"MAFALDA - Tutte le strisce" dal genio di Quino, edito da Salani. Un bellissimo dono per la Biblioteca Salvatore Rizzuto Adelfio. Grazie al vostro sostegno cresce anche la sezione historieta, dedicata all'importantissimo fumetto argentino. Mafalda, un pezzo di storia, un simbolo, un gioiello della nona arte. Un volume di 645 pagine che ne documentano la lunga avventura tra ironia e impegno sociale. Non poteva mancare in uno spazio per la condivisione gratuita del fumetto a Palermo. Grazie a tutti quelli che donano.
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giovedì 27 settembre 2018
martedì 25 settembre 2018
Biblioteca Salvatore Rizzuto Adelfio: Nuovo Logo
Diamo il benvenuto al nuovo, bellissimo logo della Biblioteca Salvatore Rizzuto Adelfio realizzato dall'amico Marco Castagna (che ringraziamo). Per partire con i lavori, avevamo utilizzato un vecchio lavoro di Marco, sempre un ritratto vettoriale di Salvatore. Ma oggi, abbiamo un'immagine pensata appositamente per riassumere i sogni, l'allegria e la fumettosità del nostro mentore e faro culturale.
Potremmo dire, la scelta più giusta per una biblioteca dedicata soprattutto ai fumetti, e contigua a culture alternative. Che sia di buono auspicio per questa nuova stagione di lavori, durante la quale il patrimonio fumettistico e librario sta crescendo grazie a generose donazioni.
A presto.
giovedì 13 settembre 2018
A volte ritornano (a Palermo): "I LOVE MILINGO" RETURNS
I
LOVE MILINGO. A volte ritornano. Beh, quasi. Ma sì, ritornano.
Perché come scrive Thomas Mann, anche se il titolo è passato a
qualcun altro "Faraone è sempre Faraone". E in questo
caso, il Papa è sempre il Papa. Quindi sì. Ritorna a Palermo. E di
nuovo ci troviamo in uno stato di semiassedio per la venuta
dell'ospite illustre. Non posso sapere se ci saranno contestazioni,
tentazioni di satireggiare, e se verranno messe a tacere come in quelnon troppo lontano 2010. Certo che è impossibile non ricordare
quanto accaduto nella nostra libreria in corso Vittorio Emanuele.
Quando ospitavamo la mostra "La Papamobile del futuro"
(aimé, c'erano anche opere di Vincino esposte), organizzata dal
collettivo Scomunicazione. Quel famigerato striscione appeso
all'interno della vetrina di Altroquando, quel "I Love Milingo"
che attirò l'attenzione delle forze dell'ordine, era parte
integrante della mostra allestita all'interno della nostra bottega.
In seguito all'irruzione della polizia (che ricordiamo, fu filmata da
Salvatore Rizzuto Adelfio e subito resa pubblica in rete) le
polemiche fioccarono. La frase "I Love Milingo" dirà pure
poco. Non brillerà per arguzia, ma sintetizzava un semplicissimo "Io
non ci sto". E tanto bastò a suscitare una repressione. "Io
non ci sto... I Love Milingo. Uno slogan inventato lì per lì. Una
rivendicazione al diritto di dissenso da parte di un gruppo di
persone che non si riconoscevano in una città agghindata come un
presepe, prona e adorante nei confronti del capo di stato straniero.
Un dissenso innocente che evidentemente non trovava posto nella
visione di chi dirigeva i lavori. L'intervento della polizia nella
nostra libreria non fu fisicamente violento, ma le intimidazioni non
mancarono (ci fu anche chi afferrò fisicamente i lavori esposti per
la mostra con l'intenzione di smontare tutto e proferì minacce molto
gravi quando ci mettemmo in mezzo). Il dissenso non doveva esserci,
Palermo era cattolica e plaudente. E così doveva apparire.
Oggi,
che il Papa torna a visitarci, forse è il caso di ricordare questi
episodi. E confrontarci con un passato che rischia di essere presente
e futuro. I LOVE MILINGO. Aldilà della storia del vero Milingo, al
di là dell'uso tamarro della lingua inglese con tanto di cuoricino.
