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lunedì 11 aprile 2016

Zerocalcare, da Kobane al TMO di Palermo (e la biblioteca in memoria di Salvatore Rizzuto Adelfio)




Ci sono voluti due lunghi anni, e molti sacrifici (anche economici). Rimandare a lungo il trasloco e faticare. Un lento e certosino lavoro di ricerca, valutazione, scelta. Ma ne è valsa la pena. Ora si avvicina il momento di raccogliere i frutti. Il 3 Giugno 2016, al Teatro Mediterraneo Occupato, via Martin Luther King a Palermo, contestualmente alla visita di Zerocalcare e alla presentazione di "Kobane Calling", si inaugura la Biblioteca autogestita "Salvatore Rizzuto Adelfio". Nata dal recupero della sua biblioteca personale. Un grosso peculio di libri (narrativa, saggistica, poesia e teatro) e fumetti, lasciati da qualcuno che amava la cultura, e ancora di più amava condividerla. La donazione al TMO e la targa che Zerocalcare dedicherà a Salvatore Rizzuto Adelfio va vissuta come una conferma in questa città. I grandi uomini non ci lasciano mai davvero, e ci ispirano per il cammino a venire. Per Salvatore, la fusione di linguaggi diversi e l'apertura delle arti ad ambienti non necessariamente dedicati, la divulgazione e l'umiltà del fare cose importanti con risorse limitatissime, e sempre per il puro piacere della collaborazione, era un percorso di vita, vissuto con coerenza fino alla sua trasformazione finale. Ci auguriamo che la presenza della città a questo evento renda onore al merito di chi ha regalato tanto. Grazie, Salvatore. Grazie, TMO. Grazie, Zerocalcare. La Biblioteca di quartiere Salvatore Rizzuto Adelfio sta diventando realtà. Per questo ci piace ripetere che... ci sarà sempre un Altroquando. E a Palermo non potrà essere che quello creato da Salvatore Rizzuto Adelfio.




mercoledì 4 novembre 2015

The Mindscape of Alan Moore, 5 Novembre al TMO di Palermo


5 Novembre 2015 presso il Teatro Mediterraneo Occupato via Martin Luther King 90142 Palermo
continua il ciclo di documentari "La Nona Scelta" con il film "The Mindscape of Alan Moore" dedicato al bado di Northampton.
ore 19,30 apericena con prodotti genuini e biologici
Ore 20,30 proiezione di una selezione di cortometraggi
ore 21,00 Presentazione documentario a cura di AltroQuando e proiezione

domenica 25 ottobre 2015

La Nona Scelta: al TMO Grant Morrison parla con gli dei



TMO, ALIBI e ALTROQUANDO PRESENTANO:

“La nona scelta:Intrecci e storie di fumetti e fumettari”
ORE 19,30: Aperitivo rinforzato, preparato, come sempre, con prodotti genuini.
0re 20,30 Presentazione del documentario in programma e proiezione di corti selezionati da Marco Milone.
ore 21,00 Proiezione Documentari


Organizzato da: 

TEATRO MEDITERRANEO OCCUPATO:https://www.facebook.com/Teatro-Mediterraneo-Occupato-192780840914999/

ALIBI: https://www.facebook.com/AssociazioneCulturaleAlibiAltrove?fref=ts

ALTROQUANDO: https://www.facebook.com/AltroQuando-109922758526/


Lunedì 26 Ottobre “Grant morrison talking with gods" di Patrick Meaney(2011)

Grant Morrison è un fumettista scozzese. Appartiene alla New Wave degli scrittori di fumetti britannici degli anni ottanta e novanta. Diviene famoso a livello internazionale per la sua opera Batman: Arkham Asylum (del 1989) e per aver rilanciato la Justice League of America della DC Comics (dal 1997) e gli X-Men della Marvel Comics (dal 2001). Nel corso degli anni si è guadagnato un seguito di fan che lo considerano una rock star dei fumetti, questo grazie al suo stile innovativo e anticonvenzionale, emerso soprattutto nelle sue opere con personaggi meno conosciuti quali Zenith, Animal Man, Doom Patrol e The Invisibles. Negli ultimi anni ha lavorato quasi esclusivamente per la DC Comics dove ha avuto il compito di rigenerare il personaggio di Superman all'interno del progetto The New 52. Il documentario racconta l'evoluzione artistica e spirituale di uno dei più interessanti e prolifici autori di fumetti e "Graphic novel", i suoi interessi per la magia, la spiritualità e l'esoterismo.
Lo sceneggiatore ha già dimostrato di essere speciale attraverso le sue opere, rilasciando fumetti di ogni genere, mai scontati, sempre ricchi di elementi originali e contorti. Tanti supereroi celebri hanno ricevuto la sua cura e nella maggior parte dei casi hanno vissuto periodi editoriali felici ed hanno fatto la gioia dei fans. Morrison è diverso e lo dimostra anche attraverso altri atteggiamenti. L'ultima sua bizzarria l'ha combinata in occasione della presentazione del libro Supergods, all'interno della fumetteria Meltdown Comics (Los Angeles). Grant ha chiesto a Gerard Way una chitarra e ha iniziato a cantare una canzone assai particolare. L'autore ha svelato che la canzone gli è stata donata da John Lennon durante un rituale magico (pratica spiegata anche in un numero del suo Invisibles, dove veniva messa in atto dal personaggio King Mob).

