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giovedì 16 novembre 2017

RANX - EDIZIONE INTEGRALE


RANX – EDIZIONE INTEGRALE, edito da Comicon, raccoglie tutta la produzione riguardante il personaggio di Ranxerox firmata da Tamburini e Liberatore, comprese le storie successive alla prematura scomparsa di Tamburini e scritte da Alain Chabat e Jean-Luc Fromental, che completano la saga iniziata sulla rivista underground Cannibale, proseguita su Frigidaire e successivamente uscita in Francia. E' uno dei volumi che la Biblioteca Salvatore Rizzuto Adelfio ha potuto acquistare grazie alle vostre donazioni sul conto Paypal: http://paypal.me/altroquandopalermo, e che contribuiscono a fare crescere il nostro progetto di una biblioteca che integri libri e fumetti per un servizio gratuito alla città di Palermo.

Ranx... Molto prima che l'ultraviolenza nei comics diventasse trendy, molto prima dell'americano Lobo, in un contesto tutto italiano, Stefano Tamburini creava Rank Xerox (divenuto poi Ranxerox a seguito della diffida dell'omonima casa produttrice di fotocopiatrici). 
Sdoganato dall'underground all'olimpo del fumetto internazionale, grazie anche al sodalizio grafico con Tanino Liberatore, le avventure dell'androide coatto creato da uno "studelinquente" ribelle che ha usato parti di fotocopiatrice, sullo sfondo di una Roma distopica (il 1986, allora là da venire, non rimandava ad altro che al 1968, alla maniera del 1984-1948 di George Orwell), che si sballa col vinavil (V come Vinavil!) e ama ossessivamente una tredicenne perversa e tossica, è un esempio di fumetto italiano che non esiste davvero più. L'uso del romanesco in chiave gergale avveniristica anticipa parte del linguaggio che oggi troviamo, con una variante allo slang nerd, sulle pagine di Zerocalcare. Le sue provocazioni, l'uso del turpiloquio e del politicamente scorretto (quando ancora il politically correct neppure esisteva) è di molto precedente agli eccessi di Garth Ennis e della sua scuola anglofona. Ranx è un pezzo di storia della controcultura italiana per quanto riguarda i fumetti e non solo. E' la testimonianza di un periodo di grande fermento creativo, e di come la furia artistica che non guardava al marketing poteva finire col generare un successo internazionale e diventare icona.

Tempi eroici, quelli di Stefano Tamburini e soci. Un piede nel presente, un occhio che guarda al futuro, una follia creativa libera da qualunque vincolo.


[Per sostenere la biblioteca autogestita potete donare libri e fumetti (contattateci alla mail altroquandopalermo@gmail.com) o fare una piccola donazione monetaria sul nostro conto Paypal: http://paypal.me/altroquandopalermo
Ma potete anche scegliere di acquistare un titolo ancora assente dallo scaffale e farlo pervenire alla nostra associazione. Grazie a tutti per l'affetto e la solidarietà che dimostrate. Ci sarà sempre un Altroquando.]

sabato 11 novembre 2017

Biblioteca Salvatore Rizzuto Adelfio: Nuovi arrivi, verso la riapertura.


POWERS, di Brian Michael Bendis e Michael Avon Oeming. In una città dove la presenza dei supereroi è un dato di fatto, due detective della polizia sono impegnati nelle strade in inchieste che riguardano esseri dagli strani poteri e omicidi inconsueti, ma anche a districarsi nei complessi equilibri tra tutori dell'ordine e vigilanti in costume, spesso coinvolti in scandali e torbide vicende. I primi quattro volumi autoconclusivi della serie noir-supereroistica vincitrice del Premio Eisner nel 2001 arricchiranno la Biblioteca Salvatore Rizzuto Adelfio per chi avrà il piacere di riscoprirli (o scoprirli) gratuitamente. Grazie a chi dona, grazie a chi contribuisce con una piccola cifra sul nostro conto http://paypal.me/altroquandopalermo che permette alla biblioteca di crescere. Prestissimo la riapertura dopo una lunga, ma costruttiva riorganizzazione.






