stanno plasmando l'industria del comics popolare come un prodotto per famiglie, anestetizzato e purgato da tutto ciò che può suscitare discussione.
E' solo un interrogativo, non un elogio del politicamente scorretto. Altra questione e altra etichetta, spesso a sua volta mitizzata.

domenica 25 ottobre 2015

La Nona Scelta: al TMO Grant Morrison parla con gli dei



TMO, ALIBI e ALTROQUANDO PRESENTANO:

“La nona scelta:Intrecci e storie di fumetti e fumettari”
ORE 19,30: Aperitivo rinforzato, preparato, come sempre, con prodotti genuini.
0re 20,30 Presentazione del documentario in programma e proiezione di corti selezionati da Marco Milone.
ore 21,00 Proiezione Documentari


Organizzato da: 

TEATRO MEDITERRANEO OCCUPATO:https://www.facebook.com/Teatro-Mediterraneo-Occupato-192780840914999/

ALIBI: https://www.facebook.com/AssociazioneCulturaleAlibiAltrove?fref=ts

ALTROQUANDO: https://www.facebook.com/AltroQuando-109922758526/


Lunedì 26 Ottobre “Grant morrison talking with gods" di Patrick Meaney(2011)

Grant Morrison è un fumettista scozzese. Appartiene alla New Wave degli scrittori di fumetti britannici degli anni ottanta e novanta. Diviene famoso a livello internazionale per la sua opera Batman: Arkham Asylum (del 1989) e per aver rilanciato la Justice League of America della DC Comics (dal 1997) e gli X-Men della Marvel Comics (dal 2001). Nel corso degli anni si è guadagnato un seguito di fan che lo considerano una rock star dei fumetti, questo grazie al suo stile innovativo e anticonvenzionale, emerso soprattutto nelle sue opere con personaggi meno conosciuti quali Zenith, Animal Man, Doom Patrol e The Invisibles. Negli ultimi anni ha lavorato quasi esclusivamente per la DC Comics dove ha avuto il compito di rigenerare il personaggio di Superman all'interno del progetto The New 52. Il documentario racconta l'evoluzione artistica e spirituale di uno dei più interessanti e prolifici autori di fumetti e "Graphic novel", i suoi interessi per la magia, la spiritualità e l'esoterismo.
Lo sceneggiatore ha già dimostrato di essere speciale attraverso le sue opere, rilasciando fumetti di ogni genere, mai scontati, sempre ricchi di elementi originali e contorti. Tanti supereroi celebri hanno ricevuto la sua cura e nella maggior parte dei casi hanno vissuto periodi editoriali felici ed hanno fatto la gioia dei fans. Morrison è diverso e lo dimostra anche attraverso altri atteggiamenti. L'ultima sua bizzarria l'ha combinata in occasione della presentazione del libro Supergods, all'interno della fumetteria Meltdown Comics (Los Angeles). Grant ha chiesto a Gerard Way una chitarra e ha iniziato a cantare una canzone assai particolare. L'autore ha svelato che la canzone gli è stata donata da John Lennon durante un rituale magico (pratica spiegata anche in un numero del suo Invisibles, dove veniva messa in atto dal personaggio King Mob).

sabato 3 agosto 2013

Qualche arrivo in fumetteria...


Ok, il tag rimane. Ma non lo chiamo esattamente report delle uscite settimanali, per via della situazione particolare che stiamo attraversando. Come ormai saprete un po' tutti, si sta portando avanti un dialogo con un potenziale acquirente dell'attività. Non sappiamo ancora come andrà a finire, ma si sta tenendo viva la fumetteria come si può. Sperando che l'idea di AltroQuando - formatasi cammin facendo, negli anni, seguendo le passioni istintive di chi gestiva la libreria - possa proseguire anche se sotto altra forma. Un'associazione culturale, un collettivo di persone, che porti avanti questa follia che per oltre vent'anni ha ibridato lo spirito nerd e l'amore per i fumetti con la promozione della cultura alternativa e l'impegno civile.
E ora vediamo un po' che cosa ci è arrivato in questi giorni.

PANINI

I Nuovissimi X-Men 2 (dal passato arrivano gli X-Men originali, e trovano un mondo incasinato che proprio non si aspettavano. Come reagirà il Ciclope di oggi, ormai un ricercato internazionale, davanti al suo doppio ancora innocente?)

