Doveva succedere. Niente è per sempre. Fa male, ma bisogna accettare i fatti. Ormai è ufficiale: WOOF!, la nostra fanzine "per una cultura degli orsi", si congeda dal suo pubblico dopo quasi sette anni. Sette anni densi di contenuti, di aggregazione, di articoli bizzarri, arte grafica controtendenza e molto altro. Un vero peccato! La crisi delle nostre tasche sommata a una crescente indifferenza ha avuto la meglio sulle migliori intenzioni. Così, la nostra amata rivista autoprodotta (la più longeva tra le iniziative volute dalla libreria AltroQuando di Palermo) cessa le attività.
Non ho ancora abbandonato la speranza che possa in futuro risorgere, magari trasformata in un blog collettivo. Chissà!
Il nostro comunicato ufficiale, inviato ai lettori, è il seguente.
***
Sapevamo già da un po' che questo momento sarebbe giunto, e abbiamo fatto quanto era nelle nostre forze per rimandarlo il più possibile. Le circostanze, però, incalzano, ed è ora di fare chiarezza, sebbene la cosa ci risulti molto difficile. Nel momento in cui scriviamo, non sappiamo ancora se sarà possibile produrre un ultimo numero per congedarci ufficialmente dalla nostra rivista ursina. Quel che sembra essere certo, purtroppo, è che il viaggio di WOOF!, fanzine autoprodotta per una cultura degli orsi, è giunto al capolinea. Già in passato riviste ursine con un ciclo vitale più o meno lungo erano state costrette a capitolare davanti alle condizioni avverse. Lo storico bollettino degli Orsi Italiani, nostro principale ispiratore, e la rivista belga Fat Angels, del gruppo Girth and Mirth. WOOF! può vantare il traguardo di quasi sette anni di vita. Un’impresa non da poco, viste le numerose difficoltà. Alla fanzine, in questi anni, si è affiancato il sito www.portorso.net , sua controparte nel web e principale strumento di promozione della rivista. Anch’esso destinato presto a oscurarsi. Il movimento ursino in Italia non è più una novità. Tanti siti a tema gay bear hanno proliferato negli ultimi anni. Molti di questi più curati e organizzati del nostro. Il principale rimpianto va dunque a quella che era rimasta l’unica rivista su carta dedicata agli orsi.
Le ragioni dell’armistizio sono due, strettamente correlate tra loro. La prima è stata la dispersione di collaboratori che producevano materiale per il sommario della fanzine. Per quanto, negli ultimi anni, gli argomenti a tema ursino si siano andati moltiplicando, il numero dei cronisti che si erano dedicati a documentarli, viceversa, si è assottigliato fino ad azzerarsi. Principale ragion d’essere di WOOF! era dar voce a una comunità e facilitare l’aggregazione tra persone con interessi comuni. Motivazione esaurita nel momento in cui è venuta meno la presenza di quanti scrivevano materialmente i contenuti della rivista. Sfortunatamente, nel nostro paese è facile incontrare persone in grado di organizzare raduni e feste, ma di individui disponibili a fare uso della parola scritta per sostenere una causa c’è grande carenza.
Seconda, ma non ultima ragione, è la questione economica. Pubblicare WOOF! non costa poco, e nel corso di questi sei anni sono stati fatti veri salti mortali per tenerla in vita. Da campagne di abbonamento a ricerche di sponsor. L’ultimo sforzo è stato anche quello che ha suscitato il definitivo colpo di grazia alla rivista. Pare, infatti, che vendere una pagina di pubblicità a un gruppo ursino, abbia causato il disappunto di certi operatori del settore. E’ stato molto triste sentirsi accusare di voler trasformare WOOF! in una rivista commerciale, e ricevere suggerimenti demenziali, come quello che, in assenza di risorse economiche, avremmo fatto meglio a risparmiare, evitando di spedire copie della fanzine a gruppi ursini che – a parere di qualcuno – non meritavano ascolto. Va da sé che tutto questo ci ha definitivamente demotivato a proseguire.
In Italia, purtroppo, a livello trasversale, le cose funzionano così. La divisione vince sempre, e a farne le spese è la passione. Davanti a un panorama così desolato, senza collaboratori né moneta, siamo costretti a guardare in faccia la realtà, e a sospendere, con grande dispiacere, la nostra iniziativa. Non saranno pertanto accettati ulteriori abbonamenti, né annunci personali. Ci sono decine di altri siti web per questo. WOOF!, ci piace pensare, più che morire va in letargo. Sì, in letargo come gli orsi. Nella speranza che il tempo porti consiglio, l’intelligenza prevalga, e che un giorno qualcuno dalla mente vigile possa raccogliere il nostro testimone. Non voglio escludere che tempi migliori possano ridare vigore e motivazione alle stesse persone che nel Dicembre del 2000 hanno dato vita a WOOF! Ma sarebbe una splendida sorpresa anche vedere che qualcuno ha tratto ispirazione dai nostri sforzi.
L’archivio di WOOF!, con il materiale attualmente disponibile, resterà a disposizione fino a esaurimento. Il sito Porto Orso, con l’inizio del nuovo anno, potrebbe non essere più on line. L’avventura è (per il momento) terminata. Ma non ci sentiamo sconfitti. Abbiamo portato avanti qualcosa in cui abbiamo fortemente creduto, e in tanti ci hanno seguito. Speriamo di aver lasciato una piccola impronta nella storia del mondo gay ursino italiano. Per il futuro, chi vivrà vedrà.
Grazie a tutti, quindi. Un abbraccio e come sempre… WOOF!
Nessun commento:
Posta un commento