Una delle svolte significative di Internet, oltre all'abbattimento delle barriere residue nel campo della comunicazione, è rappresentato dall'emergere del sommerso, in tutti i campi. Bibliofili, fumettofili, cinefili, hanno di che gioire, mettendo - per l'appunto - in rete il proprio bagaglio di esperienze e dando vita a una miniera di informazioni che riporta a galla curiosità assortite e un tempo sepolte. E' così che anche il cinema di serie z (come a volte è affettuosamente chiamato) ha scoperto una sua nuova primavera. Un museo virtuale in cui fanno bella mostra di sé non solo pellicole infime, goffe o decisamente brutte, ma anche piccoli gioielli degni di essere riscoperti, magari sotto la polvere degli anni e l'estrema povertà di mezzi. Titoli che a molti hanno fatto scoprire il piacere dell'imperfezione (a volte marchiana come nelle pellicole infami di Ed Wood) e l'estatico sollazzo del trash.

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