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giovedì 2 giugno 2016

S'inaugura il 3 Giugno la Biblioteca Autogestita "Salvatore Rizzuto Adelfio"

DOMANI, 3 Giugno presso il Tmo-Teatro Mediterraneo Occupato , alle ore 16: in contemporanea con la venuta di Zerocalcare per la presentazione del suo libro "Kobane Calling", si inaugura la Biblioteca AutogestitaSalvatore Rizzuto Adelfio, frutto di un lungo lavoro di raccolta dei libri e fumetti del fondatore di AltroQuando a Palermo. L'immagine nel post è un cimelio del primo incontro tra Salvatore e Michele - Zerocalcare, che firma la targa in sua memoria che sarà apposta in biblioteca. Vorrei dire a tutti gli amici di Salvatore che si troveranno per lavoro o per impegni precedenti alla fiera di Etna Comics che nonostante la distanza hanno ugualmente un modo per essere presenti a questo importante evento. Il modo è semplice. Parlatene. Parlatene tra voi, con i vostri amici. Parlatene se intervenite in pubblico. Dite che a Palermo sta succedendo questo. Parlate di Salvatore, del suo lavoro dentro e soprattutto fuori della sua fumetteria (che oggi è un'associazione culturale che porta sia il suo nome che quello della sua creatura: Altroquando). Parlate della sua gratuita volontà di condivisione della cultura, di come vi ha aiutato a crescere, della passione che metteva in ogni sua iniziativa, nelle mostre che organizzava, nelle riviste che produceva. Parlate della sua vitalità, del suo amore per ogni forma di arte, e dite che da oggi il suo nome è anche il nome di un biblioteca di quartiere che senza di lui, il suo carattere, i suoi libri, i suoi fumetti, non sarebbe nata. Ricordate che "Altroquando", in Italia, sarà pure una parola ormai abusata, che fa da etichetta ad attività differenti. Ma che a Palermo sarà sempre legata rispettosamente al nome di chi l'ha usata per primo. Se lo è meritato, e siamo felici che questa realtà nasca in una città sempre meno attenta agli atti artistici spontanei e spesso troppo concentrata sulle catene di montaggio. Grazie, Salvatore. E grazie a voi, al TMO, a Zerocalcare.
Questo il link dell'evento su Facebook: https://www.facebook.com/events/219206328450513/

lunedì 11 aprile 2016

Zerocalcare, da Kobane al TMO di Palermo (e la biblioteca in memoria di Salvatore Rizzuto Adelfio)




Ci sono voluti due lunghi anni, e molti sacrifici (anche economici). Rimandare a lungo il trasloco e faticare. Un lento e certosino lavoro di ricerca, valutazione, scelta. Ma ne è valsa la pena. Ora si avvicina il momento di raccogliere i frutti. Il 3 Giugno 2016, al Teatro Mediterraneo Occupato, via Martin Luther King a Palermo, contestualmente alla visita di Zerocalcare e alla presentazione di "Kobane Calling", si inaugura la Biblioteca autogestita "Salvatore Rizzuto Adelfio". Nata dal recupero della sua biblioteca personale. Un grosso peculio di libri (narrativa, saggistica, poesia e teatro) e fumetti, lasciati da qualcuno che amava la cultura, e ancora di più amava condividerla. La donazione al TMO e la targa che Zerocalcare dedicherà a Salvatore Rizzuto Adelfio va vissuta come una conferma in questa città. I grandi uomini non ci lasciano mai davvero, e ci ispirano per il cammino a venire. Per Salvatore, la fusione di linguaggi diversi e l'apertura delle arti ad ambienti non necessariamente dedicati, la divulgazione e l'umiltà del fare cose importanti con risorse limitatissime, e sempre per il puro piacere della collaborazione, era un percorso di vita, vissuto con coerenza fino alla sua trasformazione finale. Ci auguriamo che la presenza della città a questo evento renda onore al merito di chi ha regalato tanto. Grazie, Salvatore. Grazie, TMO. Grazie, Zerocalcare. La Biblioteca di quartiere Salvatore Rizzuto Adelfio sta diventando realtà. Per questo ci piace ripetere che... ci sarà sempre un Altroquando. E a Palermo non potrà essere che quello creato da Salvatore Rizzuto Adelfio.




sabato 30 gennaio 2016

Family EVERY Day


Alla faccia di chi non ci crede, anche a due anni e mezzo dalla sua scomparsa... siamo ancora una famiglia. E lo saremo sempre. Perché la strada percorsa insieme non si può cancellare. Andrò avanti e lui sarà con me, perché ci sarà sempre un Altroquando. Con buona pace dei detrattori. Family Every Day.

sabato 5 dicembre 2015

Oggi nasceva Salvatore Rizzuto Adelfio


"Da troppo tempo facciamo le manifestazioni in piazza, adesso basta. Portiamo le nostre manifestazioni all'interno del nostro corpo. Facciamoci un corteo interno dentro il nostro cervello. Scopriremo così che anche dentro noi stessi esiste un capitalista da distruggere e da mangiare. La fame di potere è stata inculcata nei nostri gesti e pensieri, e per comprendere il suo non-valore reale bisogna individuare dov'è situato il NOSTRO capitalista per farlo fuori insieme a tutti gli altri."

