L'emozione si fece energia, e l'energia
generò l'atmosfera. L'atsmosfera produsse presto miliardi
di microrganismi, e dal nulla si manifestò un demiurgo indifferente
a etiche o religioni, ma interessato unicamente alla creazione di una
storia. La storia del pianeta Lùmina e di quanto, pian piano lo
andava circondando, definendo un universo sempre più ampio. Una
storia vestita di sei colori dell'iride, che cresce per abbracciare
ogni confine, qualora esistessero, di quell'entità multiforme che è
la fantasia.
Lùmina è un progetto
fumettistico sperimentale elaborato da Emanuele Tenderini e Linda
Cavallini, e attualmente affidato alle dinamiche del crowdfunding,
con l'obiettivo di realizzare un titolo del tutto indipendente e
libero dalle consuete, ingombranti influenze di mercato. Non a caso,
il progetto di Linda e Emanuele non ha trovato ascolto tra le
principali case editrici italiane, né ha avuto più fortuna in
Francia. Forse
perché troppo nuovo, o complesso, o comunque fuori dagli schemi
precostituiti perché possa facilmente trovare casa in un mercato
mosso della sola logica del profitto. L'esperimento
si prefigge la realizzazione di un fumetto dal comparto
grafico
raffinata e insolito
che sommi elementi narrativi mutuati da un immaginario vasto e
variegato senza
limiti mediatici.
Il mondo degli anime, con particolare attenzione all'estetica di
Hayao Miyazaki,
ma anche i
videogiochi più elaborati e all'avanguardia. Progetto editoriale
ambizioso, che ignora i meccanismi commerciali del fumetto popolare
per guardare a una visione artistica più matura e complessa.
Qualcosa,
insomma, che possa definirsi anche ricerca
artistica.
La tecnica utilizzata (e creata dagli stessi autori) è stata battezzata Hyperflat. Palese omaggio alla tecnica Superflat (super piatto) dello scultore e pittore giapponese Takashi Murakami che integra, per l'appunto, svariati stili dell'arte nipponica, dalle immagini della cultura tradizionale al pop, fino ad arrivare ai celebratissimi anime. L'Hyperflat sperimentato da Emanuele e Linda consiste invece in un particolare uso di Photoshop e nella sovrapposizione di differenti livelli di colore per arrivare a generare l'illusione di una pittura su tela. Il lavoro è in esacromia, altra scelta ambiziosa, in quanto questa specifica tecnica di colorazione, di norma, è riservata a stampe non convenzionali, di solito cataloghi d'arte, e di sicuro estranea (almeno fino ad oggi) al mondo delle storie a fumetti.
Principale punto di forza di Lùmina,
quindi, parrebbe essere il suo particolare approccio figurativo.
L'avventura narrata parlerà di due fratelli, di un lungo viaggio
attraverso scenari fantastici e incantevoli, e di numerosi personaggi
che arricchiranno il panorama di corpi, luci e suggestioni. Dai video
che i due autori hanno iniziato a condividere su Youtube (alcuni dei
veri e propri trailer dell'opera), scopriamo un mondo in continua
espansione, e una genìa di creature che attingono a più archetipi,
mixando il senso del fantastico orientale con la cultura pop
statunitense, ma anche a certa narrativa fiabesca e a tanti altri
archetipi (narrativi e iconografici) di origine svariata. Si dice che
ogni creazione non nasce mai dal nulla, ma dal caos. Linda Cavallini
e Emanuele Tenderini sembrano avere abbracciato questo insegnamento,
e per prima cosa hanno fabbricato un gigantesco imbuto in cui
l'immaginario collettivo più acceso viene versato e filtrato,
generando un rebis filosofale mai visto che confida, ormai, solo
nell'appoggio del pubblico per poter finalmente brillare. La cifra
che ci si propone di raggiungere è di 44.000 euro, e nel momento in
cui scriviamo la cifra raggiunta è di 23,069 euro. Il sito di
crowdfunding scelto per il progetto è Indiegogo, e tutte le
offerte sono benvenute, anche le più modeste per le tasche meno
abbienti.
Questa è la storia della genesi del pianeta Lùmina. Una genesi in cui i lettori stessi sono chiamati a contribuire. Un esperimento fuori dal comune, certamente bizzarro e coraggioso, che rappresenta una novità nel panorama fumettistico italiano. Sarebbe un peccato ignorarlo. Auguriamo a Lùmina e ai suoi cretori di spiccare il volo, magari con il sostegno di tutti noi.
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