venerdì 29 novembre 2019
Watchmen, la serie
Finora, l'unico difetto (se così lo vogliamo definire) che mi sento di trovare in "Watchmen - La serie TV" è il suo essere un racconto del tutto subordinato alla narrazione originale di Alan Moore. Essere cioè un prodotto derivativo, che necessita della memoria storica del celebre graphic novel per essere compreso a pieno e apprezzato in ogni sua sfumatura. Viene di pensare questo perché, al di là del suo essere un vero e proprio sequel, è scritto davvero bene, riuscendo persino a inserire sottotesti inediti al ricordo dell'opera madre. Non era un'impresa da poco, ma Damon Lindelof, in questo sesto episodio, c'è riuscito in pieno. Lavoro veramente bizzarro, questo seguito, così cronologicamente distante e affidato a un media differente da quello originale. Perché sì, Watchmen aveva avuto prequel (inutili) e tante imitazioni. Ma nessun vero seguito. E non si dica, per favore, che nei fumetti questa funzione sta venendo svolta da "Doomsday's Clock". Non è vero. E' un'operazione del tutto differente e con ben altri intenti. Forse è anche meglio così. Un seguito (un VERO seguito) a fumetti avrebbe sofferto di un impietoso confronto con il capostipite. Una miniserie televisiva, con i suoi codici peculiari, sta riuscendo a produrre una magia inaspettata. A tre episodi dalla fine, questo Watchmen televisivo si sta facendo amare, e se sarà concluso nel modo giusto resterà a lungo nella memoria. Confidiamo in una degna risoluzione.
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