lunedì 9 ottobre 2017

Ultimate Spider-Man e Ultimates alla Biblioteca Salvatore Rizzuto Adelfio


"Ultimate Spider-Man" da nr. 1 a 40 e "Ultimates" - Prima Stagione completa. Brian Michael Bendis e Mark Bagley il primo, Mark Millar e Bryan Hitch il secondo. All'inizio degli anni 2000, la Marvel lanciò la linea "Ultimate". Un'etichetta che proponeva una serie di remake delle avventure dei suoi personaggi di punta secondo i linguaggi del nuovo millennio. In questo caso Spider-Man e gli Avengers ripartivano da zero, e le loro storie sviluppavano atmosfere e snodi narrativi citazionisti, ma sotto molti aspetti indipendenti dalle loro controparti classiche. Queste due serie sono entrate a far parte della Biblioteca Salvatore Rizzuto Adelfio, e presto potrete leggerli gratuitamente. Una realtà palermitana che continua a crescere, in un ambiente che va somigliando sempre più al nostro amato, vecchio Altroquando. Grazie a chi ci sostiene e lo rende possibile.
Per sostenere la biblioteca autogestita potete donare libri e fumetti (contattateci alla mail altroquandopalermo@gmail.com) o fare una piccola donazione monetaria sul nostro conto Paypal: http://paypal.me/altroquandopalermo
Ma potete anche scegliere di acquistare un titolo ancora assente dallo scaffale e farlo pervenire alla nostra associazione. Grazie a tutti per l'affetto e la solidarietà che dimostrate. Ci sarà sempre un Altroquando.

venerdì 25 agosto 2017

Quattro anni di immortalità: un pensiero a Salvatore Rizzuto Adelfio


25 Agosto 2013, quattro anni oggi.
Ciao, Salvatore. Il tuo Altroquando, con le tue idee, la tua volontà di condivisione della cultura e di sostegno alle realtà indipendenti, continuerà a esistere. Mutato, rigenerato, rinnovato. Ma cresciuto sulle tue radici. Senza quello, ogni memoria diverrebbe inutile.

giovedì 3 agosto 2017

Biblioteca Salvatore Rizzuto Adelfio: Sempre in progress


Nonostante la calura, procedono i lavori di riorganizzazione e arredamento della Biblioteca Salvatore Rizzuto Adelfio in via Martin Luther King 6 a Palermo presso il Teatro Mediterraneo Occupato. La mascotte (quella pelosa) si chiama Brock. GRAZIE a Marco Castagna per aver realizzato il logo della biblioteca. Vi ricordiamo che l'accesso alla biblioteca sarà di nuovo possibile dal prossimo autunno, che è un'iniziativa del tutto gratuita e che si basa sulle donazioni. Potete donare libri (narrativa, teatro, poesia, saggistica) e fumetti (purché leggibili a sé stanti o archi narrativi completi). Potete donare libri e fumetti che già possedete, potete scegliere di acquistare appositamente un titolo che manca in scaffale per donarlo. Potete anche donare un euro (simbolicamente) al fondo cassa della biblioteca sul nostro conto Paypal (http://paypal.me/altroquandopalermo). Il ricavato sarà destinato all'acquisto di nuovi libri e fumetti e alla manuntenzione della Biblioteca Salvatore Rizzuto Adelfio.








sabato 10 giugno 2017

Biblioteca: in progress


Alla fine, la mia scelta per la foto di Salvatore Rizzuto Adelfio da appendere nella biblioteca autogestita che porta il suo nome, è caduta su questa immagine. Ovviamente ne ho molte altre, forse meno buie, ma secondo me troppo personali, troppo familiari. E non volevo rischiare un effetto da "foto del caro estinto appesa sopra la cassa della bottega". Doveva essere una foto che documentava e rimandava alla memoria del lavoro svolto da Salvatore come uomo di cultura e attivo nel sociale. Così, quest'immagine che lo ritrae seduto nel suo negozio (la non più esistente libreria Altroquando) entrerà a far parte di un percorso di memoria da condividere con l'intera città di Palermo. Attualmente, libri e fumetti stanno crescendo grazie alle donazioni. Presto il lavoro di archiviazione e ristrutturazione sarà completato, e con l'autunno renderemo pubblici gli orari di apertura della biblioteca "Salvatore Rizzuto Adelfio". Sto anche pensando a un sistema di finanziamento a distanza, sempre contribuendo con libri, fumetti e piccole somme che costituiranno il fondo cassa della biblioteca, destinati alla sua manuntenzione e all'acquisto di nuovi titoli. Restate sintonizzati. Perché ci sarà sempre un Altroquando. E siete tutti invitati a tenerlo in vita. Perché Salvatore è vivo.

