sabato 4 gennaio 2020

Scream: Resurrection (ma anche no)


Se dovessi esprimere un parere molto sintetico sulla terza stagione (definita reboot, e uscita con il titolo "Scream: Resurrection") di "Scream" (la serie televisiva), basterebbero due parole: cattiva scrittura.
Le prime due stagioni, con il suo cast e le sue sottotrame, mi avevano molto divertito pur con tutte le imperfezioni del caso. Questo reboot appare come una copia sbiadita di tutto quello che aveva funzionato nella produzione televisiva ispirata alla saga cinematografica firmata da Wes Craven. Non basta l'annunciata reintroduzione della "maschera originale" di Ghostface (sticazzi!). Serve giusto a ricordarci quanto siano superficiali i dettagli su cui puntano queste produzioni. Nelle prime due stagioni, che facevano della maschera del killer la protesi facciale di Brandon James, personaggio chiave che innescava la maledizione del serial killer, trovavo la scelta di variare azzeccata e anche abbastanza inquietante. Qua torniamo all'iconografia cinematografica, ma tutto il resto è molto approssimativo. La serie si fa seguire in virtù del fatto che è molto breve (soltanto sei episodi) e per la voglia di scoprire l'identità dell'assassino (Scream non è uno slasher qualunque, ma anche un "whodunit?"). I personaggi cui mi ero affezionato, però, non ci sono più. Quelli nuovi sono decisamente scialbi, fatti solo per cadere sotto la lama (o la sega, o la fiocina o fate voi) del killer. Ma soprattutto la sceneggiatura è confusa da morire e certe situazioni risultano incomprensibili. Non mi riferisco ai meccanismi del giallo. In tanti confondono "Scream" con un vero racconto di indagine, ed è un grosso errore. "Scream" è un horror, anche se sfrutta la componente mistery sull'identità dell'assassino. E il killer, finché rimane misterioso, ha la valenza di un demone onnipotente, onniscente e ubiquo, che si sposta, appare e scompare come un essere soprannaturale. Ma al di là di queste regole di genere, la storia che fa da innesco è troppo debole. Alcuni passaggi richiedono allo spettatore di sostituirsi allo sceneggiatore per darsi risposte, e questo non va bene. Qualche scena gore inaspettata fornisce intrattenimento ai fans, ma la qualità delle prime due stagioni è lontana. Del resto... dopo quattro film diretti dal maestro e due stagioni di serie TV, era davvero una pretesa andare avanti.

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