X-Men deluxe presenta 220 - Extreme X-Men (Una nuova serie ambientata in una realtà alternativa, dove faremo la conoscenza di versioni differenti di eroi già noti, mentre nasce un amore gay bear tra Wolverine e il semidio Ercole)

Avengers - Marvel Now 1 (Riparte da uno la serie dei Vendicatori, mai così popolari, con un nuovo team creativo)

Incredibili Avengers 3 (Il Teschio Rosso ha acquistato i poteri telepatici di Xavier? Come arginare il danno? Ci pensano gli X-Men e i Vendicatori... incredibilmente uniti, naturalmente)

Deadpool 25 e 26 (Se siete stati fedeli e speranzosi, torna anche il sicario schizofrenico dalla
parlantina a mitraglia. E se avete comprato il numero 25 altrove... compratelo di nuovo e regalatelo a un amico suggerendogli di visitare la fumetteria. Tò!)

Iron Man - Marvel Now 3 (Si conclude la nuova saga dedicata a Extremis. Il supereroe più
tecnologico di tutti e il suo ruolo all'interno della cerchia degli ambigui Illuminati)

Marvel Miniserie 138 - A+X 2 (Pantera Nera e Tempesta, Spider-Man e la Bestia, Capitan America e Quentin Quire, Iron Fist e... Doop! Una serie di crossover mutanti-non mutanti per i reduci di AvX)

100% Panini Comics - Masks 1 (La riscoperta degli eroi pulp degli anni trenta: Shadow, Green Hornet, The Spider, e altri... in una reinvenzione retrò dei supergruppi disegnata da Alex Ross)



LION

Batman - Il Cavaliere Oscuro 3 (Prosegue la serie dedicata a Batman, Robin e al loro universo)
Batman 15 (Il Joker scatenato... e terra bruciata intorno all'Uomo Pipistrello. Terrore sardonico allo stato puro.)
Batman - Le nuove leggende 1 e 2 (Le storie brevi dedicate al Cavaliere Oscuro, pubblicate sul web e inedite in italiano, firmate da una schiera di autori importanti, tra cui Damon Lindelof - Lost - e Ben Templesmith - 30 Giorni di Notte-.)
Flash 15 (Corri Flash... se no Gorilla Grodd ti prende. Numero speciale tutto dedicato all'eroe del titolo.)
Superman 15 (Superman e Supergirl nelle loro incarnazioni più recenti, firmate da DeFalco, Johnson, Silva, Asrar, Rocafort.)
Watchmen 11 (Sta per concludersi la saga degli antisupereroi di Alan Moore. Chi c'è dietro il piano machiavellico che stringe il cerchio intorno ai vigilanti in costume?)

CORRIERE DELLA SERA

Graphic Journalism - Maria Grazie Cutuli: Dove la terra Brucia (Giuseppe Galeani e Paola Cannatella ci raccontano la drammatica storia di Maria Grazia Cutuli, reporter italiana impegnata sul fronte pakistano fino alla sua tragica fine.)

STAR COMICS

Suore Ninja 3 (Riecco le impetuose ninja di Dio. Dissacranti come solo Davide La Rosa può renderle.)

SALDAPRESS

The Walking Dead 9 (La resa dei conti. Michonne assetata di vendetta. Il governatore sempre più pazzo. E tutt'intorno? Zombi a gogò. Lasciatevi azzannare.)