mercoledì 5 aprile 2017

Kom-Zilla: Intervista a Salvatore Rizzuto Adelfio



Due memorie storiche a confronto dal sottosuolo palermitano. Il Laboratorio Zeta, centro sociale occupato la cui avventura ha lasciato un'eco importante in città, e la libreria Altroquando, fumetteria, libreria alternativa, centro culturale, oggi divenuta l'associazione culturale no profit che portiamo avanti. Occasione di questo viaggio in un passato neppure tanto distante è il ritrovamento di questa intervista a Salvatore Rizzuto Adelfio, indimenticato fondatore di Altroquando a Palermo. Intervista realizzata da Kom-Zilla, videomagazine che era stato organo informativo indipendente gestito dal Laboratorio Zeta. Il risultato è più di un amarcord... di un'emozione proustiana. E' una testimonianza di resistenza culturale su quelle nicchie refrattarie all'omologazione di cui oggi avremmo ancora tanto bisogno. Ma la cosa più emozionante nel recupero dell'intervista di Kom-Zilla a Salvatore Rizzuto Adelfio è che ha attirato l'attenzione di un pubblico anche non palermitano, che ha apprezzato storia e parole, al punto che sono già stati prodotti dei sottotitoli per non udenti. E' probabile che presto arriveranno anche in inglese. Segno che la voce di Altroquando, a Palermo, nel ricordo del suo fondatore, echeggia ancora forte e chiaro. Anzi, ha superato i confini regionali e quei paletti tipici di una città che Salvatore stesso, nell'intervista, definisce "una cattiva madre". Insomma, ci siamo ancora. Ci sarà sempre un Altroquando, e ci facciamo sentire come possiamo. Come grida Papillon nel finale: «Sono ancora vivo, maledetti bastardi! Sono ancora vivo!»

giovedì 3 novembre 2016

Cambiamenti: Altroquando resiste mentre una strada vola via


Ieri ho avuto una notizia dolceamara... 


E' come se la scena della demolizione del Nuovo Cinema Paradiso si fosse protratta per tre lunghissimi, dolorosi anni. Un istante sospeso, trascinato nel tempo come un fuoco che ti arde senza concederti il lusso di morire. Ora quell'interminabile tuffo al cuore può iniziare a concludere la sua corsa, mentre la lotta per la memoria di ciò che è stato e ciò che ancora potrà essere continuerà. 
Alastor, il punto vendita di una grossa catena di distribuzione che si era insediato con una nuova licenza nel vecchio locale in affitto dove un tempo c'era la libreria Altroquando per rilevarne la clientela, sta traslocando. Probabilmente con una sua insegna identificativa (sarebbe logico), e in una zona meno problematica dal punto di vista commerciale (nessuno lo sa meglio di me che l'ho vissuta). Quella bottega, dunque adesso sarà chiusa per un po', e se sarà affittata ad altri e riaperta è molto improbabile che presenti la stessa tipologia di attività. Si conclude dunque quella sensazione di identità strappata (fino a pochi giorni fa, clienti di Alastor, cercando la fumetteria, si sono rivolti a me sui social della nuova associazione culturale Altroquando). Data la superficialità di una città con la memoria debole, il rischio della sovrapposizione rimane, e pertanto la mia battaglia per l'identità culturale di Altroquando (che ricordiamo, non era soltanto una fumetteria) non si ferma qui. Oggi sicuramente c'è un cambiamento importante, il resto lo scopriremo. Ma vedere indossare da estranei l'abito di una persona cara, e il nome della mia famiglia attribuito a qualcosa di totalmente diverso, ha allungato l'elaborazione del lutto oltre i tempi massimi.



Palermo, non deludermi. Adesso non hai più scuse per voltare pagina, o per scambiare un centro commerciale per un centro culturale. Ci sarà sempre un Altroquando. Quello di Salvatore Rizzuto Adelfio, che ti parla di fumetti, sì... ma anche di tante altre cose, perché è fatto di sogni, di idee, di impegno, di passione e voglia di condividere. 




