giovedì 16 ottobre 2014

Annabelle


La nuova pellicola horror diretta dal regista John R. Leonetti ha come protagonista principale una bambola indemoniata che scatena il panico all'interno di una normale e pacifica famiglia americana. E' per così dire il “prequel" de L'Evocazione-TheConjuring, diretto da James Wan nel 2013.

La trama ripercorre i classici di un film horror americani, dove una casa tranquilla si trasforma nel teatro di un incubo dopo che il marito regala alla moglie incinta una rarissima bambola vintage, vestita con un candido abito da sposa e il viso porcellanato con due occhi enormi e le labbra di un rosso intenso.


Durante una notte a dir poco terrificante, la tranquilla villa viene attaccata dai membri di una setta satanica (un uomo e una donna) che lascia una scia di terrore, sangue e crudelta'. Solo un assaggio di ciò che e' in grado di fare la dannata Annabelle, la bambola ricevuta in regalo dalla futura mamma.


Annabelle in alcuni tratti è un film godibilissimo, con citazioni e innumerevoli richiami ai classici del terrore. Ricco di suspence, scandita da terrificanti scene demoniache e dal lato oscuro della religione, ma in linea massima si delinea come un film dai ritmi blandi. I silenzi e soprattutto lo scarto tra l'attesa di una scena di suspence e la sua palese realizzazione sono ottimamente girati, mentre il fantasma di Annabelle si diverte ad attivare la macchina per cucire o bruciare i popcorn e incendiare la cucina, così come lo studio delle inquadrature, che prevedono la presenza maligna, o l'attesa suggestiva, tesa e angosciante della stessa. Ma di certo il merito della riuscita - a tratti - del film è senz'altro il ghigno di una bambola vestita di bianco che riempie lo schermo e ruba la scena alla poco convinta prova recitativa della coppia di protagonisti.


In linea di massima, se amate il genere consiglio il film senza troppe pretese rispetto ai film del passato, su tutti il Chucky de La Bambola Assassina del quale Annabelle potrebbe essere, con il suo sguardo penetrante, la perfetta compagna.



[Recensione di Salvo D'Apolito]


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