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mercoledì 14 dicembre 2016

Comicsintesi


La parola chiave è "sintesi" (o se preferite "comicsintesi"). Qui (tavole da "Doctor Strange: Il Giuramento" di Brian K. Vaugha e Marcos Martin) vediamo l'Infermiera di Notte curare Stephen Strange guidata dalla sua essenza astrale. Sequenza citata nel recente film di Scott Derrickson. La sintesi (o comicsintesi) non è nuova nella produzione Marvel cinematografica. Christine Palmer (nome del personaggio che ama Strange nel film) è stato uno dei nomi dell'Infermiera di Notte storica (che ne ha cambiati tanti dalla Golden Age a oggi). Serviva un'interazione umana, una relazione sentimentale e una scena forte. Hanno scelto questa e quel nome. Eppure vediamo l'Infermiera di Notte agire nell'universo parallelo, ma separato della Marvel Netflix, con un'altra interprete e un'altra identità. Ma si chiama Claire Temple, come il medico che è stata per un po' la compagna di Luke Cage, e non Linda Carter (sì, come la storica interprete di Wonder Woman, ma questa è un'altra storia) come è chiamata attualmente nei fumetti. In altre circostanze, il cinema ha creato comicsintesi (e va bene, questa parola l'ho inventata io) simili. Come la Rogue degli X-Men nell'universo Warner, che si presenta come un ibrido tra Rogue e Kitty Pryde (poteri, caratteri, relazioni) nonostante il personaggio di Kitty fosse presente ma con molta meno rilevanza. La stessa cosa si potrebbe dire del villain di Iron Man 2, dove Mickey Rourke impersona un avversario metà Colpo di frusta e metà Dinamo Cremisi. Sicuramente in questo momento me ne sfuggono altri, ma sono certo che prossimamente vedremo molte altre comicsintesi così.