giovedì 15 ottobre 2015

La Nona Scelta: si comincia il 22 Ottobre presso il TMO di Palermo


TMO - Teatro Mediterraneo Occupato, Alibi e Altroquando uniscono le forze e presentano "La Nona Scelta": una rassegna di tre serate dedicate allo strumento del documentario che esplora il fumetto, i suoi segreti, il suo potenziale. Anche quello inespresso. Si comincia il prossimo 22.10 presso il TMO, con la proiezione di "Jodorowsky's Dune", pellicola che ci racconterà "come avrebbe, sarebbe, potuto essere il romanzo di Frank Herbert se trasposto sul grande schermo dal regista cileno con la collaborazione di Moebius e HR Giger ai costumi e alle scenografie. La storia (del cinema) andò diversamente (con il "Dune" non riuscito di David Lynch del 1984, film costosissimo che causò il fallimento della De Laurentis production), e del progetto di Jodo rimase soltanto un sogno con cui far baloccare cinefili e appassionati di fantascienza.



Ma non si pensi che l'unico legame con la Nona Arte (il fumetto) sia solo la presenza incidentale di Jean Giraud - Moebius nel progetto mai realizzato. Jodorowsky stesso avrebbe presto intrapreso una fiorente carriera di sceneggiatore di fumetti, e la saga fantascientifica di Herbert deve molto a feticci e suggestioni che provengono dal mondo delle tavole disegnate. Avremo modo di parlarne insieme, e iniziare una riflessione più ampia sul fumetto come strumento-pretesto-ispiratore di molte altre espressioni artistiche. La manifestazione continuerà il 26.10 con la proiezione di "Come Tex nessuno mai", documentario dedicato all'istituzione bonelliana, e il 5 Novembre con  “The mindscape of Alan Moore”, dedicato alle riflessioni, le follie e il mondo fumettistico del bardo di Northampton, autore di Wahtchmen, From Hell, V for Vendetta.



venerdì 4 settembre 2015

In nome della foto



Diario del Capitano. Data bestiale 4 Settembre 2015...

Non entrerò in merito alla polemica (comprensibile, ma anche fuorviante) sulla condivisione sui social network delle foto di bambini morti (o immigrati adulti). Tutto sembra cortocircuitare in un match tra il partito del "dobbiamo osservare il pasto nudo, vedere e capire cosa mangiamo ogni giorno" e quello del "rifiuto alla pornografia della violenza". Cortocircuito, appunto. In queste ore sto riflettendo. Di norma, i nostri contatti sono persone con cui condividiamo un minimo sindacale di visioni del mondo. E' difficile (almeno credo sia la norma) avere tra gli "amici" di Facebook qualcuno che è totalmente agli antipodi con te, politicamente, eticamente, e così via. E se pure succede, per caso, non dura a lungo. Bene. Prendiamo due dei miei amici a caso. Non amici di Facebook lontani e mai incontrati dal vivo, gente che conosco direttamente e di cui conosco la buona fede. Sono entrambi antirazzisti, hanno entrambi avversione per gli atteggiamenti xenofobi e sono tutti e due seriamente addolorati dalle notizie e dalle immagini che ci bombardano in questi giorni.

Perché dico questo?


Perché OGGI li vedo militare su due "piccoli fronti" opposti pur condividendo la stessa visione sociopolitica. Quello che mi balza agli occhi è la futile discordia tra "foto sì e foto no". Una spaccatura che a volte sfiora l'insulto e la rissa. Quello che non mi dà pace è questa battaglia, neppure tanto sotterranea, tra queste due sponde che appartengono alla stessa fazione. Gli argomenti accomunano, le modalità dividono. E la parola "ipocrita" rimbalza da una parte all'altra come la pallina in una partita di ping pong. Ed è irritante quanto ascoltare i commenti xenofobi.


Perché tutto questo?


