In America, è iniziato già da due mesi il tanto chiacchierato reboot della DC Comics. Un'operazione editoriale faraonica che presenterà 52 numeri uno, dove lettori vecchi e nuovi faranno la conoscenza con le versioni rinnovate di personaggi iconici, già più volte svecchiati e rivisitati nell'arco degli anni. La motivazione addotta è quella di sempre: proporre eroi classici dal complesso passato alle nuove generazioni, semplificando con un colpo di spugna nodi narrativi ormai farraginosi e vestendo gli attori secondo il trend più alla moda. Alla base del cambiamento, stavolta, c'è la saga crossover Flashpoint, che porta ben tre universi a fondersi per generare una nuova linea temporale: il mondo DC ufficiale, l'universo Vertigo e quello Wildstorm.
Il reboot in questione è qualcosa di bizzarro e per certi versi nato già claudicante. L'obbiettivo della DC era quello di ringiovanire eroi ormai in giro da decenni, ridefinire il rapporto tra vigilanti e gente comune, e confezionare il tutto con una scintillante verniciatura. E' mancata, tuttavia, la decisione di dare un taglio netto al passato, limitando la mutazione della realtà (nella maggior parte dei casi) a dettagli superficiali, conservando alcune delle sottotrame già in corso. In questo modo, le prime contraddizioni non hanno tardato a balzare agli occhi dei lettori più attenti. Su tutte, le discrepanze che riguardano il personaggio chiave di Batman, in attività solo da pochi anni nel nuovo universo, ma che già alle spalle ha più ex Robin, nonché un figlio che non si sa più bene quando sia stato concepito. Al di là di questi inciampi narrativi, i nuovi 52 (come vengono chiamati) stanno tenendo banco - dal punto di vista commerciale - negli Stati Uniti, e presentano qualche spunto di discussione anche per noi italiani, che vedremo i titoli principali pubblicati nel nostro paese nel corso del 2012, quando le edizioni RW/Lion, nuove titolari dei diritti DC, inizieranno le pubblicazioni.
Non abbiamo letto tutti e 52 i numeri uno, e non abbiamo neppure in programma di farlo in modo certosino (non ci paga nessuno, insomma). Ci limitiamo, in questa sede, a qualche riflessione. Non una recensione, ma solo una chiacchierata, giusto come assaggio di ciò che ci aspetta di qui all'anno prossimo. Iniziamo dicendo che per quelli della nostra generazione, cresciuti ad albi Corno, il concetto di "numero uno" era un po' diverso. Per noi, la cifra 1 sulla copertina di un albo significava senza errore che quel fumetto conteneva l'inizio di una storia. Se si trattava di eroi in costume, poi, si parlava di "origini" e punto di partenza per l'avventura dell'eroe di turno. Non è così per i nuovi 52 DC, almeno non per tutti. Quel che interessa, stavolta, è più che altro il cambiamento di registro, e il look moderno dei personaggi che conoscevamo. Esaminiamone alcuni.
Action Comics n. 1 - Ne abbiamo già parlato diffusamente in una nostra recensione. E' finora uno degli albi più promettenti che abbiamo letto. Per una volta, Grant Morrison presenta un Superman abbastanza distante dalla sua caratterizzazione originale. Non solo per la riduzione dei poteri e la sua conseguente maggiore umanizzazione, ma per le motivazioni e il modus operandi, drasticamente diverso da quello del super boy scout che siamo sempre stati abituati a incontrare. Ambientato qualche anno nel passato, racconta le prime imprese di un Superman non ancora completamente maturo, e inizia un'intrigante descrizione di Lex Luthor, sulfureo e perverso.
Superman n. 1 - Meno intenso di Action Comics, presenta l'Uomo d'Acciaio nella piena maturità del suo potere, vestito dell'uniforme kryptoniana che conserva i colori della tuta classica, ma si presenta come una sorta di armatura flessibile, priva dei grotteschi slip indossati per decenni sopra la calzamaglia. Un Superman ancora enigmatico e sfuggente per gli esseri umani, più inquietante della sua precedente versione, ma ancora tutto da definire.
Animal Man n. 1 - In questa prima infornata di titoli, Animal Man si presenta come quello narrativamente più suggestivo. Atmosfere in stile Vertigo, spunti horror, buone caratterizzazioni e tutti i presupposti per una saga densa di eventi. L'elemento di dispetto nasce dall'incertezza di vedere pubblicare questo titolo nel nostro paese. Infatti, la serie regolare di Animal Man, se si eccettua la celebre run firmata da un giovane e geniale Grant Morrison, in Italia non è mai riuscita a trovare casa. Non conosciamo le intenzioni del nuovo editore al riguardo, ma se non l'ha ancora fatto, dovrebbe pensarci.
