domenica 2 giugno 2024

Un'altra serialità è possibile - Terza Parte

 

Parliamo ancora di serialità. Anzi, di serial. E di alternative. Alternative a grossi titoli. Grossi nel senso di gettonati, discussi, supportati da sponsor e orde di fans. Quelle che vi presento in questa rubrica, arrivata al terzo episodio, sono alcune serie da me ritenute interessanti e, se non passate sotto silenzio, ampiamente sottovalutate dal vasto pubblico.


Evil – Se non gli avete mai dato una possibilità, questo sarebbe il momento giusto per farlo. Evil, infatti, è appena arrivato alla sua stagione finale, la quarta, attualmente in fase di programmazione. E' vero, le premesse iniziali possono non apparire particolarmente allettanti. Di serie sul soprannaturale ce ne sono state a bizzeffe. Satanasso, i suoi adepti e fenomeni paranormali che si intrecciano a complotti terreni rappresentano una formula abusata. Eppure Evil, nonostante le premesse già viste, con tutte le sue imperfezioni, può contare su un punto di forza non indifferente. La scrittura, opera dei coniugi Robert e Michelle King, già autori di successi come The Good Wife.

Prodotto dalla CBS, Evil descrive il lavoro di una squadra al servizio della chiesa cattolica statunitense il cui compito è valutare l'attendibilità di fenomeni apparentemente diabolici o divini e l'eventuale decisione dell'istituzione ecclesiastica di contrastarli o accreditarli. Abbiamo David, un seminarista afroamericano (Mike Colter, visto in Luke Cage, e qui in un ruolo parecchio sfaccettato), Kristen, una psicologa forense e Ben, un hacker esperto in più rami della tecnologia, radunati per gestire casi bizzarri che potrebbero essere elaborate truffe come eventi oggettivamente soprannaturali. La trama verticale si intreccia con una densa progressione orizzontale in cui il tema dei singoli episodi spesso torna in scena in modo sorprendente. Le vicende personali dei tre protagonisti, cui si aggiunge il diabolico antagonista interpretato da Michael Emerson (Lost, Persons of Interest) nel ruolo di uno psicologo votato alla corruzione e al caos, svolgono una funzione rilevante nel mosaico generale. 

La narrazione di Evil procede costantemente sui binari dell'ambiguità, presentando ciò che potrebbe essere ultraterreno, ma anche manipolato da esseri umani senza scrupoli, assumendo una connotazione sempre più onirica che lascia allo spettatore la libertà di scegliere a cosa credere. Non esente da difetti, ma insidioso come una trappola, Evil è in grado di catturare l'attenzione dello spettatore e condurlo avanti di episodio in episodio, mentre lo status quo dei protagonisti matura e cambia generando un crescente senso di inquietudine.
Insomma, una serie poco frequentata che però sa come intrattenere. Se amate l'horror, una vostra occhiata la merita. Lo trovate su Paramount +.


The Strain – Tratta dalla trilogia di libri che va sotto il titolo generale di Nocturna, scritta a quattro mani dal regista Guillermo Del Toro e dal romanziere Chuck Hogan, The Strain è una serie già conclusa che conta quattro stagioni, andate in onda tra il 2014 e il 2017 sul canale statunitense FX e trasmessa in Italia da Fox. Anche il tema del vampirismo è stato sovraesposto, in televisione come al cinema, e oggi da dire sembra rimasto ben poco. 

I romanzi di Del Toro e Hogan propongono un approccio che rasenta la fantascienza (sebbene contaminata da una grossa componente gotica) e iniziano la loro saga riscrivendo il mito di Dracula, il suo arrivo nel mondo contemporanea non su una nave, ma a bordo di un modernissimo aereo che non appena atterrato spegne tutte le luci e rimane avvolto dal silenzio. I vampiri non sono raffinati aristocratici, non hanno canini appuntiti e la loro modalità di nutrirsi e riprodursi è qualcosa che va scoperta un poco per volta, attraverso l'analisi scientifica di medici abituati a confrontarsi con virus ed epidemie pericolosissime. 

Ci sarebbe da dire che la trilogia letteraria tende un po' a disperdersi, e smarrisce per strada alcune premesse iniziali proponendo delle rivelazioni sull'origine delle creature succhiasangue che possono risultare irritanti per qualche lettore. La serie televisiva, dove a condurre il gioco è lo stesso Guillermo Del Toro, anche regista dell'episodio pilota, elimina felicemente i punti deboli dell'ultimo romanzo e procede coerente per la strada che ha imboccato sin dall'inizio. Le poche variazioni sono efficaci e in definitiva la visione è gradevole anche per chi già ha letto la saga romanzesca. Consigliabile, quindi. Potete vedere tutte e quattro le stagioni di The Strain su Disney+.



Our Flag Means Death
– Basato molto liberamente sulla figura storica di Stede Bonnet, divenuto noto come il “Pirata gentiluomo”, Our Flag Means Death è una serie prodotta dalla HBO Max nel 2022. Tra commedia, avventura e romance, lo show ideato da David Jenkins è divenuto popolare presso la comunità LGBTQ+ per i suoi contenuti esplicitamente queer trattati con delicato umorismo. 

Nel XVIII secolo, il gentiluomo Stede Bonnet (l'attore neozelandese Rhys Darby) decide di abbandonare un matrimonio senza amore e le agiatezze della sua vita borghese per prendere le vie del mare, arruolare una ciurma di disperati e dare inizio alla carriera di pirata. Si tratta, però, di un sempliciotto con la testa piena di sogni che incontrerà non poche difficoltà sia a mantenere coeso l'equipaggio, sia a sopravvivere in mare durante quella che è ricordata come l'età d'oro della pirateria. La sua strada si incrocia con il più famoso e spietato dei pirati: Edward Teach, noto con il soprannome di Barbanera (Taika Waititi in persona). Tra il navigato corsaro e il sognatore, nascerà un'inattesa complicità che li porterà a innamorarsi scontrandosi con le convenzioni del loro tempo e le regole stesse della pirateria.

Strano, surreale, buffo, imprevedibile, Our Flag Means Death è una serie che oscilla tra il farsesco e il romantico, giovandosi di una ciurma di personaggi fortemente caratterizzati. Su tutti svetta Taika Waititi, in grado di apparire serio, languido, pagliaccesco e temibile a seconda delle esigenze di copione. Purtroppo, la serie è stata cancellata dopo due sole stagioni, ma merita comunque di essere recuperata. A proposito, in Italia non è mai arrivata. Quindi, per vederla è necessario ricorrere al pensiero laterale e affidarsi a sottotitoli artigianali.





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