Palermo. Niente di nuovo (sostanzialmente) su questo fronte. Solo qualche foglia di fico (e ficus) in meno. Che nell'ambito dei posteggiatori abusivi, gli operatori del settore siano diventati (quasi) tutti di colore, è un dato statistico che si era notato ed è già oggetto di discussione. La cosa però va oltre la categoria posteggiatori (e qui scopro l'acqua calda). Un tempo, a Palermo, chi ti chiedeva l'elemosina era prevalentemente (se non sempre) un autoctono. Adesso sono quasi esclusivamente neri (e siamo a un passo dal togliere il quasi). La domanda inquietante è: che fine ha fatto la legione di mendicanti locali che mi ha tenuto compagnia per gran parte della vita? Che dietro alla questua in città ci fosse sempre stato un racket alla Mr. Peachum (giusto per buttarla in poesia, citando Bertolt Brecht) era un mistero solo per i più ingenui. Ma oggi, un velo è caduto. Non è più possibile nascondere il meccanismo evolutivo di questo bussiness, e il fenomeno è diventato drammaticamente evidente. In un modo che ha del grottesco.
Se prima potevamo non pensarci, oggi non è più così. Qui arriva la battuta politicamente scorretta. Il colore della pelle (cambiato) dei mendicanti attuali, è come una cartina di tornasole che denuncia la presenza della componente acida nel composto chimico. E cioè che questa povera gente (immigrata) è molto più vulnerabile, manipolabile, sfruttabile, da parte della criminalità organizzata locale (e meno male che in tanti hanno paura di chi arriva dall'esterno). E il loro utilizzo pratico come manovalanza sul territorio mi ricorda (oltre a spezzarmi il cuore due volte, perché essendo in ristrettezze economiche gravi, non posso aiutare nessuno come vorrei) che se pure dono qualcosa, lo dono alla cassa di un'organizzazione criminale, del quale il soggetto che ho di fronte non vedrà quasi nulla. L'allarme migranti è come un incantesimo che sta lasciando senza veli tutte le miserie del nostro paese e del nostro quotidiano. Del nostro sentire e della nostra cordardia. Quando scegliamo quale anello (debole) della catena usare come caprio espiatorio per le nostre frustrazioni.
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