Ma soprattutto: è davvero casuale?
E' questo il social network? Un'arma di distrazione di massa? Un generatore di divisioni insensate?
Facciamo tutto da soli o qualcosa, qualcuno detta la nostra agenda?
Oggi ho questa domanda in testa.

domenica 30 agosto 2015

...e il restauro continua



L'Estate volge al termine, e i lavori di restauro dell'insegna storica di Altroquando (un tempo prima fumetteria di Palermo, oggi tag culturale che si propone di continuare la tradizione fondata da Salvatore Rizzuto Adelfio nell'ormai lontano 1991, e cioè la divulgazione delle espressioni artistiche dal basso, i fumetti, la controcultura) procedono. La brava Rita De Leonibus sta letteralmente facendo rivivere i colori della nostra amata bandiera. Vederla tornare lentamente agli antichi splendori è una vera emozione.



sabato 29 agosto 2015

Lungo le arterie del mondo - Venerdì 11 Settembre al Giardino di Handala


Venerdì 11 Settembre alle ore 19,30.
"Lungo Le Arterie del Mondo" di e con Sandro Dieli
Al Giardino di Handala, via Barbieri (traversa Via Porta di Castro, Ballarò), Palermo.
Aperitivo alle 19,30 e a seguire spettacolo. Parte degli incassi saranno destinati alla costruzione, all'interno del giardino, di un FORNO SOCIALE a disposizione degli abitanti del quartiere. Costo 10 Euro, per prenotazioni inviare un sms al 3294405345 specificando il nome e il numero dei posti.


martedì 25 agosto 2015

Altroquando: restaurazione in corso...

 

Iniziati i lavori di restauro della storica insegna di Altroquando. Ma non chiamiamola più insegna, dai. Non tornerà più dove si trovava prima e dove non ha più ragione di stare. Altroquando, oggi, vive e cresce altrove. Ma la sua bandiera merita di essere salvata (così come le lunette illustrate che le fanno da corredo). Ecco le prime foto dei lavori in corso. Per cominciare, la materia ancora bruta. L'eroica striscia di compensato ha resistito negli anni allo smog del centro storico, alle intemperie e agli insulti del tempo. Già i primi interventi della professionale Rita De Leonibus hanno fatto intravedere i segni di una veloce ripresa. Come diciamo ogni volta? Ah, sì. Ci sarà sempre un Altroquando.






martedì 21 luglio 2015

Festa della Solidarietà - 30 Luglio Giardino di Handala a Palermo


Giovedì 30 Luglio AltroQuando e L'Abattoir vi invitano a una FESTA DELLA SOLIDARIETA' a sostegno della campagna di beneficenza #unbacinoperahmed!
A partire alle 19,30 ci troverete al GIARDINO DI HANDALA (via G. Barbieri, Palermo, quartiere Ballarò) per proiezioni, reading, musica, social bar e apericena solidale a prezzi popolarissimi.

Hanno aderito all'iniziativa حنظله handalaBooqAssociazione MutazioniAhmed Barkhia, Jack AloneStudio, i musici degli Nkantu d'Aziz, delle Camere dello scirocco e dei MusiCantieri e ancora molti altri collaboratori!

Vi annunciamo che l'INGRESSO è LIBERO, ma che poiché questo evento è una vera e propria festona di beneficenza avremo da bere e mangiare a prezzi bassissimi: Bar a cura del F.I.G.A. (Federazione Italiana Giovani Avvinazzati di Antonio Scrima)! 


LISTINO:

1 Piatto Apericena € 4
1 Piatto + Birra (o Tinto de Verano) € 5
1 Birra € 2
1 Tinto de Verano € 1,50
1 Gin/vodka lemon o tonic € 3,50
Acqua € 1
Lemon/tonic € 1
OFFERTONA PREVENDITA: 10 € 2 Piatti aperitivo + 2 cocktail (per le prevendite contattate Noemi: 3899617605 o Filippo Messina: cerebro63@tiscali.it prima possibile!).





Punto di riferimento: Casa Professa. Attraversate la piazza, passate davanti alla chiesa e procedete per via Casa Professa, percorrendola tutta fino ad arrivare a Piazza Ballarò (c'è pure il cartello turistico marrone con il nome della piazza). Sulla destra di Piazza Ballarò c'è la via Porta di Castro. La riconoscete perché c'è una tabaccheria-ricevitoria che fa angolo con la suddetta strada. Imboccate la via Porta di Castro e la percorrete fino al numero civico 61. A quel punto girate subito a sinistra e sarete in via Gianluca Barbieri, a pochissmi passi dal Giardino di Handala, che riconoscerete dal suo cancelletto, dalle mura dipinte, dal suo cartello azzurro, dall'aiuola di fronte con i cactus, e dai tanti gatti che ci stazionano.


venerdì 10 luglio 2015

CITTACOTTE - Estate 2015: PIETAS


«Hanno ammazzato Santa Rosalia! Santa Rosalia è viva!»

Altro che «Viva Palermo e...»