Stormwatch n. 1 - Se ricordate Authority (più del primo Stormwatch) della Wildstorm, la definizione di questo reboot come "Ultimate Authority" dovrebbe già dirvi tanto. La sensazione è proprio quella. Il ripescaggio dei personaggi chiave della serie tenuta a battesimo da Warren Ellis in un nuovo (e un po' confuso) contesto. Preparatevi a incontrare (o rivedere) supereroi svaporati, a sentir gridare «Porta!», e a veder sorgere raccapriccianti minacce cosmiche. I primi episodi ci mostrano il reclutamento di Apollo (più tamarro di come lo ricordavamo) e il suo primo incontro con Midnighter (con un look che, personalmente, ci fa rimpiangere la vecchia caratterizzazione). Lascia peplessi la presenza di Martian Manhunter, qui descritto come una punta di diamante del team Stormwatch. Qualcuno riconosce in lui un membro della Justice League, ma non è chiaro il come e il quando, dal momento che tutto è stato riavviato e i supereroi sono in circolazione soltanto da poco.
Hawk and Dove n. 1 - Rob Liefeld è tornato. Tremate! C'è bisogno di aggiungere altro? Naaaa!
Aquaman n. 1 - Il lanciatissimo sceneggiatore Geoff Johns presenta, in poche pagine, una versione ombrosa del principe acquatico di casa DC. Uno stile intimista che introduce temi avventurosi poco per volta, rappresentando anche la difficile relazione di Arthur con gli abitanti di superficie. Ancora poco per giudicare, ma l'albo è intenso e promette bene.
Batgirl n. 1 - Dopo aver passato molti anni sulla sedia a rotelle (ma in questa nuova realtà ne sono passati soltanto tre), Barbara Gordon torna finalmente a vestire il manto di Batgirl, ruolo che aveva assunto per prima. Ma l'eroina non ha ancora dimenticato la traumatica esperienza con il Joker che l'ha resa invalida. E questo le causa qualche problema che dovrebbe portarla in terapia piuttosto che a svolazzare tra gli edifici di notte. Sulla sua miracolosa guarigione nulla è ancora dato sapere. Crescendo drammatico o semplice colpo di spugna? Staremo a vedere. La lettura non è pessima. Piuttosto leggera e prescindibile.
The Flash 1 - Dopo aver pasticciato con la linea temporale dell'universo DC, causando di fatto lo stravolgimento che stiamo seguendo, Barry Allen torna alle sue imprese di uomo più veloce del mondo. La lettura del primo numero dà la sensazione di un compito svolto con diligenza e niente più. Una lettura veloce come il suo protagonista, ma senza infamia e senza lode.
Batman n. 1 - Batman è Batman. E' l'Uomo Pipistrello. Si avvolge nel mantello... E' proprio Batman... Scherzi a parte, è il personaggio iconico che finora sembra aver sentito meno il cambiamento. Le differenze più evidenti sono il look sempre più tecnologico e i brutti rapporti con le forze dell'ordine che gli danno la caccia come a un qualunque criminale. Alleato di sempre - e ti pareva! - il commissario Gordon, che lo incontra in segreto. Ai disegni, il veterano di Spawn Greg Capullo. Atmosfere tenebrose, violenza, malvagità, tecnologia, destrezza... insomma: Batman.
Detective Comics n. 1 - Per la seconda testata che ospita le avventure di Batman potremmo rimandare al paragrafo di sopra. Al timone come sceneggiatore e disegnatore c'è il collaudatissimo Tony Daniel, sempre a suo agio con l'Uomo Pipistrello e il suo habitat. Non c'è molto da aggiungere, solo un po' di orrore e di tenebre in più. Ma anche questo non è un ingrediente nuovo.
Justice League n. 1 - Uno stratosferico Jim Lee illustra un albo talmente breve da fare esclamare al lettore «Già fatto?!», come nelle vecchie pubblicità delle siringhe Pic indolor. Geoff Jhons sceglie un piglio alla "Ultimate", portando in scena poco per volta le icone più caratteristiche del cosmo DC e puntando molto sulle loro interazioni. Gustoso il primo incontro tra Batman e Lanterna Verde (potere cosmico contro pura abilità umana). Promesse di sottotrame da sviluppare, apparizione flash di Superman a fine albo e... si fa il nome di Darkseid. Svanisce in fretta come un boccone di zucchero filato, ma la sensazione che lascia non è sgradevole. Da tenere d'occhio.
Supergirl n. 1 - Uno dei pochi "veri" numeri uno. Nel senso che la storia di Kara inizia veramente qui. Tutto però si risolve in promesse ancora da mantenere. Si parla di una Ragazza d'Acciaio giunta adulta sulla terra, e di conseguenza molto più aliena e intrattabile del suo più noto cugino. Il personaggio, a nostro parere, risente - come sempre è stato - della sua derivatività, e (sempre nostra opinione) fatica a destare vero interesse. Il genere di trama proposto, però, è di ritmo a lenta progressione. E la lettura del numero uno è quindi insufficiente per valutarne pregi e difetti.
Per il momento ci fermiamo qui. Ulteriori testate sono uscite e ancora escono completando l'affresco definito come the new 52. Una manciata di albi alla volta, proveremo a tenervi informati sulle nostre impressioni.
Bella questa carrellata, chissà in Italia cosa vedremo e in che modalità.
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