E' sorprendente vedere che tra tutti gli autori di manga omoerotici (e non sono pochi) il primo a essere tradotto nel nostro paese è proprio Gengoroh Tagame. Questa italietta ipocrita e bacchettona, che non riesce neppure a concepire una legge adeguata contro l'omofobia, non vedrà pubblicare (almeno per il momento) opere più digeribili dal pubblico occidentale. Ma vedrà arrivare il dominatore per eccellenza dei manga gay bear, con tutto il suo arsenale di sesso, sangue e prevaricazione. Pochi autori sanno riassumere il concetto di bellezza maschile con l'incisività del maestro giapponese. Pochi, come lui, sanno essere così spietati con i propri personaggi. L'universo erotico di Tagame, è bene ricordarlo, coniuga l'estetica ursina (quella più pura, riferita all'uomo possente e villoso) con una forte componente sadomaso. Le storie di Gengoroh Tagame sono poco più che pretesti per portare in scena un allucinato teatro delle crudeltà, dove lo spettacolo erotico consiste nel mostrare l'umiliazione della forza bruta. Vedere languire la bellezza della potenza fisica sotto il tacco del potere, a volte costituito, a volte clandestino, ma sempre criminale, è il principale motore dei fumetti di Tagame. Un incessante incubo dove dialoghi e situazioni sono fungibili, e dove le immagini sono calibrate per eccitare e sconvolgere con la medesima intensità. Una carezza seguita da un pugno nello stomaco. Un labirinto di violenza e sensualità che fa sembrare il classico "Histoire d'O" un romanzetto per educande. La bramosia di trasformare in un giocattolo di carne totalmente sottomesso un possente titano barbuto è il seme da cui germogliano le fiabe nerissime dell'artista. Una visione quasi nichilista del sesso e del desiderio.
Potremmo commentare che l'eros violento, anzi estremo, è in parte estraneo alla nostra cultura quanto presente in quella orientale. Ma se questo era vero fino ieri, oggi, forse, lo scenario è cambiato. Come spiegare altrimenti il trend cinematografico dei cosiddetti "torture porn", sottogenere horror che ha goduto di un discreto successo durante le ultime stagioni e che tuttora è in discreta salute. Basti pensare a pellicole come "Saw" o "Hostel" per comprendere che la poetica violenta di Tagame non è poi tanto aliena.
Potremmo commentare che l'eros violento, anzi estremo, è in parte estraneo alla nostra cultura quanto presente in quella orientale. Ma se questo era vero fino ieri, oggi, forse, lo scenario è cambiato. Come spiegare altrimenti il trend cinematografico dei cosiddetti "torture porn", sottogenere horror che ha goduto di un discreto successo durante le ultime stagioni e che tuttora è in discreta salute. Basti pensare a pellicole come "Saw" o "Hostel" per comprendere che la poetica violenta di Tagame non è poi tanto aliena.
"Racconti Estremi" è il titolo della raccolta che la Black Velvet presenta sotto l'etichetta di fumetti erotici [nu]. Un volume in bianco e nero, di 208 pagine per 15 euro di prezzo. Indubbiamente un'interessante iniziativa, anche un po' coraggiosa, quella di introdurre l'erotismo violento di Gengoroh Tagame nel nostro panorama fumettistico. Viene naturale chiedersi quale sarà l'accoglienza dei lettori italiani. Quali le reazioni davanti a un'opera così particolare e controversa. Una curiosità che nei prossimi mesi sarà soddisfatta.
Gengoroh Tagame adesso è qui.
Racconti estremi
di Gengoroh Tagame
Collana “Kinjiki”.
Autunno 2009, (volume unico).
Pagine 208, fumetti in bianco e nero, formato cm 14,5 x 21.
Una produzione [nu] Black Velvet.
Distribuzione libraria.
Prezzo: euro 15,00
ISBN 978-88-96197-01-1
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