Salvatore Rizzuto Adelfio - Frammenti

5 Dicembre. Oggi, Salvatore Rizzuto Adelfio, fondatore di Altroquando Palermo, avrebbe compiuto gli anni (era nato nel 1951).

Un personaggio eclettico, pieno di idee e talenti, sia pure praticati in modo discontinuo, ma soprattutto un catalizzatore importante per la creatività altrui. Di chi gli stava vicino, di chi lo praticava, di chi si lasciava contagiare dal suo entusiasmo per tutto ciò che è bellezza, condivisione, e ricerca. A discapito della ricerca di popolarità a tutti i costi, della professionalità incravattata, e dell'omologazione, Salvatore tracciò (forse senza rendersene del tutto conto) un percorso che ancora oggi, nella sua Palermo e non solo, è ricordato. E per questo festeggiamo la sua data di nascita. Perché, senza retorica, è ancora tra noi e ci influenza. Nel bene, con la sua volontà irriducibile a credere negli altri e a sostenere, se non suscitare, bizzarre forme di arte e di impegno civile, contro ogni convenzione. Nel male, per via di quella leggerezza da fanciullo che non lo abbandonò mai, e lo portò a volte ad aprirsi a realtà instabili, con il candore di chi non riconosce ciò che è guasto se non dopo averlo assaggiato e averne patito in prima persona le conseguenze. Si rialzava sempre, ma non ammetteva mai gli errori. Non era un santo, né un angelo. Non era un eroe nel senso tradizionale del termine. Era un anarchico irriducibile, e un personaggio dall'estro caotico in perenne evoluzione. Allegro, irascibile, fedele alle sue idee ma anche capace di cambiare silenziosamente parere e aggiustare il tiro. A volte in tempo, altre no.


Ma stiamo parlando di un essere umano, e non di una creatura leggendaria. Umano è forse l'aggettivo più nobile con cui potremmo ricordarlo. Pur con tutte le sue contraddizioni, Salvatore restava umano più della maggior parte della gente che lo circondava.

Nessuno è perfetto, ma è nell'imperfezione che si annida la grandezza. E Salvatore Rizzuto Adelfio grande lo è stato. Pur con tutti i piccoli peccati che lo rendevano fallace, e per questo tanto più grande. E ancora lo è. Ampia è la memoria storica che ha lasciato, e che oggi continua a ispirarci. Un archivio immenso di ricordi, di progetti realizzati e altri, mai conclusi ma ancora oggi validi. Salvatore amava il suo Altroquando più di ogni altra cosa al mondo. Affermava spesso di averci trasfuso tutto se stesso e non esagerava. Quello che desiderava di più era che la sua creazione gli sopravvivesse. Quello che desideriamo noi è onorare il suo desiderio che è anche il nostro. Altroquando, per lui, non era una libreria, ma una nave-casa con cui viaggiare e scoprire mondi nei mondi. Pensare che restasse immobile solo perché identificata da un numero civico è da miopi o da professionisti del cinismo più ignorante.

Per questo continuamo a dirgli «Buon compleanno» anche se non può sentirci (non crediamo nell'edicole votive virtuali o reali, e nelle melensaggini ossessive di cui la rete è ipocritamente prodiga). Ci siamo sentiti dire, di recente: «Non gliene frega un cazzo a nessuno di portare avanti l'idea culturale di Salvatore!»

Beh, mi riapproprio dell'uso della prima persona per confessare, pubblicamente, che...
...non frega un cazzo neppure a me. Non m'importa cosa la gente voglia o pensi, e non capisco cosa si aspetta di ottenere chi mi riferisce certe cose. Me ne strafotto abbondantemente di chi ricorda Salvatore “solo” come un libraio, o come il proprio rassicurante compagno di bevute. Come un talebano ottuso, o come una delle figure retoriche sbandierate dall'estrema destra. Quando una personalità è tale da emergere sul generale anonimato, è comprensibile che tante differenti mentalità provino a metterci sopra il proprio cappello. A costo di provare, stolidamente, a insegnarlo a chi più gli è stato vicino. Tutto questo è solo ciarpame. Conta il lavoro che c'è da fare, qualcosa d'importante che ci è stato affidato affinché questa fiammella non si spenga. E nel quale, personalmente, credo. Come Salvatore ci credeva ormai più di vent'anni fa. Per questo lo ripeto senza stancarmi. Ci sarà sempre un Altroquando. Quello di Salvatore Rizzuto Adelfio.
Buon compleanno, Salvatore. E non ci avrete MAI come volete voi.


martedì 1 dicembre 2015

BURP II - Giornata Mondiale per la lotta all'Aids

BURP II (dedicato alla Giornata Mondiale per la lotta all'Aids) è il secondo albetto firmato da Giuseppe Lo Bocchiaro e autoprodotto da Altroquando Palermo. Una simpatica fantasia metafumettistica con un messaggio importante come la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.




mercoledì 25 novembre 2015

Futura

Cari amici, ecco approdare in versione elettronica FUTURA ulteriore produzione di Altroquando (uscita a metà degli anni novanta) e che presenta, stavolta, uno dei primi banchi di prova del neonato Studio Cagliostro. Tra i collaboratori al progetto: Giorgio Messina, Riccardo Rizzo, Claudio Valenti, Claudio Iemmola, Emiliano Santalucia, Emanuele Pistola, Giuseppe Messina e il collettivo della rivista “Cyberzone”. 



sabato 31 ottobre 2015

Dal profondo di un Altroquando...

