«I morti ti prenderanno, Barbara… I morti ti prenderanno!»
La notte dei morti viventi (Night of the Living Dead), il primo, storico film di George Romero che inaugurò il mito horror degli zombi antropofaghi nel 1968, è indiscutibilmente un gioiello del cinema povero in grado di incidere fortemente sull’immaginario collettivo e dare vita a un franchise cinematografico di particolare longevità (con tutta l’ironia che quest’ultima parola gronda, visto il tema in questione). Una pellicola a budget ridottissimo, girato su 35 mm in uno sgranato bianco e nero da un pugno di attori sconosciuti. Effetti speciali contenuti (ma raccapriccianti) e soprattutto un’idea di base che faceva della metafora sociale un incubo senza fine, realizzando una parabola nerissima da cui sarebbe scaturita una vera e propria icona cinematografica (ma anche videoludica, fumettistica e televisiva, con il passare degli anni).
Ben cinque sequel diretti dallo stesso regista del capostipite, due remake e una quantità infinita di cloni e imitazioni (molti dei quali di produzione italiana). La notte dei morti viventi, secondo le informazioni riportate da Wikipedia, è divenuto di pubblico dominio (cioè fruibile gratuitamente) per un errore burocratico della casa di distribuzione che, nel 1968, omise l’avviso di copyright sulla pellicola. Il film di Romero è tuttora in commercio in molte versioni e su molti supporti, ma è scaricabile e visionabile legalmente.
Oggi, mentre gli zombi continuano a conquistare il mondo delle nuvole parlanti e la televisione (il titolo The Walking Dead vi dice niente?), ci sembra interessante proporre alle nuove generazioni il capolavoro da cui tutto ha avuto inizio, qui presentato in una delle successive versioni colorizzate e in italiano.
La notte dei morti viventi di George Romero è ancora oggi la dimostrazione pratica che un’idea efficace e un buon senso del ritmo può produrre delle vere perle nell’ambito dello spettacolo anche senza budget faraonici. Buona visione.
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