venerdì 27 aprile 2018

Infinity War... mi ha avuto!



Ok, stavolta lo faccio anch'io. Insomma, mi omologo. Però almeno ho aspettato di finire di vedere il film e tornare a casa per condividere. Ho cercato di rimanere razionale. Ma ho lo stesso imprinting di tanti altri ed è inutile negarlo. Ammetto che ero un po' scettico. Ma alla fine “Infinity War” mi ha avuto. Mi ha preso, mi ha posseduto e mi ha spinto a dire «Sono tuo.» Probabilmente, è il film del MCU che meno piacerà al pubblico generalista. I crossover, gente! Le lunghe saghe, gente! I riferimenti al prima, al dopo e a quanto rimane ai margini. Tutta roba che con il cinema puro c'entra pochissimo, ma che rappresenta una delle più riuscite forme di trasposizione di un immaginario fumettistico su grande schermo, mettendo d'accordo tre generazioni di appassionati. Per questo l'età in sala era così variegata. E per questo c'era un religioso silenzio e persino un imbarazzante applauso alla scena dopo i titoli di coda. Non parliamo di capolavori, per favore, ma di una frontiera dell'intrattenimento che gioca sulla nostalgia dei più maturi, l'attenzione dei giovani in corsa e la curiosità innocente dei più piccoli. Una macchina macinasoldi il cui successo commerciale, se non altro, è comprensibile.

Nessun commento:

Posta un commento