“L'albero dei ramocchi” è una
fiaba ecologica che ha per tema l'educazione alla raccolta
differenziata, e si propone di illustrarne la necessità (così come
le conseguenze nefaste della sua assenza, e dei più gettonati
criteri di smaltimento) attraverso fresche allegorie senza tempo.
“L'albero dei ramocchi” è una
fiaba pedagogica (e scusate se vi sembra una parolaccia). Sì, nel
senso che è rivolta ai bambini e si propone di responsabilizzarli al
rispetto per l'ambiente mediante una mitologia fantastica per loro
facilmente identificabile. Un lavoro di sintesi, tra narrazione e
immagini, che i più maturi potrebbero accostare ai fasti di Gianni
Rodari e Bruno Munari, e al loro storico sodalizio artistico.
A scrivere “L'albero dei ramocchi”
è Renato Gadda, personaggio multiforme della realtà romagnola,
compositore musicale, teatrante, conoscitore e venditore di fumetti
(sua la rivendita “Pagine e Nuvole”) e autore di fiabe
didattiche, in cui l'immaginario pop da lui metabolizzato è
restituito in forma creativa per affrontare temi di attualità,
sempre trasfigurati per l'infanzia e destinati a un uso scolastico.
“L'albero dei ramocchi” è stato anche letto in forma teatrale
nelle scuole contestualmente a mostre delle illustrazioni che lo
corredano.
Alessandro Giovannini (in arte Nut),
autore della parte grafica del libro, è un writers di talento il cui
lavoro precedente ha fortemente influenzato la genesi della fiaba. Un
murales a tema ecologico di Nut, realizzato all'ingresso del parco
pubblico di Lavezzola (fatalmente di fronte al negozio di fumetti di
Gadda), è stato infatti spunto affinché le sensibilità artistiche
di scrittore e illustratore di avvicinassero, producendo insieme un
racconto agile e funzionale, che parla ai bambini con il linguaggio
eterno delle fiabe e si appoggia a uno stile grafico urbano, dai
colori accesi e vitali, con una simbologia a metà strada tra i
cartoon e certo pop tipico della street art.
Il magico regno di Zagnolandia non ha
certo esaurito le sue storie con il primo libro autoprodotto, e altre
fiabe sono già in cantiere. I “ramocchi”, creature di origine
vegetale, ma senzienti, rappresentano una complessa gamma di umanità.
Il legame viscerale con la terra, l'identificazione principale della
razza umana con il senso della vista e tutte le ambiguità che ne
conseguono. Essere tutto occhi può significare essere imbelli e
limitarsi a osservare, ma anche essere vigili e guardare al futuro.
Tutto è nella scelta, e in quel legame con l'albero, fonte della
vita, che rappresenta il simbolo più forte del racconto.
Come molti aspetti cruciali,
l'educazione al riciclo e alla cura dell'ambiente dovrebbe partire
proprio dalle scuole e dalla costruzione consapevole dei più
piccoli. Per questo ben vengano iniziative come quelle di Gadda e
Giovannini, e la loro diffusione nelle scuole. Complimenti a entrambi
per il bel lavoro e in bocca al lupo per i progetti in divenire. Ne
abbiamo bisogno. Moltissimo.
Per info e contatti:
Stores.ebay.it/pagine-e-nuvole
renatogadda@tiscali.it
grazie di cuore per questo bellissimo articolo
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