C'è l'imbarazzo della scelta. La frase a effetto per aprire questo ennesimo commento alla vetrina inaugurata ieri da Vincenzo Vizzari, mastro terracottaio della bottega Cittacotte in via Vittorio Emanuele, come ogni anno alla vigilia del Festino, potrebbe essere anche «Santa Rosalia è morta! Viva Santa Rosalia!»


Eppure, citare la popolare canzone di Francesco De Gregori (Pablo) ci sembra più pertinente. Dopo tre anni di letture artistiche sempre più iconoclaste e dense di significati metaforici, mastro Vizzari ha chiuso un cerchio. La sua Santuzza era sempre stata un'icona da rivisitare, non per gratuita irriverenza, ma per contrasto critico a un'iconografia solitamente piatta, avvezza alla più stucchevole agiografia. Nell'ultimo periodo, l'arte di Vincenzo Vizzari, o meglio il suo rapporto con la figura della Santuzza, si è fatto sempre più problematico. Sofferto, addirittura. E proprio per questo prodigo di bellezza e spirito creativo. Non si può dimenticare, dagli anni trascorsi, la vetrina intitolata La caduta degli dei, con Rosalia agonizzante in un cassonetto, soffocata dai rifiuti, di qualche tempo fa (uno dei picchi più alti della collezione di vetrine di Cittacotte dedicate alla santa patrona di Palermo). Seguì la versione chiamata Interiors, dove vedevamo una Rosalia squarciata nel corpo e nella mente, simbolo ella stessa di una città contradditoria e autolesionista. Poi venne Mission, la lettura che trasfigurava Rosalia in una versione disperata del mito di Cola Pesce, piccola titana chiamata a reggere come Atlante una Palermo fatta di caos e dubbio progresso, da cui mille mani imploranti si sporgevano in cerca di salvezza... e il grido muto sul volto della Santuzza non lasciava dormire tranquilli.


Era quindi un appuntamento inevitabile. Ispirandosi all'Isola dei Morti, dipinto del pittore simbolista Arnold Bocklin, mastro Vizzari porta in scena una città tetra, grigia, fuligginosa, dove i profili delle antiche architetture arabe della Palermo storica sono controfigure inquietanti dei pini che troneggiano nel quadro originale. Tutto è gotico in questo Pietas, titolo di questa vetrina dell'estate 2015. Ma a dispetto del titolo, con la versione della “Pietà” classica non ha nulla a che vedere. Più che pietà dimostrata, formula una richiesta di compassione... se non altro un moto di commozione davanti all'irreparabile, e un attento esame di coscienza alla ricerca delle proprie omissioni. Nessuno solleva pietosamente la Santuzza, ormai defunta, marmorea e avvolta nel suo sudario (stavolta non vediamo neppure il suo volto). Resta solo il suo corpo inerte, bianco e giacente sulla lastra di porfido, santa patrona ormai caduta sotto il peso del suo fallimento. Protettrice che niente ha potuto contro le tenebre che hanno avvolto la sua città. Stavolta non scorgiamo alcuna presenza umana. La città sulfurea sullo sfondo sembra disabitata, neppure ci trovassimo di fronte a uno scenario post apocalittico. Una visione pessimista che sembra annunciare che Dio è morto, e anche noi faremmo meglio a non sentirci tanto bene. Il fondale, anch'esso cupo ma illuminato da un plenilunio bluastro contribuisce al quadro dark, ma con una strizzata d'occhio a una percezione tutto sommato più autoironica del primo livello di lettura dell'opera. Ricorda un fondale classico degli horror inglesi della Hammer, quelli in cui eravamo abituati a vedere stagliarsi la figura dell'attore Christopher Lee, da poco scomparso, nel ruolo della sua vita, il vampiro più classico di tutti. Quindi Pietas ci comunica la disfatta, la morte, anzi l'assassinio della santa patrona della città... da parte della città stessa, divenuta a sua volta una città fantasma, e insinua che tra quelle ombre, in mezzo a quella fuliggine, si stiano annidando creature invisibili che poco hanno a che fare con l'umanità che vorremmo conservare. E che ci prenderanno, nel sonno, se non vigiliamo. Perché Santa Rosalia è stata ormai colpita al cuore, e dobbiamo difenderci da soli.