 

Diario del Capitano. Data Bestiale 31.10.2015...

I traslochi sono così. Soprattutto se in una casa hai vissuto per molti anni. Specialmente se l'hai condivisa con qualcuno che amavi, e che si portava dietro già un bel pezzo di strada percorsa, con tutto il suo bagaglio di ricordi, curiosità conservate e poi dimenticate, archivi, progetti, souvenir...

Che parola fatale che è Altroquando. Nata con il romanzo di fantascienza del 1965 "Lord Kalvan of Otherwhen" di H. Beam Piper, e in seguito utilizzato (in modo incosapevole) in italiano da Tiziano Sclavi per uno speciale di Dylan Dog ("Gli Orrori di Altroquando" disegnato dal grande Attilio Micheluzzi) che ha fatto scuola, è oggi una parola abusata nei nomi delle attività commerciali e ludiche di tutt'Italia. Librerie, gruppi di gioco, ristoranti, proprio di tutto. A Palermo, però resterà sempre legata al nome di Salvatore Rizzuto Adelfio, forse uno dei primi a usare la parola "Altroquando", dietro suggerimento del disegnatore Alessandro Borroni, come nome di quella che di fatto fu la prima fumetteria nella città di Palermo. Fumetteria oggi non più esistente, giacché l'azienda subentrata nel contratto d'affitto allo scopo di attingere alla vecchia clientela, non ha nessun legame di continuità né ideale né giuridico con i precedenti occupanti di quelle mura, non essendo avvenuto nessun passaggio di proprietà legale della vecchia licenza di libreria, ed essendo il logo Altroquando, realizzato da Salvo Gurgone, proprietà del sottroscritto e oggi nome dell'omonima associazione culturale.


Altroquando è comunque una parola fatale, che ti suggerisce sfalsamenti temporali, ma anche dimensionali e di conseguenza... emozionali.

Soprattutto se c'è un trasloco di mezzo. Soprattutto quando trovi, in fondo a un cassetto delle fotografie datate 1999 con l'etichetta: inaugurazione Altroquando.
Per precisione cronologica, specifichiamo che la fumetteria Altroquando di Palermo è nata nel 1991. Quindi l'inaugurazione documentata dalle foto è relativa al trasferimento dell'attività da un locale all'altro (praticamente da un marciapiede all'altro), nell'ambiente più ampio che sarebbe stato la sua sede per la maggior parte del tempo a venire.



Erano altri tempi, io sarei arrivato solo un anno dopo e sarei entrato (in modo impercettibile, evidentemente) nell'attività e nella vita di quello che sarebbe diventato il mio compagno di vita, il mio maestro, e la persona che maggiormente mi ha influenzato dal punto di vista culturale, politico, artistico, umano. Insomma, lo ripeto: Altroquando è una parola fatale, e nella mente di Salvatore era diventato come una formula magica che riassumeva il suo modo di vedere le cose. Un atteggiamento particolare per un commerciante che non era nato per essere tale, ma che è rimasto fino alla fine un artista bohemienne, sognatore, più attaccato ai suoi progetti di attivista e di creativo che all'attività di venditore. Come riassumere questo pensiero? Proviamoci così, come una ricetta di cucina: prendete i fumetti, l'immaginario popolare e quanto attira giovani e meno giovani come mezzo di intrattenimento. Shakeratelo con la controcultura, le manifestazioni antagoniste, le forme artistiche prodotte dal basso. Aggiungete l'attivismo politico e la militanza per i diritti delle categorie discriminate. Abbondate con la solidarietà, la divulgazione e la sfida a proporre espressioni culturali anche in luoghi dove queste di solito non sono di casa. Ecco... questo era e continua a essere, nei progetti dell'attuale tag culturale, l'Altroquando di Salvatore Rizzuto Adelfio. Presente nero su bianco sullo statuto dell'associazione che oggi porta il nome suo e della sua creatura.



Le foto, datate 1999, ci mostrano (o rimostrano) che acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. Io - come accennavo - non ero ancora nato all'interno di quel mondo. E secondo qualcuno, forse, non ne ho mai fatto parte. Mi diceva Salvatore: «Tieni un profilo troppo basso. Sempre silenzioso, sempre nascosto al piano di sopra... La gente riconosce solo quello che vede o urla per farsi sentire. Non stupirti se ignorano che certe iniziative sono partite da te e le attribuiscono ad altri.»
E' vero. E' colpa mia. Il vizio di rendermi simpatico a ogni costo mi manca.


