sabato 13 novembre 2010

Willwoosh... veste Prada


Willwoosh è tornato... e veste Prada. Stavolta affronta – con lo spirito che distingue i suoi divertentissimi video – una delle involuzioni culturali più serpeggianti (non solo nel nostro peaese) dell'ultimo decennio. Il tema di questa nuova gustosa performance è l'equazione Stronzo=Figo. Sembrerebbe un paradosso, ma purtroppo non lo è. E' un trend culturale sdoganato da molti format mediatici attuali, come nei famigerati reality, certi fumetti (sopratutto statunitensi), il cinema e persino alcuni spot pubblicitari. Un esempio su tutti? Provate a ricordare un noto spot  che per parecchio tempo ci ha invitato ad acquistare una possente automobile allo scopo di sviluppare un Carattere d’Acciaio. Vi fischiano le orecchie? La trama dello spot presentava una situazione tipica. Il classico suicida indeciso, in piedi su un cornicione, scruta il vuoto che metterà fine alla sua esistenza. Una donna in carriera (il look e il piglio, almeno, ci suggeriscono che è così) nota il tapino dalla strada e si precipita nell’appartamento per fermarlo. Fatto rientrare il suicida, lo fa subito uscire dalla finestra che dà sull’altro lato del palazzo, su un cornicione altrettanto pernicioso. Quando la “signora” scende di nuovo in strada, sollevata e soddisfatta, comprendiamo le vere ragioni del suo gesto. L’uomo rischiava di sfracellarsi sulla magnifica auto della donna, parcheggiata proprio sotto il cornicione. La finestra cui lei lo ha condotto, invece, gli permetterà di completare il suo gesto disperato senza nuocerle minimamente. Il Carattere d’Acciaio, declamato dallo slogan come una qualità altamente apprezzabile, consisterebbe quindi nel saper difendere la propria proprietà privata senza lasciarsi turbare, né tantomeno coinvolgere, dalle tragedie altrui. Un spot altamente educativo che riassume il succo dell’attuale trend etico.

Willwoosh sbeffeggia questa tendenza con il consueto brio, presentando tra le altre macchiette la sua personale interpretazione di Miranda Priestly, glaciale (e stronzissima) direttrice della rivista di moda Runway, protagonista del celebre film Il diavolo veste Prada. Icona perfetta dell'attuale sentire che identifica arroganza e dispotismo come elementi di una personalità vincente. Questa deriva etica è rappresentata da Guglielmo con l'irresistibile trasformismo cui ci ha abituati, portando in scena una fauna umana allucinata e goffa, esaltata dal tracimare dei propri difetti. Ed è proprio così, il narcisismo odierno si declina tutto al negativo. Se il linguaggio è in perenne cambiamento, l'etica e il sentire comune sta subendo mutazioni percettive inquietanti. Un tempo alcuni pensieri, obiettivamente infimi, erano tenuti pudicamente per sé,  mentre oggi sono manifestati spavaldamente, senza più vergogna. Viviamo l'era dell'orgoglio dell'ignoranza, della cattiveria e della superficialità. Quel che conta è  l'impudenza, formula che dovrebbe azzerare ogni difetto come ogni pregio.

La maschera ridente di Guglielmo ci avverte con il sorriso sulle labbra che la catastrofe è alle porte, e il punto di non ritorno sempre più vicino. Se da un lato stronzo è ormai diventato un sinonimo di figo, concetti come disonesto e profittatore stanno macinando strada per omologarsi a furbo  e fortunato. Tutto ce lo urla ogni giorno, dalle cafonaggini televisive che inneggiano al rampantismo dell'ormai famigerata Ruby al linguaggio di una politica in caduta libera. Willwoosh argina l'amarezza con l'ironia, e usa il suo straordinario talento per dare un giudizio impietoso sulla deriva di alcuni valori fondamentali e sui feticci che la rappresentano.



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