In questi ultimi, difficili anni, qualcuno ha definito la mia come "la resistenza di Altroquando a Palermo". Una definizione che mi onora e per la quale ringrazio. La memoria non è solo rammentarsi delle bevute insieme, di barzellette e pacche sulla spalla. Memoria è crescita e evoluzione dalla storia passata, tenendo salde le radici. Salvatore Rizzuto Adelfio, nei suoi ultimi mesi di vita, sperava fortemente in questa trasformazione, ed è per questo che Altroquando a Palermo non può che essere legato al suo nome. Anche noi contiamo presto di inaugurare una nuova sede per l'associazione culturale che porta il nome di questo pezzo di storia palermitana. Una sede che già ospita, restaurate, l'antica insegna e le storiche lunette dipinte da Marcello Buffa, nonché l'archivio di tutte le attività culturali svolte in circa vent'anni di esistenza. Proseguiamo, nel frattempo, a chiedere alle istituzioni di dare il nome di Salvatore al lungomare di Sant'Erasmo, fotografato, narrato con parole e immagini, da qualcuno che ha regalato un grande sogno alla città di Palermo, non solo qualche fumetto. Un dono prezioso per chi è in grado di riconoscerne il valore.



Ci vediamo presto in un Altroquando. Addio (perdonami, ma era ora) pezzo di vita in Via Vittorio Emanuele 143. Ti ricorderò come qualcosa che si è fatto amare e odiare nello stesso tempo, come tutte le storie d'amore. Ma come Papillon aggrappato alla sua zattera, resisto e grido a pieni polmoni: «Sono ancora vivo, maledetti bastardi! Sono ancora vivo!»
So per certo che Salvatore avrebbe adorato questa citazione.





---- oooO-  LE STRADE PER UN ALTROQUANDO  -Oooo ----

domenica 30 ottobre 2016

Palermo, ricorda: Altroquando non è Alastor


DA ALTROQUANDO, UNA LETTERA APERTA ALLA CITTA' DI PALERMO


Altroquando: un nome (ormai sovraesposto in Italia) che a Palermo è stato usato per la prima volta da Salvatore Rizzuto Adelfio, ed è legato a filo doppio alla memoria della sua persona e della sua attività storica. E' anche il nome (insieme alle sue generalità) dell'associazione culturale che da tre anni si propone, con umiltà e mezzi diversi, di proseguire il manifesto culturale da lui immaginato. E cioè una militanza sociale ibridata con forme espressive di norma associate al puro svago (come i fumetti, per cominciare). Su Facebook, da circa tre anni, esiste una pagina dedicata alla richiesta, a più voci, di intitolare il lungomare di Palermo alla memoria di Salvatore, che lo ha così a lungo raccontato in modo personale e inconfondibile. Mentre esortiamo l'amministrazione comunale a muoversi in tal senso (considerato che ha il potere giuridico di accorciare i tempi previsti dalla legge, e lo ha già usato per titolare vie ad altri palermitani illustri), non dimentichiamo che esistono altri aspetti legati alla memoria di Salvatore Rizzuto Adelfio. Aspetti che sono a rischio, in una città dalla memoria troppo corta.




Non ci giro intorno. Non ho nulla di personale contro i dipendenti dell'azienda Alastor che nel 2013, dopo la scomparsa di Salvatore, ha aperto un proprio punto vendita, con una nuova licenza di libreria, nei locali in affitto dove un tempo la nostra famiglia esercitava la sua attività. Ripeto, non ho nulla contro i dipendenti dell'azienda Alastor che dall'autunno del 2013 ha smerciato fumetti in corso Vittorio Emanuele 143 (locale che è rimasto a lungo privo di un'insegna che la identificasse come una ragione sociale differente). Trovo soltanto molto triste che quel luogo, dal quale l'insegna posta da Salvatore è stata rimossa e restaurata (Altroquando è un logo regolarmente registrato alla Camera di Commercio di Palermo e i diritti sono detenuti dall'associazione omonima) non sia stato chiamato da una parte della clientela con il suo effettivo nome, seguitando a definire "Altroquando" qualcosa che quel luogo non era più, così come non sarà mai Altroquando l'attività che a noi era subentrata nella vendita di fumetti a Palermo. 

Sì, perché quell'attività ha un nome diverso: quello stampato sui sacchetti che dà in omaggio, quello con cui gli impiegati rispondono al telefono. Quello che è effettivamente il nome dell'azienda Alastor, cui sto regalando in questa sede una gratuita pubblicità. E' triste e ingeneroso che ancora oggi, qualcuno si riferisca a una realtà totalmente svincolata da un pezzo di storia cittadina con il nome che identifica il lavoro e la testimonianza politica e culturale di Salvatore Rizzuto Adelfio. E' triste che ancora oggi qualcuno, distrattamente, mi contatti sulla pagina dell'associazione rivolgendosi a me con il nome di chi lavora presso la rivendita Alastor.

