lunedì 15 aprile 2013

Witch Doctor


Si comincia con un bell'esorcismo. Vomito inusuale ed esercizi a corpo libero.
Si direbbe un classico, ma non è proprio quello che ci aspettiamo...

Witch Doctor è il primo fumetto (dopo, ovviamente The Walking Dead) dell'etichetta Skybound, fondata dal popolare Robert Kirkman, a uscire in Italia. Un esordio felice per qualità e dati di vendita. Una vera ventata di aria fresca nel genere horror che forse più di altri, oggi, ha bisogno di essere svecchiato. Una serie scanzonata e dinamica che impone, in questo primo volume intitolato Sotto i ferri, un protagonista non del tutto inedito, ma certamente poco frequentato dal media fumetto. Benché lo stesso Robert Kirman, nella sua prefazione al volume, parli di originalità, quel che emerge dal lavoro di Brandon Seifert e Lukas Ketner dimostra una volta di più che a contare non è tanto la materia quanto la forma. Una forma, in questo caso molto buona, che attinge a miti fantastici variegati e disseminati nel corso del tempo tra media differenti.


L'idea base di un medico (o più medici) che operano in un campo non proprio tradizionale, in un contesto fantastico con echi da medical drama, cova da tempo nell'immaginario collettivo. Abbiamo visto nell'universo DC (la miniserie 52) equipe ospedaliere specializzate nella cura di individui con poteri e delle loro patologie. La serie indipendente (inedita in Italia) MetaDocs, della Antarctic Press, presenta un futuristico ambulatorio specializzato nella cura dei supereroi. Similmente il progetto di J.M. Straczynski (tuttora dormiente) Samaritan X, che sarebbe dovuto entrare a far parte della continuity DC ufficiale prima del recento reboot. E non sono mancate neppure produzioni minori e autoprodotte che hanno giocato con il concetto di medicina metaumana.
 

Nel caso di Witch Doctor non si parla di curare eroi in tuta, ma di stregoneria, qui descritta come una patologia dalle mille facce che necessita di una cura adeguata. Magia, dunque, osservata dall'occhio clinico e distaccato di un approccio parascientifico. Il personaggio del dottor Vincent Morrow (il cui look spiritato ricorda molto l'attore britannico James Nesbitt) è una figura ironica e sfuggente, pedante e arguta che buca la pagina e conquista subito la simpatia del lettore. Le numerose tecnobubbole di cui il medico stregone disserta in ogni capitolo ci ricordano molto alcuni aspetti del televisivo Doctor Who, spesso alle prese con fenomeni spaventosi riconducibili a miti horror, ma spiegati con fantasiose interpretazioni pseudoscientifiche. Un altro tassello del riuscito melange a fumetti è la cosiddetta Università Invisibile, struttura occulta presso la quale si presume il protagonista abbia conseguito la propria specializzazione. Qualcosa di ancora non ben definito, ma che ricorda decisamente, come concetto, la scuola di magia frequentata da Harry Potter.
La serie, inoltre, è ambientata ad Arkham, la città maledetta immaginata da H. P. Lovecraft, e alla mitologia di quest'ultimo attinge parecchio. I Grandi Antichi (qui chiamati Archeonti) rappresentano la causa scatenante di ogni infezione soprannaturale che affligge la terra. Il loro letargo (in termini medici: remissione) è destinato a terminare con l'Apocalisse (ricaduta), ed è compito del dottor Morrow trovare un vaccino prima che accada l'irreparabile.

Non ci troviamo davanti a un'assoluta originalità, ma a una creazione che dal caos dell'immaginario è riuscita a plasmare un proprio universo coerente. L'approccio medico ai fenomeni paranormali è sicuramente spassoso e le caratterizzazioni vivaci. I personaggi hanno carisma e sono suscettibili di ulteriori evoluzioni interessanti. Il lettore è posto in medias res di fronte al singolare lavoro del dottor Morrow e del neoassunto assistente, il paramedico Gast, il cui punto di vista, incerto e spiazzato, corrisponderà al nostro. Capitolo dopo capitolo, seguendo un'insinuante sottotrama, scopriremo i metodi del dottor Morrow. Quali sono i suoi strumenti di lavoro, quali i principali punti di riferimento in un universo magico popolato da creature incredibili.

La serie è articolata in episodi apparentemente autoconclusivi come singoli casi clinici, in realtà tessere di un mosaico più grande che prenderà forma capitolo dopo capitolo. La genesi dell'eroe è avvolta nel mistero, e così quella della sua inquietante assistente-paziente: Penny, una giovane donna un tempo umana, ora trasformata in una schizofrenica creatura divoratrice di esseri soprannaturali.

Un ritmo serrato e una buona dose di ironia forniscono alla sceneggiatura di Brandon Seifert un tono sui generis che fa di Witch Doctor un fumetto per niente scontato. Addirittura intelligente nel suo approccio fuori dagli schemi all'abusato genere horror. I disegni di Lukas Ketner, in perfetto equilibrio tra classico e underground completano l'opera in modo più che convincente. In appendice al volume troviamo l'episodio Zero, autoprodotto in America come pilota della serie ed efficace antipasto. In definitiva, Witch Doctor è un fumetto da tenere d'occhio, da godersi come una piacevole vacanza dai tanti cloni commerciali che affollano gli scaffali delle fumetterie ogni mese. Un modo divertente per prendersi cura di se stessi e della propria immaginazione, come un vero toccasana.

Lo dice il dottore.

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