sabato 18 maggio 2013

ARRIVI FUMETTERIA DAL 13/05/13 AL 18/05/13



001 EDIZIONI

Alec – L'integrale € 35,00
Teenage Mutant Ninja Turtles 5 € 15,00


AUREA EDITORIALE

Dago Anno XIX nr. 5 € 2,70
XIII - Edizione economica 6 € 3,00

BAO PUBLISHING

Dark Horse Presenta 6 € 8,50
Hellraiser 2 € 13,00





BONELLI

Tex 631 € 2,90
Le Storie 8 - Amore nero € 3,50

CORRIERE DELLA SERA

Graphic Journalism  5:  Igort -  Quaderni ucraini   € 7,90   

GAZZETTA DELLO SPORT

Le Storie di Michel Vaillant 24 € 3,00


LA REPUBBLICA

Zagor Collezione Storica a Colori 66 € 6,90

LIZARD

Roy Mann € 18,00
Jiro Taniguchi – La vetta degli dei 3 € 18,00


NICOLA PESCE EDITORE

Brian the brain - Da adolescente € 9,90
La Bibbia 2 € 5,00


PANINI

Collezione 100% Panini Comics - L'Unicorno 1 € 13,00
Collezione 100% Marvel - Marvel Season One: Iron Man € 13,00
Capitan America 36 € 3,50
Marvel Graphic Novel 23 - Gli Inumani € 15,00
Marvel Omnibus - Thor di Walter Simonson 2 € 58,00
Master of Comics 2: Fashion Beast 2 € 3,30
Avengers 14 € 3,50
Thor 170 € 3,50
Ultimate Comics Avengers 19: Ultimates 7 € 3,00
Spider-Man 594 € 3,30
X-Men 275 € 3,50

PLANET MANGA

All Rounder Meguru 9 € 5,90
Biblioteca mistica di Dantalian 5 € 6,50
Elfen Lied 4 € 6,50
L'Immortale 29 € 7,00
Kira Kira 100% 5 € 6,50
L'Uomo tigre Tiger Mask 5 € 4,50
Master Keaton 2 € 11,90
Opus 1 € 7,90



RW - LION

Batman il Cavaliere Oscuro 1 € 3,95
Arrow / Smallville 3 € 2,95
Before Watchmen - Il Comico 6 € 2,50
Before Watchmen - Dr Manhattan 4 € 2,50
Before Watchmen – Rorschach 4 € 2,50
Swamp Thing 2 € 12,95
Justice League 13 € 3,95
Star Trek / Legione dei Super-Eroi € 12,95
World's Finest 1 € 12,95
Flash 13 € 4,95
Lion Book - Superman e l'anello nero 1 € 16,95
Superman 13 € 3,75
Sweet Tooth 2 € 12,95
Watchmen 9 € 2,50


STAR COMICS

Greatest 160 - One Piece (New Edition) 56 € 3,90
Suore Ninja 2 € 2,90




martedì 26 marzo 2013

Liebster Award


Una piccola, piacevole sorpresa... nel mare magno della rete esistono anche i Liebster Award, e il blog di AltroQuando ne ha appena vinto uno. Ad assegnarcelo è stato l'amico Federico del blog ADF - Angolo di Fox, che ringraziamo.

Liebster è una parola tedesca che potrebbe essere tradotta come un superlativo di "caro"... Insomma, un appellativo come quando scriviamo a un amico e inziamo dicendo Carissimo... 
Un premio tra amici, volto a dare visibilità a blog che stimiamo, ma che contano meno di 200 followers (questa la regola di partenza). Un'amichevole catena in cui i blog, valutati come apprezzabili da chi li segue, assegnano il premio a loro volta, incoraggiando i propri lettori a consultare, gradire e seguire gli altri blog coinvolti.

Diamo un'occhiata alle regole del gioco.

1) ringraziare chi ha assegnato il premio citandolo nel post.
2) rispondere alle undici domande poste dal blog che ti ha premiato.
3) scrivere undici cose su di te.
4) premiare undici blog che hanno meno di 200 followers.
5) formulare altre undici domande a cui dovranno rispondere gli altri blogger.
6) informare i blog del premio.



Ringraziando doverosamente il già citato ADF - Angolo di Fox, passiamo a soddisfare gli altri requisiti di questo premio-gioco di solidarietà tra bloggers.

Le 11 domande

1. come ti senti nel realizzare che ti ho infilato in una catena?

Di norma non amo le catene. Di nessun tipo, e in particolare quelle di Sant'Antonio. Fanno ovviamente eccezione le catene di solidarietà e reciproco appoggio, e questo è uno dei casi. Pertanto, ancora grazie.

2. Film. Fumetto. Romanzo. Serie televisiva preferita.

Lo squalo. Sandman. Sorgo Rosso. Being Human UK.