Insomma, il trasloco va avanti, e va avanti anche la scelta dei ricordi. Ricordi comuni. Ricordi condivisi. Ricordi che... idealmente appartengono anche a me, anche se non ero ancora presente. Mi fa strano pensare che molte delle persone, un po' più giovani, presenti nelle foto, siano del tutto uscite dalla mia vita con la chiusura della fumetteria. Mi sorprende meno che, con la scomparsa di Salvatore, le realtà che mi si sono strette intorno affinché l'idea di Altroquando continuasse a vivere ugualmente siano provenute dai centri sociali, dalle associazioni culturali e dai gruppi politici. Peccato notare che il ricordo di quegli anni venga ricondotto dai più alla mera rimembranza di quattro mura e di un amico disponibile (a volte troppo, con troppa indulgenza) con cui sbevazzare, ridere e poco altro. Ma a Salvatore non interessava fare il maggiordomo di lusso per i vip del settore. La luce riflessa non lo ha mai affascinato. Mi restano queste foto e il ricordo di una persona non perfetta, fallace, ma dalla grande energia, che mi ha lasciato dicendomi delle parole che suonano letterarie: «Io ho raccontato il presente... Tu dovrai raccontare il futuro.»

Beh, cazzo, lo farò. Perché ci credo. Perché penso sia giusto.
E perché c'è sempre un Altroquando.




sabato 12 settembre 2015

BURP - di Giuseppe Lo Bocchiaro


Ed ecco a voi BURP una delle prime autoproduzioni (datata 1998) di Altroquando e vetrina di un talento allora ai suoi esordi: Giuseppe Lo Bocchiaro. BURP nasce dalle medesime spinte che hanno animato le iniziative della bottega delle culture a fumetti fondata da Salvatore Rizzuto Adelfio a Palermo, e cioè dare spazio a chi non è noto, o ancora sgomita per guadagnare un piccolo spazio nell'affollato mondo della nona arte. Fotocopiato, gratuito, ma curato, graffiante, efficace, e a suo modo epico, BURP è la metafora (tragicomica) del cuore spezzato dall'impossibilità di comunicare i propri sentimenti. Della sensibilità impotente davanti all'ignoranza, alla volgarità e a un'irriducibile indifferenza. La prefazione scritta dallo stesso Salvatore Rizzuto Adelfio a inizio albo ci suggerisce anche una lettura sessuale del surreale mondo ideato da Giuseppe Lo Bocchiaro, e probabilmente l'analisi fa centro. BURP è la rappresentazione ironica del muro invisibile (e invalicabile) tra i sessi (ma non solo), dell'amore frustrato che vede ridicolizzare la tenerezza e riporta alla visione pessimista dello scrittore Louis-Ferdinand Céline, secondo il quale gli esseri umani altro non sono che “tubi digerenti”. Una risata amara, ma che aiuta ad andare avanti. Come è andato avanti Giuseppe Lo Bocchiaro, oggi disegnatore professionista, illustratore di “Mauro Rostagno – Prove tecniche per un mondo migliore” su sceneggiatura di Marco Rizzo e Nico Blunda, edito da Becco Giallo, e tanto altro. BURP è una piccola testimonianza di quando il web era ancora agli inizi e una semplice fotocopiatrice e tanta passione potevano fare la differenza.


Il blog di Giuseppe Lo Bocchiaro –http://inventoaltritempi.blogspot.it/





martedì 8 settembre 2015

Cassonetto dell'Anno Uno

Cassonetto dell'Anno Uno: il terzo, storico numero della fanzine ideata da Salvatore Rizzuto Adelfio e dal suo Altroquando. Una rivista che, un numero unico aperiodico dopo l'altro, avrebbe lasciato la preziosa testimonianza di un'epoca. Un tempo in cui giovani menti collaboravano spontaneamente per proporre espressioni artistiche senza il crisma dell'ufficialità, libere e prive di condizionamenti. Uscito nel 2001, fotocopiato come i precedenti, è stato a lungo l'ultimo numero prima del revival attuale (2015) con il Cassonetto del Nuovo Corso.






domenica 30 agosto 2015

...e il restauro continua



L'Estate volge al termine, e i lavori di restauro dell'insegna storica di Altroquando (un tempo prima fumetteria di Palermo, oggi tag culturale che si propone di continuare la tradizione fondata da Salvatore Rizzuto Adelfio nell'ormai lontano 1991, e cioè la divulgazione delle espressioni artistiche dal basso, i fumetti, la controcultura) procedono. La brava Rita De Leonibus sta letteralmente facendo rivivere i colori della nostra amata bandiera. Vederla tornare lentamente agli antichi splendori è una vera emozione.