E' vero. Altroquando di Salvatore Rizzuto Adelfio iniziò come fumetteria, e con questo cercava, nonostante le progressive difficoltà e i malfunzionamenti del settore, di pagare le bollette. Ma quel nome, con Salvatore al timone, rappresentò negli anni tante altre cose.




Diffusione di varie espressioni di cultura underground
Manifestazioni antiproibizioniste
Lotta, testimonianza e divulgazione per i diritti delle persone LGBT
Centro di ascolto per persone LGBT
Promozione della piccola editoria
Collaborazioni costanti con realtà politiche progressiste, tra le tante, le sinergie con quella che è stata l'esperienza storica cittadina dello Zetalab
Organizzazione di mostre di artisti emergenti o completamente sommersi
Autoproduzioni editoriali
Promozione di autori indipendenti che un giorno sarebbero diventati popolari
Proposta e vendita di etichette musicali indipendenti e schierate
Contributo alla nascita di più associazioni politiche e culturali cittadine
Appoggio a collettivi satirici e opposizione alla censura (si ricordi l'episodio del 2010, contestuale alla visita a Palermo di Benedetto XVI, che Salvatore riuscì a filmare e che certa stampa paragonò all'esperienza di Radio Alice)





La lista potrebbe continuare. Ma dovrebbe essere evidente che Altroquando di Salvatore Rizzuto Adelfio non era una libreria come tutte le altre, e questo forse minò le sue fondamenta dal punto di vista economico segnandone il destino nei lunghi termini, ma anche caratterizzandola in modo molto forte. Lasciare svanire il ricordo di questa esperienza renderebbe vana anche la richiesta di intitolare alla memoria di Salvatore il lungomare di Sant'Erasmo. No, Palermo deve ricordare. E continuare, per pigrizia o consuetudine, a chiamare “Altroquando”, ovunque si trovi, il punto vendita di una catena di distribuzione con un background totalmente diverso, non aiuta. E' (si tratta solo di una facile metafora) come cercare un disco di Tiziano Ferro chiamandolo con il nome di Francesco Guccini, con tutto il rispetto per Ferro e i suoi estimatori (ma parliamo di personaggi, percorsi e generi musicali del tutto differenti).




Questo equivoco, questa sovrapposizione di un'identità storica con una realtà puramente (e legittimamente) commerciale che per qualche anno ha abitato le vecchie mura, deve finire. Lo dobbiamo alla memoria di Salvatore Rizzuto Adelfio, o riuscire a intitolargli il lungomare di Palermo (se mai l'otterremo) servirà a poco. Per questo chiedo gentilmente a tutti coloro che hanno conosciuto e rispettato Salvatore, agli ex colleghi operatori di fumetteria, ai fumettisti con cui è stato amichevole e che ha spinto quando la loro strada era ancora in salita, a chi continua ad acquistare fumetti presso un rivenditore che non è Altroquando né ha interesse a rivendicarne la storia, a condividere queste informazioni di base. Dal 2013 Altroquando non è più in corso Vittorio Emanuele. Altroquando, se ci credete, si sforza di esistere in altra forma, o – se non volete crederci – ha concluso la sua esperienza di vita con la scomparsa di Salvatore Rizzuto Adelfio.



Per favore, chiamate ALASTOR il negozio che per tre anni ha venduto fumetti a Palermo in via Vittorio Emanuele 143. Loro stessi si presentano così, perché questo è il nome della loro azienda con sede centrale a Napoli. Se la memoria è importante, se dare un nome a una strada spetta alle istituzioni, possiamo comunque tributare onore al merito chiamando semplicemente cose e persone con i loro veri nomi. E risparmiare costanti, amari qui pro quo a chi si sforza di conservare e coltivare questa memoria.

Ditelo. Ricordatelo. Rettificatelo. Io non ho intenzione di fermarmi. A Palermo, Altroquando è solo quello di Salvatore. 

O nessuno.