3. Fringe, A che serie l’avete interrotta?

Più che interrotta l'ho sospesa. Mi manca l'ultima stagione, la quinta. Ancora non vista solo per ragioni di tempo (e francamente perché altre serie gli passano avanti nel gradimento generale).

4. Siete certi di aver capito bene il finale di Lost?

Ritengo di averlo capito a sufficienza. Magari non apprezzato fino in fondo. Ad ogni modo, sono contrario agli spiegoni e apprezzo quando qualche elemento è lasciato all'interpretazione dello spettatore.

5. Brunetta, Scilipoti, Gasparri, sono motivi abbastanza validi per abbracciare la clandestinità, riempire uno zaino di plutonio instabile e dissolversi in un fungo atomico in quel di Roma.

Posso solo commentare (più che rispondere) che questo elenco e la stessa formulazione della domanda, già dimostra quanto siamo in sintonia. Per il resto, preferisco non rovinarmi la giornata pensando troppo a questi personaggi.

6. L’inferno di Dante Alighieri, qual è il vostro canto preferito.

"Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza". Il canto dedicato a Ulisse.

7. Continuerete Lanterna verde quando Johns lascerà la serie?

Di Lanternan Verde ho letto (e apprezzato) storie e cicli saltuari. Non lo seguo con regolarità, quindi il problema non si pone.

8. Quale superpotere vorreste avere?

Ti dirò, me lo chiedo spesso. Un potere che mi ha sempre affascinato è il controllo sugli agenti atmosferici di Tempesta degli X-Men. Ma potendo scegliere, specie con l'età che avanza, credo che sarebbe più pratico il fattore rigenerante di Wolverine.

9. Non vorresti chiedere a Berlusconi l’ubicazione di almeno uno di questi famosi orfanotrofi che stava costruendo in Thailandia o in Africa, poco prima di decidersi a ritornare in politica (leggi pure approfittare un altro po’ del legittimo impedimento).

Gli chiederei direttamente di togliersi dalle scatole perché ha già fatto danni a sufficienza. 


10. Sei riuscito a scampare dalla Ruzzle-mania?

La mia risposta può suonare provocatoria, ma anche chiara: che cos'è?

11. Chi è più forte? Superman o Hulk?

La saga Marvel vs DC di qualche tempo fa ha senteziato (sulla carta) che il più forte è Superman. Io comunque continuo a fare il tifo per Hulk.


Le 11 cose su di me

Ok vediamo un po' senza troppe farraggini...

1 - Il curatore di questo blog si chiama Filippo, ha 49 anni e ama i fumetti, il cinema e le nerdaggini praticamente da sempre.

2 - Sono gay, sto con il mio compagno da tredici anni, e siamo entrambi attivisti del movimento LGBT.

3 - Ho due gatti. Una signorina di sette anni, nera, molto riservata. Nell'ultimo anno e mezzo ho adottato anche un giovane micio che ho chiamato Santino prima di scoprire di essermi messo in casa un vero diavolo.

4 - Amo anche leggere libri. Amo Daniel Pennac, i grandi autori russi (Gogol, Bulgakov). Ma anche il puro intrattenimento. Tra i tanti, i libri di Joe R. Landsdale.

5 - Da giovane ho cantato da basso in un coro di chiesa. Poi sono uscito dal gregge. Ma ho scoperto di recente che modulare la voce con i toni lirici bassi è l'unico modo per far percepire autorità al mio gatto discolo.

6 - Sono una personalità ossessivo compulsiva, controllo sempre tutto mille volte. Ricordate il monologo di Giorgio Gaber ha proposito della chiusura del gas?

7 - In questo momento della mia vita, ho fatto mia una battuta di un serial televisivo che seguo attualmente (Being Human, versione originale inglese): «Ho capito che l'umanità non è una specie... ma una condizione da conquistare.»

8 - Mi sono trovato coinvolto in questo impegno (un blog che supporta una fumetteria) due volte per amore. I fumetti, e l'uomo che li vende. Il mio compagno è titolare, io il supporter.

9 - Sono irascibile, e perdo facilmente la tramontana. Ma credo (o mi illudo) di conservare sempre un fondamentale senso di giustizia.

10 - Ho delle idiosincrasie alimentari che spesso mi causano problemi in società... visto che di solito la gente tende a mettere formaggio (e salumi) un po' dappertutto. Per questo quando qualcuno che mi conosce ancora poco mi invita a cena, di solito la mia prima reazione è di imbarazzo.