giovedì 13 agosto 2015

Il Cassonetto Freak


Il Cassonetto, fanzine prodotta da Altroquando Palermo, aveva un'uscita periodica e ogni nuovo numero si presentava come un numero unico del tutto indipendente. A differenziarli c'era un sottotitolo, ogni volta diverso. Ecco il secondo, storico numero, intitolato CASSONETTO FREAK (sempre fotocopiato, ma stavolta in formato A4). Un'altra tappa dell'istituzione culturale palermitana fondata negli anni 90 da Salvatore Rizzuto Adelfio.  






sabato 8 agosto 2015

Il Cassonetto - le origini

La recente pubblicazione del Cassonetto del Nuovo Corso, revival della nostra vecchia consuetudine di produrre aperiodicamente una fanzine che riunisse i contributi creativi di più persone, ha suscitato un rinnovato interesse per l'origine di questa piccola autoproduzione che ha contribuito a fare la storia di Altroquando a Palermo. Ideato da Salvatore Rizzuto Adelfio negli anni novanta, del Cassonetto erano usciti (a distanza variabile l'uno dagli altri) tre numeri, fotocopiati e distinti tra loro da un sottotitolo ogni volta differente.

Quello che vi presentiamo qui grazie alla piattaforma Calaméo è il primissimo esperimento chiamato semplicemente IL CASSONETTO. Qualcosa che ha il sapore di un tempo andato, ma proprio per questo affascinante, e che contribuisce non poco a rendere la storia di Altroquando Palermo quello che è: il cammino di una realtà creativa che andava oltre l'aspetto commerciale di fumetteria, ma mirava a sostenere le forme espressive alternative, la controinformazione, la cultura antagonista.

Pian piano, vi proporremo anche gli altri due vecchi numero con la medesima modalità.
Buona lettura e grazie per l'interesse dimostrato.




mercoledì 24 giugno 2015

CASSONETTI... e quanta roba viene fuori!


E' con piacere che stiamo ricevendo da più parti richieste anche sui vecchi numeri del CASSONETTO. Parliamo dei primissimi prodotti da Altroquando con Salvatore al timone, quelli fotocopiati. Più gente vorrebbe poterli conoscere anche se solo in formato elettronico. Beh, stiamo facendo di tutto per accontentarvi. La caccia al tesoro è già partita. Ma la cosa che fa più piacere è che l'estro di Salvatore Rizzuto Adelfio, la sua spontaneità e le sue iniziative, non sono scomparse. Continuano invece a tornare, rigenerate in una nuova forma. Quando ho pensato di lanciare un "revival" del CASSONETTO non mi aspettavo una risposta così entusiasta. Qualcosa deve significare. Come che le forme di creatività e di collaborazione più spontanee (al di là delle tante fiere, dei tanti eventi blasonati) continuano a vivere sotto le ceneri, e aspettano solo che qualcuno abbia il coraggio di soffiarci su.

Grazie per questa bella risposta. Ora e sempre resistenza. Per Salvatore, per Altroquando, per noi e per la nostra Palermo. Nel frattempo, vi ricordiamo che per i non siciliani il CASSONETTO DEL NUOVO CORSO è scaricabile in formato pdf da questo link Mediafire. Se siete interessati, e se ne avete i mezzi, sentitevi autorizzati a stamparlo a vostra volta e magari a diffonderlo ulteriormente. E' un magazine del tutto gratuito, nato per condividere energie creative e ispirarne di nuove.

P.S. Cellule di Altroquando vanno sorgendo anche in altre città di Italia. E ne siamo felicissimi.

Il CASSONETTO DEL NUOVO CORSO 
può essere ritirato GRATUITAMENTE presso le seguenti attività:


- Libreria del Mare, via Cala 50 Palermo
- Libreria Easy Reader, via Alessandro Paternostro 71 Palermo
- Circolo Arci Porco Rosso, via Casa Professa 1 Palermo
- Malox, Piazzetta della Canna 8 Palermo

- Mad in Ballarò - B&B and Design, via del Ponticello 49, Palermo
- Quir Fattoamano, via del Ponticello 55, Palermo
- Spinno, via Marche 12/14 Palermo

venerdì 19 giugno 2015

Verso il Palermo Pride 2015



Ci siamo anche quest'anno. L'onda Pride, l'Human Pride, come quest'anno sta venendo lanciato, torna ancora una volta nella nostra città. Palermo, una città per molti versi irredimibile. Una città che vuole cambiare. Una città che non vuole saperne di cambiare nella stessa identica misura in cui sogna il cambiamento. Una città che sta cambiando (in meglio, in peggio?) a prescindere dalle sue intenzioni e dai suoi progetti. Ogni anno le medesime polemiche, stavolta incrudelite dall'aberrante mistificazione progandistica sulla teoria gender. Le solite nenie anche da parte dei gay incravattati contro la "fottuta carnevalata" (come se il Pride non fosse anche un'espressione festiva, né più né meno del vero e proprio carnevale, della festa patronale del Festino e dell'acquisito, commercialmente imposto Halloween, ma senza le medesime motivazioni politiche e storiche). Di transessuali e drag queen, che "danneggerebbero" la causa con i loro lustrini, dimenticando che il movimento per i diritti LGBT è nato proprio dalla resistenza di questi soggetti e non dagli omosessuali più omologati e nascosti. Del resto... come scrive Zerocalcare nella sua "Città del decoro", in un contesto differente, ma universalmente graffiante: «...ce ne sono di bravi, che se ne stanno nascosti nelle fogne, come le Tartarughe Ninja. Non come questi, che si fanno vedere...»
E ci risiamo. Ci risiamo con le manifestazioni, con le rivendicazioni, con le polemiche.