Ricordiamo anche che non troppo lontano da noi, una famiglia aveva
appeso un altro striscione. E quello riportava una frase del Vangelo:
«La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti?
Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri!». Bene, fu
prontamente rimosso anche quello con le medesime motivazioni.
Benvenuto,
dunque, Papa Francesco. E anche se dubito molto che tu abbia voce in
capitolo su questo genere di eventi, spero che stavolta si conservi
rispetto e tutela per la libertà anche di chi dissente. Di chi spera
in altro. Perché, vedi, nella nostra Palermo ormai è storia. E I
LOVE MILINGO, oggi significa questo. Io non ci sto. Non ci sto a
sentirmi ostaggio a casa mia.
martedì 11 settembre 2018
Conferenza al Palermo Comic Convention 2018 - Questa l'abbiamo già sentita!
Terrestri, il 14 Settembre prossimo sarò ospite del Palermo Comic Convention 2018. Sarò in giro per tutta la durata della fiera (che ha luogo dal 14 al 16), ma il primo giorno terrò una conferenza intitolata "Questa l'abbiamo già sentita!". Un'occasione per parlare di alcune delle più evidenti citazioni, imitazioni e in qualche caso spudorati plagi che il mondo del fumetto ha prodotto nel corso della sua lunga storia. Un duello durato molti anni soprattutto tra Marvel e DC, che insieme hanno prodotto una quantità di figli... bastardi e no. Potrete venire a trovarmi nell'area New Media alle ore 15:30 il prossimo 14 Settembre.
venerdì 31 agosto 2018
Le cose che tornano (Altroquando e la Biblioteca SRA)
Così dice Luna Lovegood a Harry Potter. E a volte... E' VERO. Cose perdute, per sfortuna, per scelte sbagliate, per cause incontrollabili, possono ritornare da noi. Una quantità di fumetti per una ragione o per l'altra persi per strada, stanno lentamente tornando. Una grossa donazione da parte di un vecchio amico di Salvatore Rizzuto Adelfio (che oggi dà il nome alla biblioteca in cui la sua libreria, Altroquando, si propone di reincarnarsi) ha riportato a casa una gran quantità di titoli. I primi 200 numeri di Nathan Never, speciali compresi. Collezioni di Julya, Magico Vento. Miniserie complete come VoltoNascosto, Demian. Ken Parker. I primi, mitici speciali di Dylan Dog. Lazarus Ledd, la serie completa originale di Cybersix e tante riviste antologiche d'autore.
Molti di questi fumetti erano stati acquistati da Altroquando. Tanti conservano ancora la storica busta con il nostro timbro di famiglia. Non possiamo che essere grati a quanti, dimostrando una vera amicizia, hanno scelto di far tornare a casa questi titoli. La nostra iniziativa di uno spazio per condividere gratuitamente il fumetto a Palermo continua a crescere. E noi siamo entusiasti e grati.
Per sostenere la biblioteca autogestita potete donare libri e fumetti (contattateci alla mail altroquandopalermo@gmail.com) o fare una piccola donazione monetaria sul nostro conto Paypal: http://paypal.me/altroquandopalermo
Ma potete anche scegliere un titolo dalla nostra lista dei desideri su Amazon (http://amzn.eu/5qHcH99) e farlo pervenire alla nostra associazione. Grazie a tutti per l'affetto e la solidarietà che dimostrate. Ci sarà sempre un Altroquando.
giovedì 19 luglio 2018
Arriva un bastimento carico di...
Arriva un bastimento carico di...
un'altra grande donazione fumettistica, scortata da un companion che porta il nome di un messaggero celeste, è in viaggio per Palermo, e presto raggiungerà la Biblioteca Salvatore Rizzuto Adelfio. La donazione precedente (ancora in fase di archiviazione) si caratterizza per la prevalenza di titoli italiani e argentini. Questa per molti classici americani. Il sogno di un centro culturale che offra gratuitamente la possibilità di leggere fumetti si arricchisce sempre di più, ed è sempre più vario. Stiamo lavorando sulla struttura affinché possa ospitare al meglio tutti i nuovi titoli (sì, c'è anche l'edizione cartonata di Watchmen e tanta altra roba interessante). Siamo veramente contenti e grati. Grazie a tutti coloro che ci supportano donando fumetti e libri o con piccole somme sul conto Paypal: http://paypal.me/altroquandopalermo
Fai buon viaggio, Gabriele. Ti stiamo aspettando a braccia aperte.