Grottesco. Gotico. Metaforico come sempre. Con una spruzzata di humor nerissimo a speziare un quadro plastico che illustra una visione palermitana di certo non idilliaca, ma che contribuisce a denunciare le contraddizioni, la retorica e l'ormai frusta, insopportabile demagogia che ogni anno permea sempre più la nostra partecipatissima festa patronale.




giovedì 9 luglio 2015

CASSONETTO: come riceverlo via posta


Udite, udite...

ci sono novità sul fronte delle modalità di spedizione del Cassonetto del Nuovo Corso.
E' con piacere che abbiamo ricevuto più richieste di ricevere a casa il nuovo numero della nostra fanzine. Segno che il lavoro svolto (e il contributo del grande Leo Ortolani) non sta restando proprio inosservato.
La rivista è da sempre gratuita. Non possono, ovviamente, esserlo le spese di spedizione. Quello che abbiamo stabilito, dunque, è la scelta di due modalità:
- posta ordinaria
- raccomandata

Per la posta ordinaria chiediamo 4 euro. Per la raccomandata 6 euro. La somma scelta per la modalità di spedizione va versata sulla carta Postepay. Per tutti gli estremi (codice, nominativo titolare) inviate una richiesta via mai ad altroquandopalermo@gmail.com. Oppure contattateci sulla pagina Facebook: https://on.fb.me/altroquando.
A versamento effettuato, dovrete inviare un'altra mail a altroquandopalermo@gmail.com indicandoci il recapito presso cui si desidera ricevere la rivista e la modalità di spedizione scelta. Sarà nostra premura effettuare le spedizioni nei tempi più brevi possibili.

Grazie a tutti per l'interessamento dimostrato. Speriamo, con questo nuovo servizio, di farvi cosa gradita e potere interagire sempre meglio anche con chi ci segue da fuori Palermo.

mercoledì 24 giugno 2015

Altroquando NON E' PIU' una fumetteria e NON E' IN CORSO VITTORIO

Prendiamo spunto dall'ennesimo qui pro quo su Facebook per comunicarlo ancora una volta.

La fumetteria ALTROQUANDO a Palermo HA CHIUSO DUE ANNI FA, dopo la scomparsa del suo titolare. In corso Vittorio Emanuele a Palermo c'è un'altra attività con una licenza tutta sua (la licenza di Salvatore non è mai stata venduta) e un suo nome (anche se ancora senza insegna, dal momento che il logo Altroquando è proprietà della nostra associazione, ragione per cui l'insegna è stata fatta rimuovere). 

Non può esserci Altroquando senza Salvatore o qualcuno che ha lavorato a stretto contatto con lui motivato a portarne avanti le istanze e il pensiero.

Non può esserci Altroquando senza impegno civile e divulgazione della cultura LGBT.

Non può esserci Altroquando senza relazioni con le realtà sociali cittadine e l'ibridazione delle forme espressive.

Non può esserci Altroquando senza il diritto legale di usare nome e logo.

Può esserci solo un posto (affittabile a chiunque) dove si vendono e acquistano fumetti. Massimo rispetto. Ma non è Altroquando. Per favore, fatevene una ragione e smettetela di interpellarci a sproposito.

Vi preghiamo di notarlo e comportarvi di conseguenza. Per noi non è mai piacevole essere costretti a fare questa puntualizzazione. La Storia ha una sua importanza. E se non sapete chi era Salvatore Rizzuto Adelfio, che cosa ha fatto per Palermo, e che non era un semplice libraio, e che la sua attività era molto più articolata... beh, dovreste documentarvi. Ma per cominciare date a Cesare quel che è di Cesare... e non mischiate tra loro cose che non c'entrano niente. 

Grazie.

martedì 23 giugno 2015

Il Cassonetto del Nuovo Corso


Il Cassonetto di Altroquando era una... fanzine (le chiamavamo così, ricordate?). Un magazine aperiodico, ideato dal nostro fondatore Salvatore Rizzuto Adelfio, che riuniva la creatività spontanea di menti propositive, capaci ancora di sognare, sperare, collaborare. Il nuovo Cassonetto pur nella sua diversità, conserva questo spirito, ma dando spazio e voce alle realtà sociali della nostra Palermo. Un immenso GRAZIE a Leo Ortolani per la bellissima immagine inedita donata per la nostra copertina.

Il CASSONETTO DEL NUOVO CORSO 
può essere ritirato GRATUITAMENTE presso le seguenti attività:


- Libreria del Mare, via Cala 50 Palermo
- Libreria Easy Reader, via Alessandro Paternostro 71 Palermo
- Circolo Arci Porco Rosso, via Casa Professa 1 Palermo
- Malox, Piazzetta della Canna 8 Palermo

- Mad in Ballarò B&B and Design, via del Ponticello 49, Palermo
- Quir Fattoamano, via del Ponticello 55, Palermo
- Spinno, in via Marche 12/14 Palermo
- Tuttomusica, in Viale delle Alpi 95a Palermo   
- Games Academy, via Narciso Cozzo 22A Palermo
- TMO - Teatro Mediterraneo Occupato, Via Martin Luther King (spazio Fiera) Palermo
- Associazione Culturale Mutazioni, Via Gioacchino Di Marzo 43 Palermo