L'importante è esserci. Farsi sentire.
Detto questo. Ormai è un rito. Altroquando c'era sin dal primo, funambolico e riuscitissimo Pride palermitano. Sin dall'inizio ha contestato il logo. Inascoltato. Ogni anno abbiamo riproposto la nostra pacifica polemica, e proposto un logo alternativo, ma sostanzialmente simile: un fiore fucsia. Oggi, in alcuni casi, anche quello ufficiale è stato per certi versi ingentilito, ma non basta ancora. La prematura scomparsa, due anni fa, di Salvatore Rizzuto Adelfio, nostro fondatore, non mette fine alla nostra posizione. Che riproponiamo come ogni anno, ormai uguale, pertinace. Perché non è solo questione di logo. Ma di incapacità di cambiare. Cosa che per un Pride (che appoggiamo comunque) a noi appare un controsenso. Quella Star of Life (simbolo internazionale dei paramedici, sfoggiato in tinta fucsia dalle associazioni paramediche femminili statunitensi) che nessuno (o comunque in pochi) sembrano percepire come qualcosa di esteticamente e contenutisticamente fuori luogo. Per coerenza, in memoria di Salvatore Rizzuto Adelfio e di un argomento sul quale non riuscì a farsi ascoltare, riproponiamo anche quest'anno l'ormai vecchia riflessione. Consapevoli di essere perdenti davanti alla maggioranza. Consapevoli di dover continuare (è il Pride, accidenti!) orgogliosi della nostra differenza.



Il logo del Palermo Pride (praticamente identico a un simbolo internazionale legato ai frangenti più spiacevoli della vita, la Paramedic Cross) è soltanto un campanello d'allarme. La nostra scelta di modificarne la sagoma è stata dettata solo dalla volontà di essere presenti con una “controfigura” che possa aprire un nuovo dialogo per i Pride futuri. Infatti, non possiamo nascondere che il Palermo Pride (bellissima novità cittadina degli ultimi anni) ha una struttura mediatica che non ci persuade. E' l'unico Pride in tutto il mondo ad avere (e a conservare in modo pertinace) un logo (peraltro semanticamente sbagliato) sempre uguale e immutabile, laddove tutte le altre città ne producono uno nuovo ogni anno.

Nato (lo sappiamo bene) con l'intento di essere un Pride fortemente politicizzato e inclusivo, quello di Palermo si è presto lasciato sedurre dalle sirene del facile consenso popolare, e il suo logo è diventato una sorta di brand commerciale, difeso ossessivamente ed esibito da tanti con la stessa passione con cui altrove si sfoggia il logo della Nike. Eppure il Pride LGBT dovrebbe essere la manifestazione-festa anticonformista per eccellenza, mutevole e in continuo sviluppo. Invece ci ostiniamo a sventolare e a dipingere sulle nostre facce, ogni anno, lo stesso identico simbolo. Forse per il bisogno ancestrale di sentirsi parte di un clan, di una crew. Pulsioni che richiamano alla mente il tipico provincialismo del nostro Sud, sempre ansioso di distinguersi, ma - sembrerebbe - non di maturare davvero. Il Pride dovrebbe simboleggiare un valore liberatorio con un milione di facce, e proprio per questo, in quanto politicamente caratterizzato, dovrebbe tendere ad andare controcorrente e non ostinarsi a sguazzare in un ripetitivo trend. Bocciare sul nascere la proposta di organizzare un concorso contest per le scuole d'arte di Palermo, alla ricerca di un nuovo logo da adottare di anno in anno (diventando, nello stesso tempo, presenti presso realtà accademiche dove di norma gli argomenti LGBT non esistono) ha lasciato il posto alla facile sbornia dell'omologazione.


Altroquando di Salvatore Rizzuto Adelfio è ancora qui, e marcerà con il Palermo Pride come già negli anni passati. Con le sue ragioni, i suoi dissensi, la sua collaborazione.
Buon Pride 2015 , e buone riflessioni, a tutti e tutte.


lunedì 13 ottobre 2014

I sogni nascono all'alba - le strade, il mare, il cielo di Salvatore Rizzuto Adelfio



Una collezione di albe su Palermo, fotografate da un artista che ha fatto la storia della cultura alternativa locale, ibridando più arti e mezzi espressivi e portando avanti, malgrado le asperità cittadine, una creatività irriducibile. Il fondatore di Altroquando Palermo, insonne e indomabile poeta dell'immagine, ci lascia un patrimonio immenso di scatti sulla sua città, colta di sorpresa in uno dei momenti in cui è più vulnerabile, ambigua, sognante. Il lungomare di Palermo, i suoi vicoli, e persino il suo degrado, non sono mai sembrati così intensi e vitali.

