
E’ la prima parola che viene in mente sfogliando Il Cammino dei Sette Millenni, fumetto fantasy tutto italiano già arrivato alla sua quarta uscita mensile.
Sorprendente per la sua italianità, che riesce a lasciare tra le righe, dimostrandosi un prodotto valido che guarda a suggestioni internazionali più che a certa tradizione del fumetto popolare nostrano, spesso intrappolato in griglie editoriali che gli conferiscono un gusto artificiale. Sorpredente per lo sforzo produttivo svolto dal suo ideatore, Francesco Vivona, che ne è sceneggiatore, disegnatore (in collaborazione con Diana Mercolini, Nicola Zanni e Matteo Simonacci) e anche l’editore, avendo fondato a Catania la Omniars Edizioni. Non dimentichiamo un sito internet esauriente (www.settemillenni.com/) e una confezione spillata a colori per 2,90 euro di prezzo, che non invidia nulla a edizioni più blasonate. E’ sorprendente anche la radice meridionale di questo fumetto e le potenzialità che riesce a esprimere in un panorama fumettistico come quello siciliano, oscillante senza mezzi termini tra guizzi d’autore e la peggiore omologazione commerciale. Il Cammino dei Sette Millenni non racconterà magari nulla di nuovo, ma quel che conta di più è la forma. Fresca, garbata, rispettosa della lingua come della parte figurativa. E di questi tempi non è affatto poco.


A differenza dell’oggettiva qualità de Il Cammino dei Sette Millenni, non sorprende invece l’ondata di snobismo che ha investito il fumetto di Francesco Vivona su alcuni forum e blog. Un fumetto veramente giovane, che mostra il potenziale per crescere e sdoganare - forse - un approccio più coraggioso a questa forma artistica, difficilmente sarà accettato da un mercato così tradizionalista come quello italiano. Infatti il fumetto, benché distribuito in edicola, è un prodotto anomalo che potremmo considerare un perfetto ibrido tra l’autoproduzione e la proposta di una piccola linea editoriale indipendente. Un mezzosangue orgoglioso come l’impavido Abadir, verrebbe da dire. E con gli occhi puliti e dolci della principessa con gli zoccoli. Auguriamo a questo fumetto di ritagliarsi la sua strada nonostanze le prevedibili resistenze, e di contribuire a variare le proposte nostrane in un mercato sempre meno differenziato.
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