Ci sarà sempre un altroquando.
venerdì 13 luglio 2018
C'era una volta... il Festino di Altroquando
Con il Festino, la festa patronale di
Palermo, ho un rapporto controverso legato a un ricordo difficile.
Per molti anni, infatti, l'affollatissima ricorrenza cittadina è
coincisa con un'incombenza lavorativa che condizionava l'intera
serata. Altroquando era ancora una fumetteria, la prima ad avere
aperto a Palermo, che si affacciava sullo storico Cassaro (via
Vittorio Emanuele), tragitto principale del grande carro che celebra
la santa patrona Rosalia e della moltitudine di palermitani che si
riversa in strada per seguire gli eventi festivi. Altroquando era sì
una fumetteria, ma era nata da un'edicola, ingrandendosi nel tempo, e
ne conservava le funzioni e gli appuntamenti. Tra questi, il
famigerato cassonetto dell'edicolante. Quel grosso baule metallico,
spesso di colore verdastro, che molte garitte hanno annesso per
ricevere le nuove uscite dei quotidiani e rendere le copie invendute
agli operatori forniti di chiavi che arrivavano alle prima ore
dell'alba (quindi con l'attività ancora chiusa). Nel nostro caso, il
cassonetto era mobile. Veniva usato come piano d'appoggio all'interno
della libreria durante le ore del giorno, riempito con il reso prima
della chiusura e dunque incatenato all'esterno per la sera, in attesa
del consueto scambio di quotidiani vecchi e nuovi. Un trantran che
durava tutto l'anno con una sola eccezione. La notte del Festino.
Quella notte, Salvatore mi aveva
spiegato sin dal primo giorno di lavoro, non si dormiva. Il
cassonetto, infatti, non poteva essere lasciato all'esterno della
bottega, per quanto saldamente incatenato alle tubature a destra
dell'ingresso. Non per timore di improbabili furti, ma per evitare
che venisse sfondato, o quanto meno gravemente ammaccato, rendendolo
inservibile.
«Diventerebbe una tribuna rialzata per
il pubblico,» mi disse. «In tanti ci salirebbero, in piedi, per
guardare meglio il carro e poi i fuochi d'artificio a mezzanotte.
Sarebbe un macello. E se qualcuno cadesse, o lo rompesse e si facesse
male, sarebbe pure nostra responsabilità.»
Così il cassonetto restava al sicuro
nel chiuso del negozio per tutta la sera. E soltanto dopo la
mezzanotte, dopo i botti, quando la folla iniziava a diradarsi,
potevamo finalmente metterlo fuori.
Le soluzioni possibili erano due.
Riposare dopo la chiusura, puntare la sveglia per scendere a tarda
ora ed eseguire l'irrinunciabile collocazione del cassonetto, pena la
mancata consegna dei quotidiani, oppure resistere al sonno e
partecipare alla festa generale, che ne avessimo voglia o no, fino
all'ora magica. Più o meno mezzanotte, come Cenerentola.
Possiamo dire che la nostra
partecipazione al Festino aveva qualcosa di forzato, eravamo
praticamente ostaggio della ricorrenza. O meglio, del nostro lavoro e
delle circostanze che la collocavano in una strada per questa
cruciale.
I primi tempi era quasi divertente. Ma i giorni, gli anni, le Estati non sono tutte uguali. La fatica del lavoro, il caldo, il non poter tornare a casa fino a notte inoltrata dopo aver superato l'orario di lavoro, a volte pesava. Qualche volta ci capitò anche di non farcela, di cadere addormentati sul divano dopo aver cenato ed essere svegliati dal fragore dei fuochi d'artificio. Tuttavia, quasi sempre, io e Salvatore eravamo in strada, a fare il bagno di folla. Cosa che personalmente odiavo (non che lui l'amasse, ma disponeva di qualche anticorpo in più) e affrontavo come un sacrificio necessario.
