giovedì 17 novembre 2011

DC Comics Reboot: Osservazioni - Parte 4


Bentornati nel nostro spazio dedicato a The New 52, l'evento che dallo scorso Settembre sta ridefinendo il cosmo DC Comics, facendo ripartire daccapo tutte le 52 testate della "distinta concorrenza" nel segno di un auspicabile svecchiamento, non sempre riuscito, ma sicuramente curioso per noi appassionati di fumetto. Ecco, quindi, una nuova infornata di titoli e osservazioni a caldo.

 
 
DC Universe Presents: Deadman nr. 1Numero uno di una rivista “ombrello” che parte ospitando un nuovissima miniseria dedicata a Deadman. Lo sceneggiatore Paul Jenkins elabora un lungo monologo interiore per riavviare la vicenda del fantasma Boston Brand e del suo rapporto con l'ambigua divinità Rama Kushna. Il personaggio che ricordavamo non cambia, né muta sostanzialmente l'approccio alle sue avventure. Convenzionale e anche un po' piatto.

Voodoo nr. 1 – Ovvero come riciclare i Wildcats, una volta assimilato l'universo Wildstorm al cosmo DC ufficiale. Atmosfera da spy story scollacciata. Belle pupe con più curve di una strada di montagna, alieni che saltano fuori come babau e una certa superficialità di fondo. Prevedibile e lezioso.

Omac nr. 1 – Un omaggio a Jack Kirby talmente esplicito e compiaciuto da risultare fastidioso. Manierismi grafici riprodotti senza l'inventiva ironica di Leo Ortolani, ma con una pedissequità stucchevole. Un nuovo Omac che per sotto certi aspetti ricorda il marvelliano Hulk, e ammiccamenti a mitologie DC passate che forse sarebbe stato meglio non riesumare. Vagamente antipatico.

Legion of Super-Heroes nr. 1 – La simpatia per personaggi riconoscibili e bizzarri, quali sono molti legionari, si arresta presto davanti alla sostanziale assenza di aria nuova. Non si rileva nessun particolare aggiornamento per quanto riguarda stile e direzioni della serie. Una lettura coerente con il passato che lascia piuttosto indifferenti.


Batman and Robin nr. 1 – Tra le tante testate dedicate all'Uomo Pipistrello, questa, incentrata sul rapporto di Bruce Wayne con suo figlio Damian (nuovo, gelido Robin) e le ambigue dinamiche padre-figlio-mentore-allievo, promette di essere una delle più interessanti. Niente di eccezionale, ma comunque nel solco della tradizione migliore.


Teen Titans nr. 1 – Un vero numero uno. Un vero reboot, che riavvia totalmente la storia dei giovani titani del cosmo DC ridefinendo origini, caratteri e rapporti. Lo sceneggiatore Scott Lobdell sembra ricordare i propri inizi sulle pagine degli X-Men, e il suo approccio ai titani – in questa nuova continuity dove i superumani sono un fenomeno recente e temuto – risulta nostalgico e sovversivo nel medesimo tempo. Piacevole, nella sua freschezza, e meritevole di attenzione.

All Star Western nr. 1 - Un sorprendente ritorno in scena per il pistolero sfigurato Jonah Hex. Una Gotham City ottocentesca, un serial killer misterioso, e un intreccio giallo che coinvolge nell'indagine un medico chiamato Amadeus Arkham, antenato di colui che fonderà il famigerato manicomio criminale. Il western DC ammicca ad altri tasselli della sua popolare mitologia e riesce a suscitare non poca curiosità.


Continuando a leggere...

Supergirl nr. 2 – Le premesse sono confermate. Questa nuova caratterizzazione di Kara Zor-El, più aliena e algida del suo più popolare cugino, è abbastanza accattivante. Kara è giunta sulla terra già adulta, in stato di animazione sospesa, e sarebbe biologicamente più matura di Superman, cresciuto secondo la cultura terrestre. Lo spunto continua a intrigare, e seppure sia difficile che l'effetto novità possa reggere sul lungo termine, la lettura rimane piacevole.

Wonder Woman nr. 2 - Brian Azzarello inizia a riscrivere le origini della principessa amazzone proprio da questo secondo numero, scegliendo di aderire a un tormentone fondamentale della mitologia greca che potrebbe cambiare profondamente lo status quo della protagonista. Una Wonder Woman in chiave dark, che pur non suscitando particolari entusiasmi, continua ad avvincere.
 

Green Lantern nr. 2 - Un numero di transizione che definisce le premesse per una saga dal buon potenziale. Geoff Jhns e Doug Mahnke sono sempre a loro agio nell'universo delle lanterne verdi, e un'inedita versione del villain Sinestro conferisce ulteriore carisma al racconto. I fans di Hal Jordan non resteranno delusi. La qualità si mantiene alta.

 

Swamp Thing nr. 2 – Gli enigmi iniziali sembrano prendere una piega volta a un generale reboot della serie, e per quanto si percepisca una farraginosità di fondo, alcune intuizioni narrative piuttosto efficaci conservano la presa sul lettore. La Cosa della Palude conserva un fascino che non rende mai le sue storie del tutto insignificanti. Induce a continuare la lettura.


E per ora è tutto, gente. Nel frattempo, in America le nuove serie vanno avanti, e si prospettano ulteriori serie e miniserie. Restiamo sintonizzati, mentre l'esordio italiano della nuova DC, sotto il marchio delle nuove edizioni RW-Lion, si avvicina sempre di più. Alla prossima.


Nessun commento:

Posta un commento