venerdì 19 giugno 2015

Verso il Palermo Pride 2015



Ci siamo anche quest'anno. L'onda Pride, l'Human Pride, come quest'anno sta venendo lanciato, torna ancora una volta nella nostra città. Palermo, una città per molti versi irredimibile. Una città che vuole cambiare. Una città che non vuole saperne di cambiare nella stessa identica misura in cui sogna il cambiamento. Una città che sta cambiando (in meglio, in peggio?) a prescindere dalle sue intenzioni e dai suoi progetti. Ogni anno le medesime polemiche, stavolta incrudelite dall'aberrante mistificazione progandistica sulla teoria gender. Le solite nenie anche da parte dei gay incravattati contro la "fottuta carnevalata" (come se il Pride non fosse anche un'espressione festiva, né più né meno del vero e proprio carnevale, della festa patronale del Festino e dell'acquisito, commercialmente imposto Halloween, ma senza le medesime motivazioni politiche e storiche). Di transessuali e drag queen, che "danneggerebbero" la causa con i loro lustrini, dimenticando che il movimento per i diritti LGBT è nato proprio dalla resistenza di questi soggetti e non dagli omosessuali più omologati e nascosti. Del resto... come scrive Zerocalcare nella sua "Città del decoro", in un contesto differente, ma universalmente graffiante: «...ce ne sono di bravi, che se ne stanno nascosti nelle fogne, come le Tartarughe Ninja. Non come questi, che si fanno vedere...»
E ci risiamo. Ci risiamo con le manifestazioni, con le rivendicazioni, con le polemiche.


L'importante è esserci. Farsi sentire.
Detto questo. Ormai è un rito. Altroquando c'era sin dal primo, funambolico e riuscitissimo Pride palermitano. Sin dall'inizio ha contestato il logo. Inascoltato. Ogni anno abbiamo riproposto la nostra pacifica polemica, e proposto un logo alternativo, ma sostanzialmente simile: un fiore fucsia. Oggi, in alcuni casi, anche quello ufficiale è stato per certi versi ingentilito, ma non basta ancora. La prematura scomparsa, due anni fa, di Salvatore Rizzuto Adelfio, nostro fondatore, non mette fine alla nostra posizione. Che riproponiamo come ogni anno, ormai uguale, pertinace. Perché non è solo questione di logo. Ma di incapacità di cambiare. Cosa che per un Pride (che appoggiamo comunque) a noi appare un controsenso. Quella Star of Life (simbolo internazionale dei paramedici, sfoggiato in tinta fucsia dalle associazioni paramediche femminili statunitensi) che nessuno (o comunque in pochi) sembrano percepire come qualcosa di esteticamente e contenutisticamente fuori luogo. Per coerenza, in memoria di Salvatore Rizzuto Adelfio e di un argomento sul quale non riuscì a farsi ascoltare, riproponiamo anche quest'anno l'ormai vecchia riflessione. Consapevoli di essere perdenti davanti alla maggioranza. Consapevoli di dover continuare (è il Pride, accidenti!) orgogliosi della nostra differenza.



Il logo del Palermo Pride (praticamente identico a un simbolo internazionale legato ai frangenti più spiacevoli della vita, la Paramedic Cross) è soltanto un campanello d'allarme. La nostra scelta di modificarne la sagoma è stata dettata solo dalla volontà di essere presenti con una “controfigura” che possa aprire un nuovo dialogo per i Pride futuri. Infatti, non possiamo nascondere che il Palermo Pride (bellissima novità cittadina degli ultimi anni) ha una struttura mediatica che non ci persuade. E' l'unico Pride in tutto il mondo ad avere (e a conservare in modo pertinace) un logo (peraltro semanticamente sbagliato) sempre uguale e immutabile, laddove tutte le altre città ne producono uno nuovo ogni anno.

Nato (lo sappiamo bene) con l'intento di essere un Pride fortemente politicizzato e inclusivo, quello di Palermo si è presto lasciato sedurre dalle sirene del facile consenso popolare, e il suo logo è diventato una sorta di brand commerciale, difeso ossessivamente ed esibito da tanti con la stessa passione con cui altrove si sfoggia il logo della Nike. Eppure il Pride LGBT dovrebbe essere la manifestazione-festa anticonformista per eccellenza, mutevole e in continuo sviluppo. Invece ci ostiniamo a sventolare e a dipingere sulle nostre facce, ogni anno, lo stesso identico simbolo. Forse per il bisogno ancestrale di sentirsi parte di un clan, di una crew. Pulsioni che richiamano alla mente il tipico provincialismo del nostro Sud, sempre ansioso di distinguersi, ma - sembrerebbe - non di maturare davvero. Il Pride dovrebbe simboleggiare un valore liberatorio con un milione di facce, e proprio per questo, in quanto politicamente caratterizzato, dovrebbe tendere ad andare controcorrente e non ostinarsi a sguazzare in un ripetitivo trend. Bocciare sul nascere la proposta di organizzare un concorso contest per le scuole d'arte di Palermo, alla ricerca di un nuovo logo da adottare di anno in anno (diventando, nello stesso tempo, presenti presso realtà accademiche dove di norma gli argomenti LGBT non esistono) ha lasciato il posto alla facile sbornia dell'omologazione.