Oggi ci penso a ogni nuovo Festino. Oggi che, se scrivo queste righe, devo spiegare per bene di quale tradizione sto parlando, perché Altroquando è diventato un'idea, una filosofia di vita che mischia cultura, passione fumettistica e attivismo, orfana di una bottega che non esiste più, e tra chi mi legge ci sono molte persone che vivono fuori dalla Sicilia, e seguono le mie iniziative solo attraverso il filtro della rete, di Youtube.
I primi tempi era quasi divertente. Ma i giorni, gli anni, le Estati non sono tutte uguali. La fatica del lavoro, il caldo, il non poter tornare a casa fino a notte inoltrata dopo aver superato l'orario di lavoro, a volte pesava. Qualche volta ci capitò anche di non farcela, di cadere addormentati sul divano dopo aver cenato ed essere svegliati dal fragore dei fuochi d'artificio. Tuttavia, quasi sempre, io e Salvatore eravamo in strada, a fare il bagno di folla. Cosa che personalmente odiavo (non che lui l'amasse, ma disponeva di qualche anticorpo in più) e affrontavo come un sacrificio necessario.
Oggi ci penso a ogni nuovo Festino. Oggi che, se scrivo queste righe, devo spiegare per bene di quale tradizione sto parlando, perché Altroquando è diventato un'idea, una filosofia di vita che mischia cultura, passione fumettistica e attivismo, orfana di una bottega che non esiste più, e tra chi mi legge ci sono molte persone che vivono fuori dalla Sicilia, e seguono le mie iniziative solo attraverso il filtro della rete, di Youtube.
Il Festino ha quindi per me un sapore
agrodolce. E strano, ora che vivo lontano dal centro città che per
tanti anni è stato casa mia e di Salvatore. Forse mi piace un po'
ricordare quella fatica, quella noia, quel caldo e quella folla. Mi
piace ricordare quel fastidio, quella seccatura. Mi piace continuare
a odiare quell'onere lavorativo, anche perché, per come la natura mi
ha fatto, non dimentico quasi niente e rivedo tutto (nel bene e nel
male) come un film nella mia testa.
Se vorrei riviverlo? Vorrei poter
rispondere di sì... o di no. Difficile dirlo. In fondo lo rivivo
già. In ricordi cui non potrei rinunciare neanche se volessi. Mi
piacerebbe, però, che quanti vivono ancora in quella zona, mentre
passeggiano per il Cassaro, dietro il carro di Santa Rosalia o con il
naso all'aria per vedere i giochi di fuoco, si ricordassero del
nostro negozio quando passano di là. Si ricordassero di Salvatore e
che cosa rappresentava per lui, per noi. E ricordassero che faccio di
tutto affinché questa memoria non vada perduta. Perché i tempi
cambiano. Le strade mutano faccia, le tendenze pure, ma la forza di
certe passioni resta il carburante di tutte le cose più importanti.
Il miracolo della Santuzza che vinse la peste è in fondo una
metafora di sopravvivenza e rinascita. Rinascita di una città, ma
anche delle sue tante anime. E bisogna andare avanti nonostante
tutto.
Buon Festino, dunque. Perché ci sarà
sempre un Altroquando a Palermo.
giovedì 12 luglio 2018
E la biblioteca cresce...
Una meravigliosa e cospicua donazione alla Biblioteca Salvatore Rizzuto Adelfio di Palermo. Collezione di Frigidaire e Cannibale. La Compagnia della Forca, prima edizione. Cybersix edizione Eura. Ed è solo l'inizio di un grosso arrivo che sta raddoppiando il nostro patrimonio fumettistico che sveleremo un poco alla volta. Stiamo lavorando per ridefinire lo spazio con nuovi scaffali. La nostra biblioteca continua a crescere. Grazie a chi ci crede. Ci sarà sempre un altroquando.
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