venerdì 8 marzo 2013

X-Treme X-Men: una sfumatura di... Bear


C' è qualcosa nell'aria, di questi tempi... Anzi, nei fumetti...

Northstar degli X-Men è appena convolato a giuste nozze con Kyle, il suo compagno storico (ma ricordiamo che Apollo e Midnighter di Authority lo avevano già fatto molto tempo prima, adottando subito una bambina), e Alan Scott, il Lanterna Verde-Sentinel della JSA è diventato dichiaratamente gay dopo il reboot messo in atto dalla DC Comics nei mesi scorsi (alla faccia di immaturi blogger dalla lingua lunga, del tutto inconsapevoli della loro stessa ignoranza). Sempre in casa DC, la nuova, fascinosissima e omosessuale Batwoman ha appena chiesto alla sua amata di sposarla.
Il fumetto, soprattutto quello supereroistico, giacché stiamo parlando di comics popolari e non di produzioni militanti, si sta aprendo alle tematiche LGBT più che in passato. Che sia un segno dei tempi? Sarebbe molto bello. Già tanti anni fa, sempre su X-Men, Chris Claremont, senza una parola, suggeriva l'appassionata relazione lesbo tra Mystica e Destiny e il rapporto con due madri della loro figlioletta adottiva, la futura x-girl Rogue. Ma si trattava di sfumature, e il non detto, per quanto gestito con mestiere, continuava a far percepire l'esistenza di un muro invisibile oltre il quale, in un fumetto rivolto a un pubblico generalista, non si poteva andare.


Le cose stanno forse lentamente cambiando, e oggi qualche segnale arriva dalla serie X-treme X-Men, ancora inedita nel nostro paese, e prossima alla chiusura negli Stati Uniti. Al di là delle vendite scarse, sembrà però che la serie abbia guadagnato in poco tempo un discreto numero di estimatori. E anche qui, tra le innovazioni, troviamo una storia d'amore omosessuale, ma con una declinazione ancora differente, che punta oltre gli stereotipi più diffusi. La componente Gay Bear.


Per i puristi e non addetti ai lavori, è opportuna una precisazione tutta nerd. L'attuale X-treme X-Men non ha niente a che vedere con la serie omonima uscita qualche anno fa come spin off della serie madre (Uncanny X-Men) e che raccontava le vicende di un drappello di mutanti alla ricerca dei diari della defunta veggente Destiny. Il perché del riciclaggio di un titolo già utilizzato è da cercare nei consueti meccanismi commerciali della Marvel. Fatto sta che ci troviamo davanti a uno scenario completamente diverso, e soprattutto in un universo parallelo a quello classico, dove incontriamo versioni alternative di eroi che conosciamo da tempo.
Lo scoop LGBT (e molto Bear) consiste nella passione che all'interno di questa serie lega i personaggi di Wolverine (qui chiamato semplicemente Howlett) e il semidio Ercole. Un bacio appassionato tra i due nerboruti e villosi eroi sta facendo il giro della rete, e fioccano gli esperimenti di Fan Art, alcuni discretamente spinti (e non per questo meno divertenti). 


Se ancora oggi, vedere sposarsi due flessuosi giovanotti può sembrare sovversivo a qualche mente ristretta, vedere due omacci pelosissimi e massici scambiarsi effusioni affettuose, forse, lo è ancora di più. Sappiamo già che il dibattito sulle implicazioni commerciali di questi elementi inseriti nei fumetti è lontano dal terminare. Resta il fatto che una pubblicazione popolare (e un fumetto di supereroi lo è) può trasformarsi in un megafono per realtà sommerse a prescindere dalle sue intenzioni iniziali, e se il matrimonio di Northstar ha regalato grande visibilità alla comunità LGBT americana, iscrivendosi nel solco degli attuali progetti politici di Barack Obama, il bacio tra l'Ercole e il Wolverine alternativi potrebbe contribuire ad abbattere un'altra barriera. Quella che spinge molti a vedere il mondo omosessuale come se fosse un salottino dai colori pastello, popolato solo da fatine e da elfi. La relazione tra i due titani Marvel presenta una verità diversa. La realtà LGBT ha radici nel mondo reale, nei corpi reali e in tutte le età, e può esprimersi anche attraverso i feticci più virili, in apparente contraddizione con la volgata ancora così diffusa.
Tutto questo lo riassumiamo spesso con la parola Bear, etichetta che a sua volta è stata cannibalizzata dal commercio (in particolar modo in America) producendo talvolta insofferenza e scetticismo presso la sua stessa comunità. Ma quello che importa davvero è lo sdoganamento delle differenze come valore positivo, la rottura dei cliché e l'allargamento degli orizzonti. Sia pure in una dimensione alternativa a quella ufficiale, con il sapore dell'esperimento, del potrebbe essere... Affidato a una di quelle che nei fumetti sono definite “storie immaginarie”, cioè slegate dalla continuità delle serie regolari, dove ci si può permettere di fare accadere qualunque cosa a personaggi altrove considerati intoccabili.
Eppure, come ha scritto una volta il grande Alan Moore a proposito di storie immaginarie: «Non lo sono tutte?»

Se i sogni (e le storie) influenzano e modellano la realtà, diamo il benvenuto a questa nuova coppia omosessuale a fumetti, non ci importa in quale universo vivano. Noi, dal canto nostro, viviamo ancora in una dimensione (e in un paese) dove uscire allo scoperto e chiedere a volto scoperto di aver riconosciuti dei diritti sacrosanti è definito “datato” e “controproducente” da chi ancora si rifiuta di capire le ragioni e le origini profonde del frastagliato popolo LGBT. Se i fumetti potranno giocare un piccolo ruolo in un auspicabile cambiamento sociale, non lo sappiamo. Ovviamente ci auguriamo di sì, che le cose stiano pian piano cambiando. E anche questa è una storia immaginaria.
Ma in fondo... non lo sono tutte?

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