Hastag: #alastornonaltroquando

martedì 4 ottobre 2016

Rocket Balloon: Puntata Zero

Ed è fatta! La puntata Zero (possiamo anche definirla Prima puntata, visto che il progetto è ormai approvato e avrà seguito) di Rocket Balloon è andata. Si è parlato tanto anche di Salvatore Rizzuto Adelfio, fondatore di Altroquando, senza il quale questa avventura non sarebbe neppure cominciata. Ho preso nota delle sbavature che mi riguardano e prometto di impegnarmi a migliorare (del resto, in radio sono al debutto). Ora si passa alla produzione della seconda puntata. Ogni primo Martedì del mese su http://runtimeradio.it/. Intanto, eccovi il link al podcast su Spreaker. Sulla pagina trovate anche l'indirizzo email del programma. Se volete rivolgere domande a me o a Giuseppe Saso , se volete partecipare al giochetto nerd che ho proposto alla fine, ci trovate lì. L'avventura è iniziata, e contiamo di rodarci in fretta e fare sempre meglio. Ci sarà sempre un Altroquando.

giovedì 25 agosto 2016

Tre anni, una tappa: Salvatore e la biblioteca autogestita del TMO


25 Agosto. Tre anni senza Salvatore Rizzuto Adelfio. Una vita spesa per la cultura, per la politica, per la solidarietà, i fumetti, le arti tutte e la divulgazione. Una grossa impronta lasciata sulla storia di Palermo e nella memoria (e nelle passioni) di quanti gli erano più vicino. Una presenza che al di là di qualunque facile retorica rimane viva, nel momento in cui ispira ancora oggi creatività e condivisione. Un'influenza sulle vite di molti il cui valore deve consolare. Perché c'è sempre un Altroquando. Anche se la storica, prima fumetteria di Palermo non esiste più (se lo mettano in testa i più distratti), c'è ancora una famiglia che porta quel nome e si sforza, con i necessari adattamenti, di proseguire il cammino iniziato. Per questo è il giorno giusto per riparlare della Biblioteca Autogestita del Teatro Mediterraneo Occupato a Palermo che porta il nome di Salvatore Rizzuto Adelfio. Una spazio nuovo, che affonda le radici nel passato affinché l'albero possa continuare oggi a crescere e ramificare. Ciao, Salvatore. Il tuo sogno - come promesso - non si è fermato.

mercoledì 10 agosto 2016

Cassonetto del Nuovo Corso (Online)


Leggi altre pubblicazioni su Calaméo

E' passato un anno dal ritorno del Cassonetto di Altroquando. Si è intitolato Cassonetto del Nuovo Corso. Impreziosito da una cover donata amichevolmente da Leo Ortolani, ha scritto una nuova pagina della nostra storia palermitana contribuendo a inaugurare un... nuovo corso. E cioè la trasformazione di Altroquando Palermo da libreria (che aimé non esiste più) in associazione culturale. Il Cassonetto era stato un appuntamento (per quanto discontinuo) della nostra fumetteria. Fortemente voluto da Salvatore Rizzuto Adelfio, fondatore di Altroquando Palermo, raccoglieva spunti creativi di artisti locali (e non solo), affidandosi all'autoproduzione di vecchia scuola (le fotocopie). Con il Cassonetto del Nuovo Corso abbiamo cercato di andare oltre, e di affiancare agli atti creativi spontanei una sorta di censimento delle realtà socioculturali presenti nella nostra Palermo. Collettivi artistici, centri sociali, associazioni politiche e di volontariato, sono state chiamate a raccontarsi sulle sue pagine. Un esperimento che ci sentiamo di definire riuscito, e che avrà seguito nel cammino che verrà. A distanza di un anno da questo revival (datato Giugno 2015), e mentre si prepara il progetto per un ulteriore numero, ecco approdare anche questo Cassonetto del Nuovo Corso in rete, finalmente leggibile comodamente online. Già da un po', dopo l'esperienza su ISUU (che per ragioni imponderabili censurava anche i pupetti asessuati disegnati da Sergio Algozzino, marchiando il tutto come vietato ai minori) ci siamo spostati su Calaméo, più libero in tal senso. 
Buona lettura a chi non ha avuto la fortuna di entrare in possesso della copia cartacea. E ricordate che, se lo desiderate, potete stampare il Cassonetto, conservarlo, diffonderlo a vostra volta.
Ci sarà sempre un altroquando.





venerdì 10 giugno 2016

Su "Buogiorno Palermo" si parla della Biblioteca Autogestita Salvatore Rizzuto Adelfio



Oggi su Buongiorno Palermo, a proposito della neonata Biblioteca autogestita "Salvatore Rizzuto Adelfio". «Salvatore, ancora adesso, più che promuovere l'arte a Palermo come aveva sempre fatto, nella sua opera personale innalza la stessa Palermo, anche nella sua quotidianità minuta, ad oggetto d'arte.» Grazie ad Alessandro Iannelli, autore dell'articolo per queste parole.

venerdì 3 giugno 2016

Biblioteca Autogestita Salvatore Rizzuto Adelfio: una nuova realtà a Palermo



«C'è aria di casa...»
«Intendi dire che...»
«Sì, della vecchia vita!»

