Ok,
stavolta lo faccio anch'io. Insomma, mi omologo. Però almeno ho
aspettato di finire di vedere il film e tornare a casa per
condividere. Ho cercato di rimanere razionale. Ma ho lo stesso
imprinting di tanti altri ed è inutile negarlo. Ammetto che ero un
po' scettico. Ma alla fine “Infinity War” mi ha avuto. Mi ha
preso, mi ha posseduto e mi ha spinto a dire «Sono tuo.»
Probabilmente, è il film del MCU che meno piacerà al pubblico
generalista. I crossover, gente! Le lunghe saghe, gente! I
riferimenti al prima, al dopo e a quanto rimane ai margini. Tutta
roba che con il cinema puro c'entra pochissimo, ma che rappresenta
una delle più riuscite forme di trasposizione di un immaginario
fumettistico su grande schermo, mettendo d'accordo tre generazioni di
appassionati. Per questo l'età in sala era così variegata. E per
questo c'era un religioso silenzio e persino un imbarazzante applauso
alla scena dopo i titoli di coda. Non parliamo di capolavori, per
favore, ma di una frontiera dell'intrattenimento che gioca sulla
nostalgia dei più maturi, l'attenzione dei giovani in corsa e la
curiosità innocente dei più piccoli. Una macchina macinasoldi il
cui successo commerciale, se non altro, è comprensibile.
Nessun commento:
Posta un commento