mercoledì 6 dicembre 2023

Godzilla Minus One

 

Alla fine sono riuscito (facendo salti mortali, vista la programmazione per me problematica) a vedere "Godzilla Minus One", di Takashi Yamazaki, regista che conoscevo soprattutto per i suoi film ispirati a manga: "Space Battleship Yamato", "Kiseiju parte 1 e 2". "Godzilla Minus One" riporta il primo dei kaiju alle sue radici giapponesi dopo anni di brandizzazione americana, e ricomincia da zero, con la prima apparizione del mostro, collegata (anche metaforicamente) alle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.

Il film di Takashi Yamazaki, però, è qualcosa di più di un semplice reboot. Oggi, forse, lo definiremmo "reimaging", la nuova visione di un mito. Il racconto, infatti, stavolta inizia durante la fine della seconda guerra mondiale (il film originale diretto da Ishirō Honda nel 1954 si svolgeva nella sua contemporaneità) , e procede negli anni di ricostruzione del Giappone, in un clima politico delicato e instabile, dove la presenza statunitense (solo suggerita nel film) rappresenta un'ulteriore condanna dopo la devastazione causata dall'attacco nucleare.


La venuta di Godzilla diventa così il simbolo di conflitto irrisolto, anche interiore, così come la metafora di un pianeta squarciato, che non potrà più essere lo stesso e presenta catastrofi immani che di naturale ormai hanno poco. Una guerra destinata a non finire mai, negli animi di uomini e donne come nelle ferite del pianeta violato.


A metà strada tra il disaster movie, il monster movie e il melodramma (ebbene sì), "Godzilla Minus One" è un film spettacolare e intenso (la scena della distruzione di Tokyo è un colpo al cuore), che non lesina una buona dose di introspezione.

L'attore Ryūnosuke Kamiki, qui più maturo dopo le prove di "Bakuman" e "As the Gods Will", interpreta un kamikaze disertore, tormentato dal passato e in cerca di riscatto, proprio come la società giapponese, ridotta in ginocchio dalla guerra, ma anche dalle scelte scellerate dei propri governanti. Il kaiju come spunto di redenzione sociale, mentre il film di Yamazaki si mantiene in equilibrio tra l'avventura di mostri e il dramma, in un modo assolutamente inedito per un film del genere.

L'ottima notizia è che, dopo l'annuncio di soli sei giorni di programmazione, la sala palermitana che lo proietta (unica e sola) ha fatto sapere che prolungherà le proiezioni fino al 13 dicembre.

Una scelta forse motivata dall'evidente affluenza di un pubblico interessato, probabilmente non prevista per un film in lingua originale sottotitolato in italiano.
Ogni tanto, il pubblico sorprende. Ne sono contento.

Vai, Godzy. Spacca tutto quello che puoi. Parlando di botteghini, ovvio.



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