11 - In fatto di musica sono onnivoro e disordinato. Apprezzo tanto la musica classica (e sono appassionato di opera) che il jazz e gli altri generi. Quale che sia la musica, deve soltanto farmi vibrare una corda nel cuore.

Premiare 11 blog con meno di 22 followers


Non è facilissimo... per il semplice fatto che non tutti i blog rendono visibile il numero di eventuali followers. Ci provo, sperando di non sbagliare nei confronti di nessuno.




 Le 11 domande per altri bloggers

1 - Quale libro (romanzo) suggeriresti a un amico?
2 - Quanto ritieni importante o utile, secondo la tua soggettività, tenere un blog oggi?
3 -  Se poteste essere un personaggio immaginario (letteratura, fumetti, film, telefilm) quale scegliereste?
4 - Una domanda molto nerd. Quale serie di fantascienza televisiva mettereste in cima alla classifica scegliendo tra Star Trek (le varie serie), Spazio 1999, Battlestar Galactica (la serie moderna)?
5 - Leggendo le uscite attuali: Marvel o DC Comics?
6 - Che atteggiamento di massima hai nei confronti dei recenti cinefumetti?
7 - I supereroi hanno ancora qualcosa da dire, a tuo parere?
8 - Quanto, secondo te, incide nella qualità di un fumetto la sceneggiatura e quanto il disegno?
9 - Come vedi le trasposizioni e spin off a fumetti di serie televisive?
10 - C'è, a tuo avviso, qualcosa che manca (nel senso di contenuti) nel fumetto italiano, attualmente?
11 - C'è a tuo parere un autore di fumetti (italiano o straniero) che ha già detto tutto e forse farebbe meglio a smettere di scrivere (o anche a cambiare musica)?

Spero di non aver tirato fuori troppe sciocchezze, ma il tempo è scarsino e devo correre.

Informare i blogger inclusi nel premio

Cosa che ora mi accingo a fare.

A un Altro Quando.







lunedì 21 gennaio 2013

AltroQuando: un fiore per il Palermo Pride 2013



Sia chiaro una volta per tutte: non siamo malati.

Questa affermazione iniziale, aggressiva e per qualcuno (non tutti, temiamo) forse datata, ha una sua ragion d'essere che sarà presto chiara. Parliamo del Pride, anzi, del Palermo Pride LGBT, che dal 2010 la nostra città, amata e ferita, ospita con un successo che fino a pochi anni fa quasi nessuno osava sperare. Lo sforzo concentrato di più associazioni lgbt, pur con qualche fisiologica incertezza, è riuscito a produrre un piccolo miracolo catartico. Se Palermo oggi è un po' cresciuta oltre l'orizzonte del suo provincialismo cronico è anche grazie all'impegno di tutti questi uomini e donne, capaci di sfidare la secolare immobilità cittadina e persino i propri limiti. Perché il Pride è una festa per tutti e nello stesso tempo una marcia per dei diritti fondamentali. Occasione per ricordare la resistenza alle arbitrarie persecuzioni della polizia da parte degli avventori del club gay americano Stonewall nell'ormai lontano 1969, e continuare - oggi più che mai - a reclamare un'uguaglianza sociale tuttora inesistente nel nostro paese. Il Pride è uno strumento di lotta politica in quanto evento popolare, fatto per coinvolgere, nel tempo, i cuori prima ancora delle menti con la sua componente gioiosa, contribuendo a plasmare una cultura delle differenze e quindi della crescita culturale e civile. Un evento che in questo 2013 avrà la qualifica di nazionale e rappresenterà un'ennesima tappa per il movimento lgbt siciliano.


Detto questo, è il momento di spendere qualche parola sul ruolo di AltroQuando nelle vicende legate al Pride, e spiegare in sintesi le ragioni del nostro parziale allontanamento. Una dissidenza che, sia ben chiaro, riguarda solo alcuni aspetti formali e certi atteggiamenti circoscritti, non la sostanza della manifestazione e tanto meno le sue finalità profonde. Pertanto, AltroQuando appoggerà oggi come ieri il Palermo Pride, e contribuirà come può alla sua promozione. Solo, lo farà a modo proprio, con un approccio personale.

