C' è qualcosa nell'aria, di questi
tempi... Anzi, nei fumetti...
Northstar degli X-Men è appena
convolato a giuste nozze con Kyle, il suo compagno storico (ma
ricordiamo che Apollo e Midnighter di Authority lo avevano già
fatto molto tempo prima, adottando subito una bambina), e Alan Scott,
il Lanterna Verde-Sentinel della JSA è diventato
dichiaratamente gay dopo il reboot messo in atto dalla DC Comics nei
mesi scorsi (alla faccia di immaturi blogger dalla lingua lunga, del
tutto inconsapevoli della loro stessa ignoranza). Sempre in casa DC,
la nuova, fascinosissima e omosessuale Batwoman ha appena chiesto
alla sua amata di sposarla.
Il fumetto, soprattutto quello
supereroistico, giacché stiamo parlando di comics popolari e non di
produzioni militanti, si sta aprendo alle tematiche LGBT più che in
passato. Che sia un segno dei tempi? Sarebbe molto bello. Già tanti
anni fa, sempre su X-Men, Chris Claremont, senza una parola,
suggeriva l'appassionata relazione lesbo tra Mystica e Destiny e il
rapporto con due madri della loro figlioletta adottiva, la futura
x-girl Rogue. Ma si trattava di sfumature, e il non detto, per quanto
gestito con mestiere, continuava a far percepire l'esistenza di un
muro invisibile oltre il quale, in un fumetto rivolto a un pubblico
generalista, non si poteva andare.
Le cose stanno forse lentamente
cambiando, e oggi qualche segnale arriva dalla serie X-treme
X-Men, ancora inedita nel nostro paese, e prossima alla chiusura
negli Stati Uniti. Al di là delle vendite scarse, sembrà però che
la serie abbia guadagnato in poco tempo un discreto numero di
estimatori. E anche qui, tra le innovazioni, troviamo una storia
d'amore omosessuale, ma con una declinazione ancora differente, che
punta oltre gli stereotipi più diffusi. La componente Gay Bear.
Per i puristi e non addetti ai lavori,
è opportuna una precisazione tutta nerd. L'attuale X-treme X-Men
non ha niente a che vedere con la serie omonima uscita qualche
anno fa come spin off della serie madre (Uncanny X-Men)
e che raccontava le vicende di un drappello di mutanti alla ricerca
dei diari della defunta veggente Destiny. Il perché del riciclaggio
di un titolo già utilizzato è da cercare nei consueti meccanismi
commerciali della Marvel. Fatto sta che ci troviamo davanti a uno
scenario completamente diverso, e soprattutto in un universo
parallelo a quello classico, dove incontriamo versioni alternative di
eroi che conosciamo da tempo.
Lo scoop LGBT (e molto Bear) consiste
nella passione che all'interno di questa serie lega i personaggi di
Wolverine (qui chiamato semplicemente Howlett) e il semidio Ercole.
Un bacio appassionato tra i due nerboruti e villosi eroi sta facendo
il giro della rete, e fioccano gli esperimenti di Fan Art, alcuni
discretamente spinti (e non per questo meno divertenti).
Se ancora oggi, vedere sposarsi due
flessuosi giovanotti può sembrare sovversivo a qualche mente
ristretta, vedere due omacci pelosissimi e massici scambiarsi
effusioni affettuose, forse, lo è ancora di più. Sappiamo già che
il dibattito sulle implicazioni commerciali di questi elementi
inseriti nei fumetti è lontano dal terminare. Resta il fatto che una
pubblicazione popolare (e un fumetto di supereroi lo è) può
trasformarsi in un megafono per realtà sommerse a prescindere dalle
sue intenzioni iniziali, e se il matrimonio di Northstar ha regalato
grande visibilità alla comunità LGBT americana, iscrivendosi nel
solco degli attuali progetti politici di Barack Obama, il bacio tra
l'Ercole e il Wolverine alternativi potrebbe contribuire ad abbattere
un'altra barriera. Quella che spinge molti a vedere il mondo
omosessuale come se fosse un salottino dai colori pastello, popolato
solo da fatine e da elfi. La relazione tra i due titani Marvel
presenta una verità diversa. La realtà LGBT ha radici nel mondo
reale, nei corpi reali e in tutte le età, e può esprimersi anche
attraverso i feticci più virili, in apparente contraddizione con la
volgata ancora così diffusa.
Tutto questo lo riassumiamo spesso con
la parola Bear, etichetta che a sua volta è stata
cannibalizzata dal commercio (in particolar modo in America)
producendo talvolta insofferenza e scetticismo presso la sua stessa
comunità. Ma quello che importa davvero è lo sdoganamento delle
differenze come valore positivo, la rottura dei cliché e
l'allargamento degli orizzonti. Sia pure in una dimensione
alternativa a quella ufficiale, con il sapore dell'esperimento, del
potrebbe essere... Affidato a una di quelle che nei fumetti sono
definite “storie immaginarie”, cioè slegate dalla
continuità delle serie regolari, dove ci si può permettere di fare
accadere qualunque cosa a personaggi altrove considerati intoccabili.
Eppure, come ha scritto una volta il
grande Alan Moore a proposito di storie immaginarie: «Non lo sono
tutte?»
Se i sogni (e le
storie) influenzano e modellano la realtà, diamo il benvenuto a
questa nuova coppia omosessuale a fumetti, non ci importa in quale
universo vivano. Noi, dal canto nostro, viviamo ancora in una
dimensione (e in un paese) dove uscire allo scoperto e chiedere a
volto scoperto di aver riconosciuti dei diritti sacrosanti è
definito “datato” e “controproducente” da chi ancora si
rifiuta di capire le ragioni e le origini profonde del frastagliato
popolo LGBT. Se i fumetti potranno giocare un piccolo ruolo in un
auspicabile cambiamento sociale, non lo sappiamo. Ovviamente ci
auguriamo di sì, che le cose stiano pian piano cambiando. E anche
questa è una storia immaginaria.
Ma in fondo... non
lo sono tutte?
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