Altroquando di Salvatore Rizzuto Adelfio è ancora qui, e marcerà con il Palermo Pride come già negli anni passati. Con le sue ragioni, i suoi dissensi, la sua collaborazione.
Buon Pride 2015 , e buone riflessioni, a tutti e tutte.


sabato 4 aprile 2015

Buona Pasqua 2015 da Altroquando



Luniddì santu,
Martiddì santu,
Mercuddì santu,
Gioviddì santu,
Vennardì santu,
Duminica di Pasca...

Stu vermi 'n terra casca.

Quello che avete appena letto è uno scongiuro popolare per scacciare i "vermi" suscitati dallo "scantu", secondo le tradizioni popolari siciliane. Per la magia popolare, un'improvvisa paura abbatte gli scudi emotivi della persona e permette a forze negative di prendere il sopravvento. I vermi a volte si generano, secondo altre credenze sono latenti nella persona e u scantu li smuove, dando origine a stati di ansia, depressione, agitazione, insonnia, sfortuna. 

Il sincretismo magico-religioso (una commistione, cioè, di tradizione popolare con quella cristiana) attribuisce alle ricorrenze sacre, tra cui la notte di Natale e - appunto - la Domenica di Pasqua, una particolare carica di energie positive che il magaro fornito di "esseri" (creature metafisiche benigne che gli conferiscono i suoi poteri) può invocare con una nenia (come quella sopra citata) per guarire i sofferenti di "scantu".

Ma che c'entra tutto questo con la Pasqua? Forse niente, forse tutto... quando si è laici. Ho attinto ai miei ricordi universitari (sicuramente non tra i peggiori) per commentare la ricorrenza pasquale e fare gli auguri a tutti. Se qualcuno è rimasto interessato dagli argomenti sfiorati, consiglio di cercare il libro di Elsa Guggino "La Magia in Sicilia" edito da Sellerio. 



Per il resto, buona Pasqua. Buon Passaggio. E non cercate tra i morti coloro che sono vivi. Aldilà della fede, la storia della resurrezione di Cristo ha una potente valenza simbolica anche in senso laico. Le idee, i sogni, camminano sulle gambe di chi non dimentica, di chi è rimasto a lottare. 

Buona Pasqua. A tutti.


martedì 3 marzo 2015

Capoeira al booq di Vicolo della Neve


L'arte marziale come strumento educativo. La lotta e le sue regole, i principi di onore e rispetto per il recupero dal degrado... la Capoeira: uno sport ispirato da una pagina nera della Storia che ci parla di riscatto, voglia di libertà, indipendenza e... rispetto. Senza la velocità, senza l'agilità... la forza non conta nulla. E per essere agili, per essere veloci, bisogna essere vigili, attenti, ricettivi.


Dopo esperienze positive svolte in altri quartieri difficili di Palermo (Falsomiele, Guadagna), gli insegnanti dell'istruttore C'è Roda (il gruppo Capoeira da Bahia) intervengono e si inseriscono nell'avventura sociale del booq, la bibliofficina occupata di quartiere, in prima linea dallo scorso Giugno 2014 nella resistenza culturale della nostra città. Ieri, in Vicolo della Neve, la prima lezione. Un'esperienza ancora all'inizio per poterne parlare in modo concreto, ma sicuramente incoraggiante, visto il coinvolgimento della gioventù del quartiere che ha mostrato un notevole interesse e una sensibilità insospettabile davanti al linguaggio fisico (e occultamente intellettuale) dell'arte della Capoeira.

La Capoeira è un'arte marziale creata dai discendenti degli schiavi africani vissuti in Brasile, e consiste nella somma di rituali di varie forme di lotta di comunità africane (che contenevano anche elementi di danza) già nati in colonie portoghesi prima della deportazione in schiavitù. Una voce storica non confermata afferma che la Capoeira fosse un sistema ideato dai neri in cattività per allenarsi e affinare l'arte del combattimento (coltivando il loro sogno di libertà) ma dissimulando il tutto con quella che a occhi non avvertiti poteva apparire come una semplice danza. Pare anche che la Capoeira fosse stata, a un certo punto, vietata agli schiavi, così come altre pratiche che ne avrebbero favorito l'aggregazione e il nascere di iniziative pericolose per i loro carcerieri. Dopo il 1888, anno di abolizione della schiavitù, la Capoeira fu praticata da molti ex schiavi per difesa personale, e spesso per sopravvivere in una realtà sociale che ancora non li accettava benché liberi cittadini. Questo e altro, in quegli anni, resero la Capoeira nota principalmente come un combattimento associato alla vita da strada, e sarebbe dovuto passare un po' di tempo perché venisse definitivamente sdoganata come sport onorevole. Nel 1932 nasce a Bahia la prima accademia di Capoeira, dove l'arte marziale viene associata a un ordine di regole d'onore e stile di vita volte a riscattarne l'immagine, fino a quel momento negativa. Nel 1974 la Capoeira è stata riconosciuta come sport nazionale brasiliano, e nei decenni successivi ha preso a diffondersi anche in Europa.