Salvatore Rizzuto Adelfio, libraio, fotografo, scrittore, attivista. 1951-2013


La mostra alla Ex Fonderia rappresenterà solo il punto di partenza per un itinerario che riguarderà il centro storico in direzione del mare, il tragitto che Salvatore percorreva scattando foto, i luoghi che visitava. Tante botteghe, librerie, lavanderie, taverne, bar, hanno accettato di ospitare una micromostra (sempre sul tema dell'alba, ma differenti dai pezzi esposti alla Fonderia) insieme a una locandina che indicherà l'itinerario da seguire per poter vedere altre foto dell'artista. Insomma, una commemorazione che si apre come mostra-reading e si propone di diventare un cammino verso il mare di Palermo, alla scoperta delle meravigliose foto di Salvatore Rizzuto Adelfio.



ITINERARIO E LISTA DELLE ATTIVITA' CHE OSPITANO LA MOSTRA

Si parte dall'EX FONDERIA ALLA CALA. Ecco l'itinerario delle attività che hanno aderito a questa mostra "frammentata verso il mare" per commemorare il lavoro di Salvatore Rizzuto Adelfio:

- Libreria del Mare (via Cala 50, Orari: 9-13; 16-19:30)
- Al-Quds (via Garibaldi 66, Orari: 18 -00)
- Taverna Azzurra (via Maccheronai 17, Orari: aperto fino a tarda notte)
- Bar Garibaldi (via Alessandro Paternostro 46, Orari: 17-2.00)
- Cittacotte di Vincenzo Vizzari (corso Vittorio Emanuele 120)
- Family Pet (corso Vittorio Emanuele 147, orari 9-13 – 16-19,30)
- Il Cappellaio Matto (corso Vittorio Emanuele 171)
- booq (Vicolo della Neve)
- Libert'Aria - Spazio di Cultura (Via Lungarini 23)
- Borderline (piazza Fonderia/Piazzetta Tarzanà)
- Ciaffi Bijoux (c.so Vittorio Emanuele 177, Orari: 9-13; 16-19,30)
- Caffè Centro Storico (c.so Vittorio Emanuele 132, Orari: 6-18)
- Lavanderia Passantino (c.so Vittorio Emanuele 139-141, Orari 9-13-16,30-19)


Restiamo a disposizione dei singoli esercizi per rettificare eventuali inesattezze negli orari di apertura indicati, e per indicarli laddove ancora sono assenti.


lunedì 25 agosto 2014

25 Agosto: Un anno ricordando Salvatore

 

"La mattina passeggio sul lungomare. Una specie di purificazione quotidiana. Mi allenta i pensieri e mi distraggo. Forse sarà lo stesso per tutte le persone che vedo correre la mattina, chi più o meno speditamente. Ognuno una sua cadenza. Ognuno un suo percorso. Ognuno un suo pensiero.

Per ristorare la mente basta anche un solo minuto al giorno. Ma che sia tutto silenzio." 


25 Agosto 2013 - 25 Agosto 2014 : Scrivere "un anno senza Salvatore Rizzuto Adelfio" sarebbe incongruo. E ingiusto. Salvatore a Palermo ha dato molto, troppo, perché lo si possa congedare in modo così stereotipato. Lasciamo che a farlo siano quanti vivevano la sua fumetteria come la propria visione personale del classico bar dello sport. Un luogo simpatico, gestito da qualcuno a cui si è sinceramente affezionati, dove ci si incontra con gli amici, dove si cresce e si invecchia insieme, ma niente di più. 
Sì, perché le cose serie, si sa, si fanno altrove.

Salvatore, fondando Altroquando (parola usata da molte realtà differenti, ma che a Palermo è tutt'uno con il suo lavoro e le sue iniziative) aveva creato un'identità culturale duttile. Un ibrido di passioni infantili e impegno sociale, troppo bizzarro e forse troppo nobile, nella sua umiltà, perché tutti lo capissero. La forza della natura rappresentata da quest'uomo ha lasciato sulla città un'impronta che va custodita, e nella quale è irrinunciabile seminare il domani per quelli di noi che hanno accolto la sua eredità intellettuale. 


Salvatore Rizzuto Adelfio è stato tante cose, persona imperfetta come chiunque, ma sicuramente ricca di passioni, attitudini e soprattutto di un dono raro che suscitava in tutti coloro che incontrava irrefrenabili slanci creativi. Per questo ci piace ricordarlo come un nume tutelare, ispiratore di qualcosa di prezioso. Scrittore, fotografo, disegnatore, attivista politico, commentatore delle cronache cittadine e... libraio. Sia pure non eccellendo in nessuna di queste discipline, Salvatore Rizzuto Adelfio era in grado di sfiorarle tutte producendo sempre bellezza e ispirazione. Il signor Altroquando, al di là dell'ovvia retorica, ci ha dato molto da ricordare. Adesso è trascorso un anno da quando la sua esistenza è uscita da questo piano di realtà per entrare in quello dei ricordi e delle figure giustamente ammantate di un alone leggendario. Noi, che di Altroquando abbiamo fatto una bandiera, che non vogliamo rassegnarci alla fine di un'avventura troppo bella per finire, andremo avanti lungo la strada che ci ha indicato. In attesa, quindi, di organizzare un evento adeguato per ricordarlo, una volta superate le tempistiche estive, lo salutiamo con una riproposta delle sue splendide foto, spesso ritoccate ad arte. E ripetiamo ancora una volta... che ci sarà sempre un Altroquando. E sarà quello legato al nome di Salvatore Rizzuto Adelfio.








