martedì 1 febbraio 2011

A Palermo, Ruby diventa una pizza (ed è business)


E' successo a Palermo. Uno scherzo tra amici che si trasforma in business gastronomico. Mentre le conseguenze del Ruby-Gate continuano a spazzare l'Italia, l'inchiesta dei pm milanesi procede ed è sempre più difficile immaginare lo scenario a venire, gli "occhi dell'amore" della ninfetta più nominata del momento si aprono (esplodono) anche sulla pizza, grazie a un ristoratore palermitano. Rosolino Garofalo, in arte Ron, è un'autorità cittadina in materia di ristorazione,  ma soprattutto di pizze, sulla confezione delle quali tiene anche dei veri e propri corsi. La pizza Ruby trova la sua ragion d'essere (e caratteristica) nelle due mozzarelle di bufala che sporgono ammiccanti dallo strato di pomodoro. Un decolté alimentare, appetitosamente allusivo. Tutto nato per burla, racconta Garofalo, una goliardata divenuta senza preavviso un'occasione commerciale di successo. Infatti, pare che la pizza Ruby stia sbancando e le ordinazioni non si contino.
Grottesco, è la prima esclamazione che viene in mente. Ma già qualche bello spirito non ha lesinato battute taglienti, come quella che l'ordinazione di una pizza Ruby darebbe diritto a una Coca in omaggio...


2 commenti:

  1. Più che Ruby...... mi sembra Gasparri......

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  2. Verissimo e bellissimo commento. Grazie. Sì, la pizza Ruby è una variante dell'effige di Gasparri come la concepisce il grande Vauro. Insomma: l'apoteosi della Faccia di Pizza! Un consiglio al pizzaiolo per ulteriori maschere culinarie? Certo che in parte fa anche un po' paura... :)

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