Le parole più belle ascoltate oggi. Dette da una ragazza che visitava spesso il vecchio Altroquando, quando questa parola era il nome della prima fumetteria sorta a Palermo nel lontano 1991. Parole che oggi, 3 Giugno 2016, sono state pronunciate durante l'inaugurazione della Biblioteca Autogestita Salvatore Rizzuto Adelfio, presso il Teatro Mediterraneo Occupato di via Martin Luther King a Palermo.



La targa dedicata da Zerocalcare alla memoria di Salvatore è stata scoperta. Un pezzo dell'anima di chi ha fatto tanto per la cultura spontanea, vera e viva, quella degli umili, e per la sua condivisione, è stata restituita alla città, con la donazione della sua biblioteca personale, libri e un gran numero di fumetti. Uno spazio autogestito all'interno di un teatro antagonista, politicamente schierato come lo era il fondatore di Altroquando. Un peculio di libri non ancora esposto nella sua interezza (grande è la mole), ma già prezioso e accogliente, cui ha fatto da cornice la presentazione di “Kobane Calling”, la più recente fatica di Zerocalcare che racconta, nel suo linguaggio fatto di fumetti e fantasia a briglia sciolta, i suoi viaggi in Kurdistan e le testimonianze di vita rivoluzionaria raccolte.


Un bel momento per Palermo, che ha bisogno più che mai di controcultura e attività artistiche indipendenti. Bisogno di persone come Salvatore Rizzuto Adelfio, nato intellettuale ribelle, divenuto artista quasi suo malgrado, e operatore culturale oltre i suoi stessi progetti iniziali. Dedicargli questa Biblioteca autogestita è stato un atto dovuto in una città che spesso dimostra una memoria troppo corta, e che se ricorda, ricorda solo la superficie delle cose, trascurandone il cervello e il cuore. Ma come ripetono gli Uomini delle Isole di Ferro nel “Trono di Spade”: «Ciò che è morto non muoia mai!»


La Biblioteca Autogestita Salvatore Rizzuto Adelfio avrà i medesimi orari del TMO. Aperta con cadenza pressocché quotidiana, fino a sera inoltrata. Non saranno effettuati prestiti. Troppo complesso gestire volumi in uscita. Ma sarà possibile la consultazione e la lettura presso la stessa biblioteca, che sarà anche spazio di conversazione, spazio per la presentazione di libri, incontri e scambio culturale. Sarà possibile anche fissare appuntamenti per la fruizione della biblioteca.


Per l'occasione, il collettivo del TMO ha aperto un'area finora inutilizzata del padiglione occupato, costruito mensole e tavolini in modo del tutto autarchico, decorato le pareti con materiale grafico underground (in parte anche questo di proprietà di Salvatore se non firmato da lui stesso).


Oggi, a Palermo, è nata una cosa bella. Che speriamo cresca e tanti possano apprezzare. La targa realizzata affettuosamente da Zerocalcare fa suo quello che è diventato il nostro grido di battaglia. Certo, lo sappiamo. La parola “Altroquando” in Italia è ormai abusata, ed esistono tante realte differenti che la usano a modo proprio. Ma a Palermo ci sarà sempre un solo Altroquando. Quello legato al nome di chi per primo ha usato questa parola nella sua città: Salvatore Rizzuto Adelfio. Più che un libraio. Un uomo grande, capace di trasmettere vitalità ed essere catalizzatore di impulsi creativi per quanti erano in grado di coglierli.
Quindi oggi, più che mai, a Palermo (ma ovunque) «...ci sarà sempre un Altroquando!»
E sarà quello sognato e fortemente voluto da Salvatore Rizzuto Adelfio.

Grazie al TMO, grazie a Zerocalcare, grazie a tutti quelli che non si arrendono.