Questa, molto in breve, l'origine di un'arte marziale che oggi è usata anche come strumento educativo, di aggregazione e di crescita. Non è un caso che di frequente essa sia praticata presso i centri sociali e si associ al lavoro di educatori di strada. Il corso di Capoeira al booq di Vicolo della Neve continuerà ogni Lunedì alle 17,30. E ci auguriamo che questo scambio culturale possa farci crescere tutti, almeno un poco, al di là delle utopie e del sempre comodo disincanto.

[L'illustrazione in alto, "Capoeira Bending" è dell'artista Jo-yumegari]


sabato 28 febbraio 2015

Grazie al popolo di FanZinema 3


GRAZIE a tutti quelli che sono intervenuti ad Altroquando FanZinema 3, al Porco Rosso. E' stata una bella serata. Tanta bella gente interessata, in tanti a scoprire argomenti e forme di creatività per loro sono sommerse, i ricordi del vecchio Altroquando, i progetti del nuovo, i vecchi amici che sono rimasti amici, i nuovi compagni di strada che sono straordinari... e il popcorn altroquandiano. Rifacciamolo presto. E grazie ancora.

Leonard Nimoy: Ultima frontiera


E dagli con sti coccodrilli! Solo poche parole... per dire che Leonard Nimoy era entrato da tempo nell'immaginario collettivo, e semplicemente non ne uscirà più. Lui, il suo personaggio, la sua figura allampanata e solenne. L'ultima frontiera, dove (forse) nessuno (o pochi) riescono a giungere. Il cuore e la fantasia degli uomini.
Buon viaggio, signor Spock.

giovedì 19 febbraio 2015

Al lavoro per salvare l'insegna di Altroquando


La spesa per recuperare l'insegna di famiglia... e la propria identità, si fa sentire. Ma ce la possiamo fare... with a little help from my friend... come piaceva dire a lui. Venite a trovarci il 27 Febbraio al Porco Rosso in via Casa Professa 1 alle 20,00. Guardate i film con noi e portatevi via un pezzetto di storia palermitana... perché ci sarà sempre un Altroquando, finché esistono passione, creatività, volontà di condividere e rispettosa collaborazione.



In questi giorni stiamo confezionando i memorabilia che saranno messi in vendita a prezzi popolari durante la serata dedicata alla proiezione dei Bat-corti. Avranno spazio le storiche cartoline, organizzate in due confezioni: card pubblicitarie dell'attività della fumetteria (per un totale di 10 cartoline, alcune delle quali con marchio Promocard) e un set di 30 cartoline che racchiude la maggior parte delle card relative ai primi due cicli di mostre che la nostra bottega ospitò tra la fine degli anni 90 e i primi 2000 con il titolo "Sguardi e Visioni". Saranno disponibili i bellissimi pieghevoli "Altroquando alla Scala" disegnati da Giuseppe Lo Bocchiaro, oggetti da collezione rimasti invenduti e altro ancora.

Al di là del ruolo commerciale, Altroquando di Salvatore Rizzuto Adelfio, oggi associazione culturale, lotta ancora per sopravvivere in una realtà arida come quella palermitana, e lo fa con rinnovato impegno, affinché il sogno di un'avventura basata sulle collaborazioni creative, l'impegno sociale e il piacere di produrre insieme cose belle, andando oltre il semplice smercio di fumetti... questo sogno così a lungo coltivato e nutrito dal nostro indimenticato fondatore, possa crescere ed espandersi. Non è neppure troppo strano che, scomparso prematuramente il titolare ed estinta la licenza della libreria dai suoi eredi diretti, a stringersi intorno a noi, risoluti a tenere alta la bandiera, siano stati, più che i consumatori abituali di fumetti, le realtà dei centri sociali, le associazioni culturali e per i diritti LGBT, i gruppi politici, e i laboratori di controcultura meno allineati.


E oggi, come allora, quando lo spettro della chiusura ci venne a trovare... per essere temporaneamente allontanato grazie alla solidarietà di tanti, oggi il recupero dei nostri vessilli storici (e del nostro nome, e della nostra storia) è una cosa che per noi... conta.
Perché a Palermo ci sarà sempre un Altroquando: e sarà sempre quello di Salvatore Rizzuto Adelfio.