lunedì 17 febbraio 2014

Altroquando Palermo... verso il nuovo corso

 


Il 21 Febbraio è ormai vicinissimo. Una data che per chi ci tiene sarà uno spartiacque, segnando il passaggio nella storia di Altroquando Palermo (la cui licenza di libreria è stata venduta da mesi e il cui luogo fisico ospita oggi un'attività commerciale differente e con finalità del tutto autonome) da fumetteria (sia pure sui generis) ad associazione culturale, collettivo di menti che hanno voglia di andare oltre, dando compimento ai progetti e ai sogni di Salvatore Rizzuto Adelfio, fondatore di una filosofia di vita più che di una bottega dove limitarsi a vendere un prodotto. E' naturale che l'iniziativa non raccoglierà il plauso di tutti. Ogni cambio di guardia si scontra con la nostalgia e la diffidenza di molti. Altroquando (il cui nome appartiene oggi legalmente all'associazione omonima) è stato sin da subito l'installazione materiale delle attitudini culturali e artistiche (ma anche, se non soprattutto, politiche nella sua sperimentazione) di Salvatore. Un anarchico che ragionava in termini di collaborazione tra realtà eterogenee ed espressioni alternative alla cultura egemonica, interessato alla divulgazione più che al profitto, all'abbattimento delle frontiere e alla ricerca di pratiche di comunicazione non scontate. Non è un caso che con il passare degli anni, Altroquando Palermo sia stato seguito e supportato nelle sue iniziative più che dai suoi clienti storici (comunque affezionatissimi e presenti, si veda la straordinaria asta del 2010 per salvare l'attività in crisi) dalle realtà associative della città, i centri sociali, i gruppi lgbt, le realtà artistiche di confine.



Oggi la fumetteria Altroquando, a Palermo, non esiste più, sostituita da un franchise nazionale. Poco male per quanto riguarda i sogni del suo fondatore e di chi ha condiviso con lui delle ragioni di vita. Le idee vanno avanti, liberate da un guscio divenuto ormai opprimente, e si prepara ora a diventare farfalla, sganciandosi dalle logiche da bottega. Ringraziamo quindi tutte quelle realtà associative che ancora oggi hanno stretto Altroquando Palermo in un abbraccio di solidarietà e ci prepariamo a intraprendere un nuovo cammino, sulle tracce di quello che è stato un sogno artistico e politico che sarebbe uno spreco abbandonare là dove la parentesi commerciale è stata chiusa.
 

Rinnoviamo l'invito a tutti per il 21 Febbraio alle ore 17,30 alla Mondadori di Palermo, per l'inizio di un nuovo percorso altroquandiano, fatto anche di vendita di fumetti, ma soprattutto di iniziative, eventi e divulgazione di quanto abbiamo imparato ad amare grazie a una persona straordinaria.
Perché ci sarà sempre un Altroquando a Palermo. E sarà quello di Salvatore Rizzuto Adelfio.



lunedì 2 dicembre 2013

Salvatore Rizzuto Adelfio: il suo nome al lungomare di Palermo?


Uno spazio pubblico della città di Palermo dedicato a Salvatore Rizzuto Adelfio. 
Una proposta rivolta alle istituzioni, e affidata alla rete, promossa dall'appena costituita associazione culturale
Altroquando, collettivo che si propone di raccogliere l'eredità culturale lasciata da un personaggio che ha contribuito a scrivere la storia della città. Salvatore Rizzuto Adelfio è stato un attivista del movimento LGBT italiano. Ha fondato nel 1991 la prima, storica fumetteria di Palermo: Altroquando, in corso Vittorio Emanuele, divenuta presto un vivaio di molti giovani talenti siciliani del fumetto e non solo. Salvatore Rizzuto Adelfio è stato una delle anime fondamentali della cultura palermitana degli ultimi decenni, artista, uomo socialmente impegnato e catalizzatore culturale senza confini. Il luogo che si vorrebbe intitolare alla sua memoria è strettamente legato alle sue riflessioni sulla nostra città e sulla difficoltà di una rinascita cittadina. Al Foro Italico di Palermo, Salvatore si recava ogni mattina a fotografare l'alba, ripetendo giorno dopo giorno un rito che presto si è trasformato in una sorta di diario visivo del territorio. Intitolare il lungomare alla sua figura significherebbe manifestare la riconoscenza che Palermo tutta deve ad uno dei suoi animatori culturali più prolifici.