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domenica 16 luglio 2017

Benvenuta, Dottoressa.


Da quando la serie è stata rilanciata, ogni nuova incarnazione del Dottore suscita noiose polemiche. Oggi tutti fingono di essersene dimenticati. Oppure l'hanno effettivamente rimosso, chissà. Ma io ricordo benissimo che una pioggia di critiche iniziali se le beccò pure David Tennant, ancora troppo poco noto per essere subito accettato quando subentrò a Christopher Eccleston. Il tempo di un paio di stagioni e il successo personale lo rese una delle incarnazioni del Dottore più amate di tutti i tempi. Ma le cattive abitudini sono difficili da smaltire. Mai la pazienza di attendere e vedere come funziona la performance. Lo stesso successe con Matt Smith, ritenuto troppo giovane (ma il cui carisma azzerava l'età anagrafica e lo calava perfettamente nel ruolo). Dopo Peter Capaldi, è arrivato il giro di boa che da tanto tempo si attendeva e/o temeva. Il tredicesimo Dottore è una donna, l'attrice Jodie Whittaker (Broadchurch). Ed ecco partire la consueta litania. La palla sul politicamente corretto, sul fatto che la Whittaker è una pessima attrice (ma dove? Forse non capisco niente io) e amenità varie. Per quanto mi riguarda, sapevo che prima o poi sarebbe successo. Solo non me lo aspettavo questa volta. Chissà perché poi. Comunque sono molto curioso di vedere come sarà caratterizzato il personaggio in questa veste inedita. L'unica cosa che mi lascia perplesso è come sarà gestito il doppiaggio (anche se probabilmente vedrò la prossima stagione in lingua originale come negli ultimi anni). Infatti, in inglese Dottore è un termine asessuato. In italiano no. Chissà come suonerà.

sabato 27 dicembre 2014

Doctor Who: The Last Christmas


«Alien?! Esiste davvero un film dell'orrore intitolato "Alien"? E' offensivo! Non mi stupisce che tutti vi invadano!»

C'era una discreta attesa per "The Last Christmas", il primo speciale natalizio di Doctor Who con protagonista Peter Capaldi. Che dire? Per cominciare, che il colpo di scena finale farà sicuramente incazzare qualcuno. Che Steven Moffat è un prestigiatore dispettoso e come tutti i suoi colleghi, alla fine del numero, non spiega i trucchi. Che Doctor Who è una serie cinquantennale che deve la sua longevità all'intrinseca follia, alla sua assenza di logica solida, alle sue atmosfere surreali. Personalmente, ho adorato questo episodio, già definito "Babbo Natale incontra Alien". Peter Capaldi è ormai il Dottore a tutti gli effetti, e Nick Frost un Santa Claus mefistofelico e trasgressivo. Godibilissime le sue scaramucce verbali con il Doctor. Tra gli elfi, intravediamo anche l'ex Finn di Misfits, a suo agio con le orecchie a punta. E poi la tensione, la paura... e Clara. Si può dire quel che si vuole, ma Doctor Who è il trionfo della fantasia infantile che smette di interrogarsi e si riappropria del nostro io adulto. A volte facendocene vergognare un pochino, ma comunque coccolandoci, intrattenendoci. Una serie di citazioni, un ritmo indiavolato, l'ennesimo sberleffo di Moffat. E la battutta: «Come fai a far entrare i regali per tutti i bambini del mondo in una sola slitta?» «E' più grande all'interno!»


Una fiaba nerissima per giungere a un ottimismo indomabile. Quello del Dottore.
Dimenticavo... Il colpo di scena, il tradimento mediatico, quello che farà incazzare alcuni esegeti della serie... io l'ho adorato!