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martedì 22 settembre 2015

Ancora Renzo Pezzani? No, grazie!


Diario del Capitano. Data Bestiale 22 Settembre 2015, Palermo...

Oggi mi sono definitivamente cancellato da Change.org. 

Perché? 

In primo luogo perché è uno strumento abusato e appiattito, più simile a un ripetitore virale che a qualcosa di serio. Produce petizioni anche pro o contro la possibilità di fare le meches ai barboncini. Inoltre, ora sfoggia pure un linguaggio alla Renzo Pezzani. 
Renzo chi? Diranno subito i miei piccoli lettori. 
Mi riferisco a uno scrittore-poeta per l'infanzia del periodo fascista (scrisse anche sul primo Corriere dei Piccoli), ancora presente sui libri di lettura elementare della mia generazione con molta retorica risorgimentale, famiglia e religione. Insomma, buoni sentimenti d'accatto, irritanti e datati. 

Oggi ricevo una mail che comincia così: "Ciao, Filippo. Pensa al tuo percorso verso casa da scuola: ora o in passato. Probabilmente hai riso con gli amici, hai condiviso dolci, cantato e giocato. Lo facevi con spensieratezza..." e prosegue chiedendo di firmare per i bambini che rischiano la vita a causa della guerra mentre si recano a scuola. Con tutto il rispetto e la solidarietà per i drammi reali, con tutta la diffidenza e la stanchezza per delle petizioni che sono ormai un mero gioco social... non mi ha fatto piacere sentire dare per scontata la "spensieratezza" della mia infanzia e del mio periodo scolastico. Certo, l'Italia non era in guerra. Ma io sì. Non tedio nessuno con le mie disavventure d'infanzia, ma l'approccio del messaggio mi è apparso datato e ricattatorio in modo controproducente. Non è neppure buonismo, ma melensaggine propagandista da venditore porta a porta. Proprio come quella scuola, ancora post fascista, che ho frequentato da piccolo. 

No, basta così. Ciao, ciao, Change.org.