venerdì 17 maggio 2024

17 maggio: Buona Giornata Mondiale contro La Omolesbobitransfobia


Per tutto il giorno, anche un po' ossessivamente, mi sono chiesto come potevo contribuire a questo 17 maggio (venerdì), Giornata Internazionale contro l'OmoLesboBiTransfobia.

Mi è venuto in mente in serata, un po' tardi (per me è un periodo un po' così. Sono tardo io), ma credo di avere trovato la forma giusta.

Mi piace ricordare un episodio di una delle mie serie TV preferite, Doctor Who, da poco tornato nella sua quindicesima incarnazione. Il Dottore in carica ha una certa caratterizzazione queer, ma ho preferito guardare al passato, e celebrare un ricordo personale. Il primo episodio dell'ottava stagione del rilancio moderno, il primo con protagonista il Dottore di Peter Capaldi, intitolato "Deep Breath".

Nell'episodio si esplorava la relazione di Madam Vastra, aliena siluriana (rettiliana) e sorta di Sherlock Holmes in versione science fiction, con l'umana Jenny Flint, sua moglie e stretta collaboratrice nella Londra vittoriana. Il rapporto con il maggiordomo Strax, sontaran che ha rinunciata alla vita militare del suo popolo per vivere con le due donne sulla terra e formare di fatto una sorta di famiglia allargata.

Ricordo questo episodio non tanto per la sua trama, per il debutto di Peter Capaldi (uno dei miei dottori preferiti) e la presenza di quel tenerissimo, sfortunato Tirannosauro femmina cui il Dottore si rivolgeva con l'appellativo di "Bomba Sexy". Lo rammento e mi è caro perché ricordo come lo commentai, all'indomani della visione, con Luigi Carollo, attivista e coordinatore del Palermo pride, che lo definì «la puntata più queer in assoluto vista finora nello show».


Penso avesse ragione. L'episodio mostrava una relazione, anzi, un matrimonio tra un'aliena e una terrestre, entrambe identificate dal genere femminile (almeno credo, visto che non si sa molto dei siluriani) in un contesto estremamente puritano come quello dell'Inghilterra vittoriana, e una forma di amore puro, passionale, libero da qualunque condizionamento.


Luigi ci ha lasciati meno di un mese fa, troppo presto e in modo troppo brusco per riuscire a metabolizzare la cosa. Per questo dedico il mio pensiero di oggi a lui, a uno show che amavamo entrambi e che ci capitava di analizzare insieme a ogni nuova stagione. Per la prima volta, quest'anno, non leggerò i suoi commenti suoi nuovi episodi né mai saprò che cosa avrebbe pensato del Dottore di Ncuti Gatwa, per la prima volta nero e queer.
La cosa mi addolora, perché mi priva del conforto di una persona intelligente che non era solo un attivista, ma anche un frequentatore della cultura pop, in grado di riconoscere ed evidenziare in essa temi che ci riguardano, ci parlano... o almeno ci provano. Sta a noi farne buon uso. Le storie sono nostre, le storie siamo noi.

Buon 17 maggio a tutti, tutte e tuttə. Viva l'amore, viva noi, viva il Dottore, viva Luigi.




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