Perché?

Perché i simboli per noi sono importanti e vanno considerati con cura. Fare attivismo politico sottovalutando (o gestendo con superficialità) la componente mediatica, è a nostro avviso un errore serio che nei lunghi tempi potrebbe presentare il conto. Ed è proprio in questo che troviamo un retrogusto amaro nella bella avventura che il Pride lgbt di Palermo ha iniziato tre anni fa. Un evento politico pienamente riuscito, ma bacato da un dettaglio che, per quanto all'apparenza insignificante, è per noi campanello d'allarme di una debolezza formale che non riusciamo proprio a digerire.

Ci disturba il fatto che di tutto l'atlante degli asterischi sia stato scelto proprio quello. Quello che per tre anni ha spopolato su striscioni, spille, sulla pelle dipinta dei partecipanti in festa. Ignari o indifferenti del suo significato basico. Sì, giacché è la Storia (quella con la maiuscola) a fare della croce uncinata l'orrido ricordo di un'immensa tragedia, e non certo il simbolo buddista che oggi, in occidente, sono pochissimi a ricordare. Parliamo di quell'asterisco, oggi color fuxia, quello che già dagli anni sessanta è stato adottato per essere la Star of Life, simbolo internazionale dei paramedici presente su ogni ambulanza del pianeta, in ogni ambulatorio, sul camice di ogni infermiere, di ogni ausiliario addetto al trasporto delle salme, spesso anche nelle insegne delle farmacie. Colorato di rosa negli Stati Uniti come marchio dell'impegno femminile nelle forze paramediche, con sfondo rainbow dagli infermieri gay durante i Pride americani, ma sempre e comunque riferito al mondo degli operatori sanitari, di cui rappresenta il simbolo per antonomasia ormai da decenni.


Nel 2010, mentre il primo, fortunato Pride palermitano prendeva forma, ci accorgemmo dell'ambiguità inopportuna del simbolo che stava venendo acclamato e consultammo a nostra volta un grafico professionista (la cui schietta opinione sul logo scelto terremo per noi, per non scatenare inutili risse). Chiedemmo più volte che la silhouette dell'asterisco fosse modificata, in modo che si allontanasse dal suo omologo blu sui mezzi di soccorso pubblico, ma evidentemente... non riuscimmo a essere abbastanza persuasivi.

La questione non si esaurisce semplicemente qui. Innanzitutto perché un simbolo dovrebbe unire,  non dividere in base alle emozioni che suscita, ma anche per via dell'approccio dialettico al problema. D'accordo, eravamo... siamo una minoranza. Ma la verità non può essere ridotta a una mera questione di gradimento. Non è che quel logo non ci piaccia. In realtà, ci offende, in quanto troppo vicino per forma e rimandi concettuali (è da sempre identificato con la sintesi grafica del caduceo: il bastone di Ermes con i serpenti attorcigliati, vessillo della scienza farmaceutica) a temi inerenti la salute che stridono ideologicamente con le lotte per i diritti lgbt.
Ma come? ci siamo detti. Abbiamo trascorso decenni a gridare che non siamo malati... e per il Pride di Palermo, la prima volta che la nostra città ospita la manifestazione, si sceglie proprio un simbolo con echi storici e culturali così dissonanti? Né ci consola (anzi, ci irrita) sentirci rispondere che tanto nessuno sembra farci caso. Per la nostra mentalità, chi si propone di fare politica e si avvede che il proprio uditorio ha un immaginario collettivo così fragile, dovrebbe prendersi il disturbo di svegliarlo, non mettersi comodo sulla generale distrazione. Ci spiace doverlo dire, ma questo atteggiamento ci ricorda più una strategia di marketing volta a vendere un prodotto che una campagna mirata alla maturazione sociale della propria gente. 

