Assemblea publica molto partecipata, ieri, alle 17,
30 nel cortile adiacente vicolo della Neve a Palermo, dove da pochi
giorni è nato un nuovo spazio autogestito: Booq. Iniziativa
spontanea che si propone con la suggestiva sigla di Biblio
Officina Occupata di Quartiere. Una luce che senza preavviso
squarcia il fitto velo di tenebra che negli ultimi tempi sembrava
avere avvolto il capoluogo siciliano, smoccolando spazi alternativi e
realtà culturali come candele ormai a corto di ossigeno.
L'iniziativa è sorta dall'azione coesa tra residenti del quartiere,
soggetti attivi nell'esperienza oggi conclusa dello Zetalab e nuova
linfa generazionale, insofferente al fatalismo che pare affliggere
Palermo come una malattia cronaca.
Il Caffè Letterario
Tomasi di Lampedusa, locale di proprietà del comune, chiuso e in
stato di abbandono già da anni, è stato trovato dagli occupanti in
condizioni fatiscenti e devastato dai saccheggi. Uno spazio comunque
dalle potenzialitàio notevoli, anche per la collocazione
topografica, nel cuore di un quartiere affascinante ma anch'esso in
stato di letargo. In questi giorni fervono lavori di riparazione
volti a rendere agibile l'ex caffè letterario nel più breve tempo
possibile, mentre in pochissime ore l'occupazione ha conquistato via
web una quantità notevole di consensi, e l'assemblea pubblica
organizzata il 2 Giugno di fronte ai locali del ribattezzato Booq ha
rappresentato il punto di partenza ufficiale per qualcosa che si
prospetta come un'iniezione di vitalità al centro storico e alla
città di Palermo tutta.
«Di recente, abbiamo
visto troppe realtà cittadine spegnersi,» dice Pietro. «Libreria
Garibaldi, Left, libreria Altroquando e altri ancora. E' vitale, in
questo frangente, prendere in mano la città e dare inizio a un
lavoro di condivisione che possa darle una salutare spinta. Da questa
esigenza è nata l'occupazione dei locali abbandonati di vicolo della
Neve. Il progetto è realizzare una risorsa a cui tutti possano
contribuire. Condivisione di oggetti, libri, ma anche di competenze,
e di esperienze. Tutti sono invitati a collaborare con Booq, portando
oggetti di utilità comune, anche guasti dai quali si possano
ricavare pezzi riciclabili, materiale librario, ma anche
collaborazione attiva. Competenze in muratura, elettronica e tutto
quello che può essere utile affinché questo spazio autogestito
possa presto partire a pieno regime».
Booq eredita idealmente
un patrimonio di circa 7000 libri, raccolti nell'arco di una decina
d'anni nella biblioteca del Laboratorio Zeta. I principali classici
moderni, narrativa di genere, saggistica, storia contemporanea e
anche fumetti. Una biblioteca condivisa che si spera possa crescere
ulteriormente con il sostegno della cittadinanza. La biblio officina
occupata si propone come spazio di lettura, di studio e di scambio,
ma un ulteriore progetto è quello della ciclofficina, sul modello
che si va diffondendo in Europa. Un luogo dove imparare a manutenere
e riparare da soli la propria bicicletta, ma possibilmente anche
altri attrezzi di uso comune, là dove le competenze tecniche
verranno condivise, sempre nell'ottica dello scambio e della crescita
comune.
L'intenzione è quella di
aprire al pubblico almeno una parte dei locali entro la fine di
Giugno. Per questo l'appello principale è rivolto a quanti possono
fornire aiuto pratico, mettendo a disposizione perizie operaie e le
energie personali. I rapporti con il quartiere (via Alloro e
dintorni) sono partiti sotto ottimi auspici, stabilendo da subito un
rapporto giocoso e cordiale con i bambini della zona. La densità dei
partecipanti all'assembela pubblica fa ben sperare. Se Palermo è
stata colpita duramente dalla chiusura di tante realtà culturali, se
i suoi polmoni sono stati sgonfiati e il suo cuore ha perso colpi,
l'occupazione dell'ex caffè letterario e la conseguente nascita di
Booq va vista come un sorso d'acqua fresca in un deserto torrido, una
scarica di adrenalina propositiva che non va sottovalutata, ma
sostenuta e coltivata come un fiore in serra.
La chiusura
dell'assemblea con l'esibizione dell'artista da strada Jonathan
Marquis è un altro segnale simbolico di un dialogo appena partito ma
intenzionato a durare nel lungo termine. Lo spettacolo, l'elemento
ludico condiviso, così come lo studio e le competenze intellettuali
e pratiche, sono elementi di un cammino comune che la città di
Palermo deve intendere come un gradito corteggiamento sociale.
L'invito a iniziare una storia d'amore che può fare la differenza e
aprire orizzonti che sembravano, negli ultimi anni, essersi troppo
allontanati.
Auguriamo buon lavoro a
tutto lo staff del Booq confidando di vederlo presto crescere,
alzarsi in piedi e guadagnare tutto l'appoggio che merita. Ricordiamo
sempre che i sogni modellano la realtà, soprattutto – come in
questo caso – se sono condivisi. Il sogno di tanti è un unico
sogno. Un unico sogno è a un passo dal diventare una concreta
realtà.
E ora, al lavoro.
Benvenuto a Palermo, Booq.
BOOQ - Biblio Officina Occupata di Quartiere
Vicolo Della Neve all'Alloro, Palermo
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