lunedì 29 novembre 2010

Enigma


I supereroi non esistono. Non nel mondo reale, almeno. I fumetti, certo, ne sono pieni. Tutto è possibile sulla pagina disegnata. Ma chi si aspetterebbe di vedere un eroe in costume apparire e combattere nelle nostre strade? Magari nel parcheggio sotto casa? Sarebbe assurdo. Questo lo sa anche Michael Smith, giovane insoddisfatto dalla vita incasinata. Solo che improvvisamente qualcosa sta succedendo davvero. Un misterioso supereroe mascherato sta affrontando una serie di criminali stravaganti e dai poteri mostruosi. Nessuno sa spiegarsi questa follia, né per quale ragione gli scontri tra questi esseri stanno lasciando tanto sangue sulle strade. Michael, però, conosce l’eroe apparso dal nulla. E’ il protagonista del fumetto che più amava da bambino. E’ il vigilante chiamato... Enigma.

Enigma, che oggi la Planeta DeAgostini ripropone in volume a quasi vent’anni di distanza dalla prima edizione in albetti pubblicata dalla Comic Art, è una miniserie uscita talmente in anticipo sui tempi da risultare sconcertante per i lettori degli anni novanta. Amata da tanti che ne riconobbero le qualità innovative, la capacità di osare e il coraggio di affrontare temi in quegli anni ancora discretamente sommersi nelle pagine dei fumetti, rimaneva però un prodotto di nicchia, criptico e poco commerciale. Oggi, guardando fuori dalla finestra, per quanto ci sia ancora strada da percorrere, qualcosa potrebbe essere cambiato. Alla fine del primo decennio del secolo, l’opera di Peter Milligan (Shade, X-Statix) è pronta per tornare a bomba e manifestarsi al pubblico del nuovo millennio, il quale ha assistito a un mutamento di costumi non irrilevante e potrebbe accostarsi alle metafore provocatorie di Enigma con qualche pregiudizio in meno e qualche anelito di comprensione in più, scoprendone sotto la coltre psichedelica il profondo messaggio esistenziale.

Enigma è un inno alla trasgressione che, a differenza di molti autori divenuti in questi anni veri e propri professionisti della provocazione, riesce a non essere mai fine a se stesso. Ogni rovesciamento dei cliché ha una sua ragione d’essere definita dalla prospettiva finale del racconto. Ogni perversione descritta sottende, paradossalmente, un’irriducibile innocenza, volta alla conquista di un rinnovato stato di consapevolezza. E’ un fumetto selvaggio, cui sono stati negati i freni inibitori propri dei prodotti mainstream. Come un animale intelligente ma furioso, alla disperata ricerca di qualcosa. Forse di un nome. Di un ruolo. Di un’emozione che meriti di essere definita amore. Lo sviluppo non lineare del racconto mischia le carte in tavola numerose volte, trascinando il lettore - complici le matite surreali di Duncan Fegredo - in un vortice straniante di simboli psicanalitici, viaggi interiori e supereroi dagli scopi ambigui. E’ difficile parlare di Enigma senza anticiparne gli snodi essenziali, svelandone troppo presto le vere finalità. Enigma è uno strano fumetto, in grado di affascinare personalità eterogenee, ma ben lontano dall’essere una lettura popolare. Enigma è sì il nome di un personaggio uscito chissà come dalle pagine di un vecchio fumetto. Ma è soprattutto l’essenza e la forma del racconto che Peter Milligan ci propone. L’enigma più grande di tutti è la vita. E per potere iniziare a vivere veramente è necessario sciogliere l’arcano. Affrontare i propri demoni e se possibile far pace con se stessi. Il resto, il domani, rimane sconosciuto. Sarà un altro giorno. Un altro enigma.

Enigma rovescia i principali ruoli del fumetto supereroistico con una tale eleganza da non farne neppure avvedere. Seduce il lettore, lo spinge ad affidarsi totalmente al racconto e lo induce a prendere strade che forse non si sarebbe sognato di imboccare. Per far cadere la maschera di Enigma e scoprire il suo mistero, Michael Smith dovrà prima spogliarsi della propria. Anche se potrebbe non essere facile. Tutto questo in un mondo impazzito, dove esseri bizzarri compiono azioni orrende, dove fantasia e realtà si confondono e dove i supereroi uccidono. Crudeltà e amore sono i motori principali che animano questa strana avventura sovrannaturale, storia di un viaggio iniziatico nei meandri di una personalità confusa, alla ricerca di una propria identità. La figura archetipica del supereroe è oggi stata interpretata in svariati modi. Ma Enigma, quasi vent’anni fa, ha affondato il bisturi nel profondo delle passioni più intime. Ci strappa la maschera, ma non mostra i suoi occhi. O forse sì?

Sarà interessante vedere come le nuove generazioni di lettori accoglieranno Enigma. L’opera di Milligan e Fegredo conserva ancora abbastanza trasgressione da far discutere. Rifiuta soluzioni di comodo, e sceglie di schierarsi contro tutto ciò che è conforme, anche secondo gli schemi tradizionali del fumetto. Enigma è il canto di un giullare pazzo che può permettersi di urlare la sua verità, senza orpelli o frustranti griglie commerciali. Enigma è quello che dice il suo nome. Ed è ancora oggi una lettura che spiazza, diverte e conquista.


Questa recensione è stata pubblicata anche su Fantasymagazine.


[Articolo di Filippo Messina]

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