Mi
sono accorto che questi miei primi esperimenti di drammatizzazione
fumettistica (chiamo così le mie letture) sono rimasti un po'
in disparte,
sommersi dalla produzione video successiva. Inoltre fanno parte di
video più lunghi e articolati, e di conseguenza sono stati ancora
meno visibili. Dal momento che riciclandoli in "pillole"
sulla piattaforma Vimeo sembrano essere graditi, ho deciso di creare
una nuova playlist che poco per volta li raccoglierà. Il tag scelto
è "Reading
Comics".
Piccoli esempi di lettura, spunti per immaginare come potrebbe essere
ascoltare certi dialoghi topici nella nona arte. Anche se da un
lettore modesto e imperfetto come me. E anche dei piccoli (e medi)
trailer per il canale di Altroquando.
Non so, io ci provo. Tenendo conto che alcuni di questi lavori hanno
già un paio d'anni (ma altri sono seguiti e seguiranno). Comunque,
ecco ancora (stavolta strategicamente posizionata sul Tubo) la mia
versione della scena finale di "A
Killing Joke"
di Alan Moore e Brian Bolland.
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sabato 13 agosto 2016
martedì 17 marzo 2015
Sorriso Amaro: la questione della cover di Bargirl 41
Cosa succede quando il politically correct porta degrado culturale e diventa triste caricatura di se stesso.
La cover disegnata da Rafael Albuquerque per Batgirl 41 (realizzata in occasione del 75nario del personaggio del Joker) che allude dichiaratamente allo storico "A Killing Joke" di Alan Moore, viene attaccata da movimenti femministi che richiedono la sua sostituzione. La motivazione è che l'immagine alluda al passato violento di Batgirl-Barbara Gordon, quando - in quello storico racconto - venne (temporaneamente) resa invalida dal Joker che le sparò per poi mostrare le sue foto (nuda e insanguinata) al padre, Jim Gordon, per tormentarlo e farlo impazzire.
Personalmente trovo bizzarro che ci si indigni davanti alla citazione, e non si chieda a questo punto il rogo (come al tempo fu per "Ultimo tango a Parigi" di Bernardo Bertolucci) per l'opera originale, dove lo sparo, la nudità e la (teorica, mai confermata esplicitamente) violenza sessuale vengono perpetrati. Trovo ipocrita che la caratterizzazione delle supereroine che combattono il crimine con le cosce nude e quasi in topless non susciti le medesime reazioni. Le eroine nudiste sono ampiamente sdoganate in quanto tributo all'imperante punta di vista del lettore di sesso maschile, ma l'allusione a un passato traumatico, resa in modo insinuante suscita prurigine. Trovo strano che dopo decenni di esistenza di Wonder Woman (quasi sempre mostrata in pose bondage nelle sue copertine storiche) ci si turbi per una cover che mostra l'eroina in balìa del cattivo (elemento che peraltro è frequentissimo in tutte le copertine dei fumetti supereroistici, dove il protagonista, sia uomo o donna, spesso è mostrato in difficoltà se non sconfitto e umiliato dal villain di turno). Lo trovo strano, quasi buffo... sociologicamente curioso.
Questo sì.
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domenica 15 febbraio 2015
A Killing Joke - un corto di Claudio Di Biagio
Dopo l'exploit di Dylan Dog: Vittima degli eventi, mediometraggio dedicato all'indagatore dell'incubo
di casa Bonelli grazie al supporto dei fans attraverso le dinamiche
del crowdfunding, e molto dopo l'esperimento (interrotto) della web
serie Freaks!, Claudio Di Biagio (Non aprite questo Tubo)
continua sulla strada che ormai è dichiaratamente la sua via
maestra. Affermare il suo talento di filmaker e l'abilità della crew
che collabora alle sue opere. Ecco quindi arrivare su Youtube A
Killing Joke, un corto (cortissimo) liberamente ispirato al
celebre fumetto firmato da Alan Moore e Brian Bolland. Il breve video
non pretende di adattare la trama dell'opera di Moore, ma si limita a
inscenare tramite un montaggio espressivo e un ritmo incalzante la
famosa “barzelletta” con cui il Joker, nel finale, suggerisce a
Batman che dopotutto tra loro due non c'è molta differenza. Sono
entrambi pazzi da legare. Ed così che il Joker ci viene mostrato. In
ceppi, contenuto in una camicia di forza. E, a sprazzi, con la sua
tenuta d'ordinanza, con tanto di papillon, per sottolineare
l'atmosfera onirica e allucinata in cui il breve monologo è calato.
Claudio Di Biagio stesso presta la sua mimica mefistofelica al
protagonista, mentre la voce recitante è di Mattia Giuseppe Tassar.
Il make up che trasforma Di Biagio nella nemesi dell'Uomo Pipistrello
è invece opera di Francesco Sanseverino.
Che dire? Che si tratta di un esercizio
di stile davvero egregio. Breve, com'è giusto che sia una prova
tecnica. Tagliente, come la voce di Tassar, veramente bravo, e che
buca il video con la presenza di Di Biagio che qui si mostra (a parer
nostro) in una delle sue migliori performance. La sua fisionomia già
di per sé giullaresca (e già abbondantemente sfruttata altrove,
dando vita a personaggi beffardi al limite dell'urtante, vedi
Freaks!) trova in questa prova fulminea la sua dimensione
ideale. La “maschera” di Di Biagio è probabilmente fatta per
sposare i make up che ne fanno risaltare i tratti sardonici, e non ci
dispiacerebbe vedere in futuro altre prove come questa.
Un bel, piccolo lavoro che, senza
particolari pretese, dà contezza dell'evoluzione tecnica della
ciurma guidata da Di Biagio. Una chicca imperdibile per tutti i fans
di Batman.
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