“Come lacrime nella pioggia...”
Quando scrivo queste righe, ripensando
a fumetti visti fugacemente e poi scomparsi, o prodotti nostrani che
hanno avuto visibilità per una stagione e di cui poi non sento più
parlare, mi viene una sorta di magone. L'industria del fumetto, negli
ultimi anni, ha fatto passi da gigante in termini commerciali. Si
vendono più fumetti alle fiere che nelle librerie specializzate, gli
autori diventano qualcosa di simile a popolari rock star, e si
comincia a parlare di un processo di imborghesimento della nona arte.
Di perdita di vero potenziale creativo e di assimilazione (in
perfetto stile Borg di Star Trek) alla cultura egemonica che
appiattisce tutto.
Tra i fumetti in soffitta, recupero
oggi “Bonerest – La fine di un mondo”, opera di Matteo
Casali e una delle più ispirate fatiche giovanili di Giuseppe
Camuncoli (che nel frattempo di strada ne ha fatta). “Bonerest”
era un fumetto bizzarro, prodotto dall'etichetta indipendente
Innocent Victim (vinse il premio Attilio Micheluzzi nel 1998
nella categoria Migliore Autoproduzione) e poi pubblicato in volumi
dalla Magic Press (tre tomi).
“Bonerest” si rifaceva
dichiaratamente alle influenze dell'ancora giovane divisione Vertigo,
e con risultati tutt'altro che disprezzabili. Lo spunto di partenza
era l'inizio di un'apocalisse surreale. Bone, una creatura venuta da
una dimensione parallela, forse metafisica, si dissocia da quello che
sembra essere il corso prestabilito degli eventi, e sulla terra
inizia uno psichedelico parapiglia. Gli enigmi si moltiplicano. Bone
non ha bocca, ma parla lo stesso, e cosa strana: nessuno sembra farci
veramente caso. Per quanto molti elementi possano apparire
derivativi, il carisma era innegabile, i personaggi interessanti, le
implicazioni esoteriche in chiave anarchica intrigavano. Il
personaggio partenopeo di Padre Domenico Sarzana, era appena entrato
in scena e spaccava culi di brutto. E poi c'erano i disegni
dell'emergente Cammo.
“Bonerest – La fine di un mondo”
è stato pubblicato anche
all'estero, in Francia e in USA dalla Image. In patria, dopo i tre
volumi Magic Press, se ne sono perse le tracce. Nonostante la forte
determinazione degli autori a proseguire la saga (affermato
ufficialmente nelle interviste rilasciate a siti professionali), dal
2010 il viaggio sembra essersi fermato.
Sia Matteo Casali che
Giuseppe Camuncoli hanno conquistato altre rive e varato altri
progetti. Il mondo del fumetto è fatto anche di questo. Di coiti
interrotti, di sogni da cui ci si sveglia prima di conoscere la fine,
di storie infinite che forse ti sopravviveranno, forse no. E'
comunque triste constatare oggi che facendo una ricerca di immagini
in rete, si trovi così poco che ricordi l'esperienza di “Bonerest”.
Non che sia stato rimosso, ma a confronto di altre opere coetanee si
trova un riscontro davvero modesto.
Un
peccato, a mio avviso. Possiamo solo sperare che gli entusiasmi degli
autori (e i loro progetti e relazioni lavorative) siano soltanto in
letargo.