Si comincia con un bell'esorcismo.
Vomito inusuale ed esercizi a corpo libero.
Si direbbe un classico, ma non è
proprio quello che ci aspettiamo...
Witch Doctor è il primo fumetto
(dopo, ovviamente The Walking Dead) dell'etichetta Skybound,
fondata dal popolare Robert Kirkman, a uscire in Italia. Un esordio
felice per qualità e dati di vendita. Una vera ventata di aria
fresca nel genere horror che forse più di altri, oggi, ha bisogno di
essere svecchiato. Una serie scanzonata e dinamica che impone, in
questo primo volume intitolato Sotto i ferri, un protagonista
non del tutto inedito, ma certamente poco frequentato dal media
fumetto. Benché lo stesso Robert Kirman, nella sua prefazione al
volume, parli di originalità, quel che emerge dal lavoro di Brandon
Seifert e Lukas Ketner dimostra una volta di più che a contare non è
tanto la materia quanto la forma. Una forma, in questo caso molto
buona, che attinge a miti fantastici variegati e disseminati nel
corso del tempo tra media differenti.
L'idea base di un medico (o più
medici) che operano in un campo non proprio tradizionale, in un
contesto fantastico con echi da medical drama, cova da tempo nell'immaginario collettivo.
Abbiamo visto nell'universo DC (la miniserie 52) equipe
ospedaliere specializzate nella cura di individui con poteri e delle
loro patologie. La serie indipendente (inedita in Italia) MetaDocs,
della Antarctic Press, presenta un futuristico ambulatorio
specializzato nella cura dei supereroi. Similmente il progetto di
J.M. Straczynski (tuttora dormiente) Samaritan X, che sarebbe
dovuto entrare a far parte della continuity DC ufficiale prima del
recento reboot. E non sono mancate neppure produzioni minori e
autoprodotte che hanno giocato con il concetto di medicina metaumana.
Nel caso di Witch Doctor non si
parla di curare eroi in tuta, ma di stregoneria, qui descritta come
una patologia dalle mille facce che necessita di una cura adeguata.
Magia, dunque, osservata dall'occhio clinico e distaccato di un
approccio parascientifico. Il personaggio del dottor Vincent
Morrow (il cui look spiritato ricorda molto l'attore britannico James
Nesbitt) è una figura ironica e sfuggente, pedante e arguta che buca
la pagina e conquista subito la simpatia del lettore. Le numerose
tecnobubbole di cui il medico stregone disserta in ogni capitolo ci
ricordano molto alcuni aspetti del televisivo Doctor Who,
spesso alle prese con fenomeni spaventosi riconducibili a miti
horror, ma spiegati con fantasiose interpretazioni
pseudoscientifiche. Un altro tassello del riuscito melange a fumetti
è la cosiddetta Università Invisibile, struttura occulta presso la
quale si presume il protagonista abbia conseguito la propria
specializzazione. Qualcosa di ancora non ben definito, ma che ricorda
decisamente, come concetto, la scuola di magia frequentata da Harry
Potter.
La serie, inoltre, è ambientata ad
Arkham, la città maledetta immaginata da H. P. Lovecraft, e alla
mitologia di quest'ultimo attinge parecchio. I Grandi Antichi (qui
chiamati Archeonti) rappresentano la causa scatenante di ogni
infezione soprannaturale che affligge la terra. Il loro letargo (in
termini medici: remissione) è destinato a terminare con
l'Apocalisse (ricaduta), ed è compito del dottor Morrow
trovare un vaccino prima che accada l'irreparabile.
Non ci troviamo davanti a un'assoluta
originalità, ma a una creazione che dal caos dell'immaginario è
riuscita a plasmare un proprio universo coerente. L'approccio medico
ai fenomeni paranormali è sicuramente spassoso e le
caratterizzazioni vivaci. I personaggi hanno carisma e sono
suscettibili di ulteriori evoluzioni interessanti. Il lettore è
posto in medias res di fronte al singolare lavoro del dottor
Morrow e del neoassunto assistente, il paramedico Gast, il cui punto
di vista, incerto e spiazzato, corrisponderà al nostro. Capitolo
dopo capitolo, seguendo un'insinuante sottotrama, scopriremo i metodi
del dottor Morrow. Quali sono i suoi strumenti di lavoro, quali i
principali punti di riferimento in un universo magico popolato da
creature incredibili.
La serie è articolata in episodi
apparentemente autoconclusivi come singoli casi clinici, in realtà
tessere di un mosaico più grande che prenderà forma capitolo dopo
capitolo. La genesi dell'eroe è avvolta nel mistero, e così quella
della sua inquietante assistente-paziente: Penny, una giovane donna
un tempo umana, ora trasformata in una schizofrenica creatura
divoratrice di esseri soprannaturali.
Un ritmo serrato e una buona dose di
ironia forniscono alla sceneggiatura di Brandon Seifert un tono sui
generis che fa di Witch Doctor un fumetto per niente scontato.
Addirittura intelligente nel suo approccio fuori dagli schemi
all'abusato genere horror. I disegni di Lukas Ketner, in perfetto
equilibrio tra classico e underground completano l'opera in modo più
che convincente. In appendice al volume troviamo l'episodio Zero,
autoprodotto in America come pilota della serie ed efficace
antipasto. In definitiva, Witch Doctor è un fumetto da tenere
d'occhio, da godersi come una piacevole vacanza dai tanti cloni
commerciali che affollano gli scaffali delle fumetterie ogni mese. Un
modo divertente per prendersi cura di se stessi e della propria
immaginazione, come un vero toccasana.