martedì 4 dicembre 2012

Before Watchmen: osservazioni - Parte 1

    

Before Watchmen è qui. E' arrivato, o meglio... «E' incominciato!» come dice il Numero 6, il gelido Cylone biondo all'inizio della miniserie che fa da prologo a Battlestar Galactica. Calendario Maya e meteroriti in cerca di compagnia permettendo, questa ulteriore calamità commerciale sta attraversando anche il nostro paese, e già lascia tracce di devastazione, suscitando caos più che clamore. Del resto, come si poteva supporre, questo prequel attira la curiosità anche di quanti hanno appena sbirciato il capolavoro di Alan Moore attraverso la riduzione cinematografica diretta da Zak Snyder. Pubblico che – spesso – non ha mai maneggiato un fumetto (e si vede!). Così la confusione seguente (credeteci) non è da sottovalutare. Le numerose miniserie e i due speciali stanno mietendo vittime anche tra i nostri già ammaccati neuroni. Curiosità? Malattia? Necessità professionale? Nerdaggine acuta?


Ne vogliamo proprio parlare? Fare paragoni con il Watchmen classico di Moore è ovviamente la cosa più inutile del mondo. Possiamo spigolare tra i primi numeri delle miniserie finora giunte in Italia e commentare quanto l'operazione nostalgia stia dando i suoi frutti. Anche perché, in un certo senso, l'attesa nei confronti di questo Before Watchmen non era molto dissimile da quella creatasi quando la scrittrice americana Alexandra Ripley annunciò che stava scrivendo un seguito di Via col vento per regalare ulteriori tribolazioni a Rossella O'Hara e ai lettori di Margaret Mitchell.
Ok, il paragone farà storcere il naso a molti, ma torniamo a Watch... a Before Watchmen.

Vediamo un po'...

MINUTEMEN #1 (DI 6): Mason Hollis, il primo Nite Owl, sta già scrivendo il libro di memorie che strapperà la maschera agli uomini del mistero e narrerà la nascita della supersquadra per antonomasia nell'universo di Watchmen: i Minutemen. Darwyn Cooke ha esperienza come pochi per evocare atmosfere retrò, e avergli affidato sia i testi che le illustrazioni per questo segmento celebrativo della saga si rivela un'idea azzeccata. Tuttavia, di nuovo non c'è nulla. Solo la volontà di guardare indietro, a un Hollis più giovane, ma non abbastanza, affinché svolga il medesimo ruolo di memoria storica già rivestito nell'opera di Moore. L'effetto nostalgia presente nel classico Watchmen è qui riproposto con un tentativo di imitazione parzialmente riuscito, ma anche privo di una propria identità. L'effetto è quello di un'eco più che di un'opera autonoma. Riuscito come la copia pittorica che un talentoso imitatore può realizzare del pezzo di bravura di un artista dal carisma immenso. Chissà cosa avranno da dirci le uscite successive.

 

IL COMICO #1 (di 6): Il personaggio di Edward Blake, il vigilante conosciuto come il Comico, non è ancora stato in Vietnam. Le esperienze belliche sono di là da venire, non porta dunque ancora lo sfregio che lo deturperà fino alla fine della sua vita. Eppure la sua anima è già nera e segnata in profondità. Il suo ruolo è perlomeno ambiguo. Difensore della patria o semplice sicario? Le sue relazioni amichevoli con la famiglia Kennedy ci suggeriranno qualcosa in più sui suoi trascorsi di “eroe” governativo, sul suo rapporto con Jacqueline Kennedy e... una celebre, misteriosa morte. Sfiorando (a nostro parere) il ridicolo, Brian Azzarello tenta in questo primo numero la carta della dietrologia, ma i disegni corposi di J.G. Jones non lo aiutano a confezionare una partenza convincente. Certo, siamo soltanto al primo numero... ma se il buon giorno si vede dal mattino...


SILK SPECTRE #1 (DI 4): Il passaggio di consegne tra una controversa ex supereroina, Sally Jupiter, e la sua riluttante figlia, Laurie. Un conflitto familiare che porterà alla genesi di una nuova eroina, sicuramente diversa e forse migliore. Silk Spectre, almeno in questo primo numero, sembrerebbe il tassello più riuscito dell'operazione commerciale targata Before Watchmen. Forse perché le dinamiche tra una madre prigioniera di un passato glorioso (e pieno di segreti torbidi) e una giovane figlia che vorrebbe soltanto vivere la propria vita, riesce ad affascinare per le sue atmosfere crepuscolari, che potrebbero funzionare anche se svincolate dall'ingombrante parentela con il capolavoro di Alan Moore. Due caratteri forti a confronto, due differenti modi di intendere l'eroismo. Due donne di epoche diverse... Insomma, non ce l'aspettavamo. Ma aspettiamo di leggere il secondo capitolo di Silk Spectre con più impazienza degli altri. Darwyn Cooke tesse dialoghi leggeri e Amanda Conner è in ottima forma. 


Il resto è da vedere. Non parleremo de La Maledizione del Corsaro Cremisi, il racconto in stile Vascello Nero che farcisce ulteriormente la frittata commerciale con la sua programmazione (identica a quella statunitense) spezzettata (e incasinata) tra le varie uscite. Becchettare briciole di qua e di là, forse, un giorno ci farà sentire sazi. Ma allo stato delle cose non sappiamo ancora che cosa stiamo mangiando, e la pietanza non ha destato il nostro interesse più di tanto. Il brodo è troppo, troppo allungato.

Alla prossima!



Nessun commento:

Posta un commento