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sabato 12 novembre 2016

Il referendum costituzionale del 4 Dicembre spiegato a mia nonna 1 [di Carlo Procaccini]

Carlo Procaccini è una di quelle creature emerse dal caos del villaggio globale che Altroquando percepisce come familiari. Gestisce il blog SupeRagno e il canale Youtube che porta le sue generalità. Nerd, ma arricchito da spiccate capacità di analisi. Appassionato di fumetti, ma dotato di strumenti di lettura politici e sociologici che gli permettono di andare oltre la scontata vetrina e il gioco ormai frusto delle news e delle recensioni fatte con lo stampino. Le sue competenze in scienze politiche e la sua eloquenza da divulgatore ne fanno, a nostro parere, uno dei soggetti più indicati per spiegare le farragini dell'imminente referendum. Qui non si tratta di urlare "vota NO o vota SI". Stiamo parlando di comprendere davvero che cosa chi chiede di votare lo strumento referendario, che in questa occasione non prevede quorum, e quindi produrrà effetti a prescindere dall'affluenza alle urne. Altroquando dà con piacere la parola a Carlo, affinché possa analizzare e commentare i singoli punti con la sua consueta attenzione.

martedì 22 settembre 2015

Ancora Renzo Pezzani? No, grazie!


Diario del Capitano. Data Bestiale 22 Settembre 2015, Palermo...

Oggi mi sono definitivamente cancellato da Change.org. 

Perché? 

In primo luogo perché è uno strumento abusato e appiattito, più simile a un ripetitore virale che a qualcosa di serio. Produce petizioni anche pro o contro la possibilità di fare le meches ai barboncini. Inoltre, ora sfoggia pure un linguaggio alla Renzo Pezzani. 
Renzo chi? Diranno subito i miei piccoli lettori. 
Mi riferisco a uno scrittore-poeta per l'infanzia del periodo fascista (scrisse anche sul primo Corriere dei Piccoli), ancora presente sui libri di lettura elementare della mia generazione con molta retorica risorgimentale, famiglia e religione. Insomma, buoni sentimenti d'accatto, irritanti e datati. 

Oggi ricevo una mail che comincia così: "Ciao, Filippo. Pensa al tuo percorso verso casa da scuola: ora o in passato. Probabilmente hai riso con gli amici, hai condiviso dolci, cantato e giocato. Lo facevi con spensieratezza..." e prosegue chiedendo di firmare per i bambini che rischiano la vita a causa della guerra mentre si recano a scuola. Con tutto il rispetto e la solidarietà per i drammi reali, con tutta la diffidenza e la stanchezza per delle petizioni che sono ormai un mero gioco social... non mi ha fatto piacere sentire dare per scontata la "spensieratezza" della mia infanzia e del mio periodo scolastico. Certo, l'Italia non era in guerra. Ma io sì. Non tedio nessuno con le mie disavventure d'infanzia, ma l'approccio del messaggio mi è apparso datato e ricattatorio in modo controproducente. Non è neppure buonismo, ma melensaggine propagandista da venditore porta a porta. Proprio come quella scuola, ancora post fascista, che ho frequentato da piccolo. 

No, basta così. Ciao, ciao, Change.org.

domenica 21 giugno 2015

Dylan Dog o dell'immaginario panico (su Calaméo)


Di tempo ne è passato. E Dylan Dog è entrato nella sua tanto discussa "Fase 2". Qui proponiamo un passo indietro. Uno di quelli che si fanno davanti ai quadri per poter vedere meglio e cogliere tutti i dettagli. Correva il 1993. Il sottoscritto frequentava l'università e il corso di diploma universitario in giornalismo (istituito presso la facoltà di Magistero, non ancora ribattezzato Scienza della Formazione) muoveva i primi timidi passi, prima di trasformarsi in un corso ben più lungo ed elaborato: quello in Scienze della Comunicazione. Ciò non toglie che fosse possibile divertirsi. Soprattutto con le materie sociologiche, se affidate a docenti anticonvenzionali e aperti come la duttile e preparata professoressa Pina Lalli. Fu così che iniziò il mio cammino di analisi sociale dei fumetti. Una relazione che qualcuno a suo tempo si offrì (in modo vano) di pubblicare, e che oggi Calaméo vi mette comodamente a disposizione. Questo è quanto pensavo e scrivevo negli anni novanta a proposito dell'indagatore dell'incubo. Questo è quanto discussi in sede di esame di Sociologia della Comunicazione. E questo è quello che ha portato al recente video (che affronta anche le recenti evoluzioni del personaggio) sul canale Youtube di Altroquando.
Buona lettura, Giuda ballerino!