La storia della grafica è zeppa di simboli nati con un significato e divenuti strada facendo tutt'altro. Ed è in base alla storia se la croce runica, eletta a simbolo delle SS naziste, oggi non può che evocare ricordi sinistri. Se la croce celtica è oggi indiscutibilmente uno dei vessilli della destra estrema, si dovrebbe riflettere prima di riutilizzarla per scopi differenti. Ci sono impronte storiche indelebili, che nessuna dissertazione può lavare via. Esistono, inoltre, simboli assai generici e del tutto innocui. Come, ad esempio, lo stemma sul petto di Superman, che privato della S si rivela un comunissimo scudo araldico, non dissimile da quello di molte famiglie nobiliari anche italiane, e persino dal vecchio logo della Democrazia Cristiana. Tuttavia, nessun simbolo araldico – neppure quello dei Savoia – è mai stato accostato a medici e malati. Questo è toccato in sorte a omosessuali, lesbiche e transessuali per molto, troppo tempo. E così è per  l'asterisco squadrato e a sei punte scelto dall'assemblea che ha dato vita al primo Palermo Pride. Non un piccolo segno di interpunzione, arrotondato dal canonico corpo tipografico, ma un logo associato alla sanità a livello internazionale e visibile con cadenza quotidiana nei luoghi e momenti meno felici della vita. E' vero che la maggior parte delle persone non hanno realizzato subito questa (per noi) sciagurata sovrapposizione. Ma è vero anche che ci sarà sempre, in mezzo alla folla del Pride, qualcuno che ha da poco lasciato un ospedale, messo un infermo su un'ambulanza, visto trasportare la salma di un congiunto da barellieri con quel logo sulla divisa.  Sempre. E' inevitabile. E tale difetto di sensibilità (e di attenzione) è a nostro parere una mancanza non da poco.


Vedendo nel logo ciò che realmente è, noi di AltroQuando abbiamo sofferto per non poter essere più presenti nella promozione dell'evento negli anni trascorsi. Scusateci, ma a noi l'idea di mettere addosso la spilla con la paramedic cross ricolorata, dà i brividi. Lo troviamo macabro e decisamente inopportuno se accostato con le tematiche lgbt. Uno scivolone semantico che si sarebbe potuto evitare, soprattutto quando (come sembra) si vuol fare del logo una costante negli anni per il Pride cittadino. Non ce la sentiamo di esporre materiale promozionale con quel marchio, che oltretutto se girato assume la sagoma crudele di una croce di Sant'Andrea. Qualcuno ci ha detto che ormai è impossibile tornare indietro. Sarà, ma si può ancora andare avanti, e raddrizzare il tiro.
Crediamo profondamente nel significato dei simboli. Pensiamo che la gente vada avvertita, non abbandonata nella propria distrazione. E a dispetto di tutto, vogliamo, oggi più che mai, essere parte di questa festa, di questa lotta, di questo Pride...


Per questo, in attesa del Palermo Pride Nazionale 2013, AltroQuando ha deciso di promuovere la manifestazione a modo proprio, utilizzando materiale alternativo (non usiamo più la parola dissidente, per favore) ed elaborando un asterisco che -  pur richiamando per colore e angoli il logo degli anni passati - possa essere un simbolo pacifico e distante da temi imbarazzanti: un fiore.
Nel corso del 2013, quindi, useremo i nostri strumenti di lavoro (i fumetti) e il nostro asterisco-fiore (anch'esso scelto nell'affollato atlante degli asterischi) per spingere e divulgare le attività preparatorie per il Palermo Pride Nazionale e la manifestazione finale. A modo nostro, senza sentirci costretti a ricordare momenti dolorosi, malattie e accostamenti offensivi. Non ci aspettiamo nulla, se non l'indifferenza che ci ha circondato sin dall'inizio. Eppure saremo qui, a parlare del Pride, a contribuire idealmente alla manifestazione e a incoraggiare tutti e tutte a parteciparvi. Nel nostro piccolo, nel nostro “non professionismo”, con i nostri brutti caratteri che ci fanno, secondo alcuni, tenere il broncio come bambini... Noi ci saremo, come ci siamo sempre stati.
Il Pride, tra le altre cose, è una festa delle differenze. Differenze senza le quali l'umanità non avrebbe potuto evolversi, perché spesso sono le mosche bianche che si azzardano a volare più lontano. Andremo avanti, fieri del nostro essere diversi, fieri di partecipare a un evento come il Pride. Fieri di offrire un fiore a chiunque vorrà accettarlo.






sabato 6 ottobre 2012

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