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martedì 27 settembre 2016

Le due vite di Frank Carter (Il Maestro di Cera e Prigioniero di Ares)


Frank Carter è tornato.
Due volte.
E per quanto lo storico Bond-Connery abbia insegnato a tutti che “Si Vive Solo Due Volte”, Frank sembra avere tutte le intenzioni di tornare anche per un terzo round (anzi, lo ha già fatto), e magari perdurare finché le energie degli autori e le attenzioni dei lettori lo supporteranno.

Un riassunto per i neofiti. Frank Carter nasce come web comic su testi di Carlo Coratelli e per i disegni di Fortunato Latella nel 2009 sul portale di Shockdom (realtà editoriale ormai consolidata e fucina di artisti esordienti negli spazi virtuali) e si “reincarna” in un primo volume cartaceo nel 2012 con il marchio Red Publishing. Le Avventure di una Spia per caso, pubblicate per la prima volta online con cadenza quindicinale, si ispirano dichiaratamente alla scuola del fumetto franco-belga, sia per la scelta grafica della cosiddetta linea chiara, sia per il tono avventuroso e vagamente retrò delle sue storie. La matrice del racconto è da cercare nella tradizione della spy-comedy hollywoodiana, dove un individuo qualunque, senza alcun addestramento ma pieno di spontanea iniziativa, si trova coinvolto suo malgrado in intrighi di portata (hitchockiana) internazionale.


Dopo i primi due archi narrativi (“Equivoco a Casablanca” e “La formula Zolta”) già raccolti nel primo volume cartaceo, Frank Carter è ancora una spia, anche se quel “per caso” ormai si è un po' perso per strada. Infatti, secondo l'antica, ingenua tradizione delle strip avventurose della golden age, i servizi segreti hanno riconosciuto il potenziale del nostro uomo qualunque, che adesso può essere richiamato a collaborare con il governo per operazioni pericolose in qualunque momento. Ed è questo lo scenario che ci presenta la seconda trasferta cartacea di Frank Carter nel volume che raccoglie “Il Maestro di Cera” e “Prigioniero di Ares”.


Lo spirito del fumetto di Coratelli e Latella (cui subentra Marco Performato nella seconda metà del volume) rimane invariato. Avventura spensierata e atmosfere leggerissime che ammiccano alla cultura popolare di un tempo andato, partendo dal cinema e attraversando i punti cardine della gloriosa storia delle strisce syndacate. Storie semplici, basate su twist narrativi calibrati e scanditi appositamente per colpire la fantasia del lettore con brevi sequenze disegnate che suscitino l'attesa per il seguito. Avevamo lasciato la coppia di protagonisti con la notizia della gravidanza di Jill che in questo volume renderà padre Frank di un bambino che non potrà (feticisticamente) ricevere un nome diverso da quello della stessa “spia per caso”, con una venatura di amour fou che insinua un impalpabile sottotesto inquietante nel rapporto, cartoonesco e spensierato, di questa coppia felice. Felice di trovarsi in costante pericolo, in quanto dipendenti dall'adrenalina e geneticamente insofferenti a una vita di banale quotidianità. Scherzi a parte, l'elementarità delle storie è da dare per scontata e non può essere intesa come un difetto della serie, a meno che non s'ignori del tutto il valore di omaggio e l'esercizio di stile vintage che è carburante dell'intero progetto. Un progetto (che è anche una sorta di gioco artistico) nato per riproporre stilemi antichi (vecchio, ormai, è parola dispregiativa) adattandoli ai mezzi di comunicazione attuali. E nella fattispecie, soprattutto il web.


Il Maestro di Cera, il primo ciclo che compone questa seconda escursione di Frank Carter nell'universo dell'avventura senza frontiere, parte ancora una volta come spy-comedy, ma attinge soprattutto ad archetipi del cinema horror della Hollywood più classica (dovrebbe essere inutile citare “La Maschera di Cera” e i suoi infiniti remake). E introduce un nuovo villain che sicuramente darà filo da torcere al protagonista anche in futuro. I riferimenti ai tratti somatici dell'attore Vincent Price parlano abbastanza chiaro. Frank Carter potrà anche essere una spia per caso, ma è un cocktail di cultura pop organizzato e fortemente voluto. Rigorosamente analcolico, per essere alla portata di chiunque. Da consumare in bicchieri piccoli e da buttare giù d'un fiato, godendo di quel velocissimo brivido che un salto nel passato (e tra diversi mondi dell'immaginario legato all'intrattenimento) riesce a suscitare, specialmente a chi ancora possiede il senso della storia.



Nel secondo ciclo qui presentato in cartaceo, “Prigioniero di Ares”, assistiamo al passaggio di testimone da Fortunato Latella a Marco Perforato. La cifra artistica resta omogenea, e il lavoro di Perforato non produce nessun trauma, restando perfettamente aderente allo spirito del racconto e alla scelta di stile che fa da base al progetto. Qui assistiamo a un nuovo scontro diretto dell'ormai rodata spia-non-più-tanto-per-caso e quella che si è già connotata come la sua nemesi, e cioè l'organizzazione criminale che si fa chiamare Ares. Se nel capitolo precedente, Coratelli e Latella si sono divertiti a giocare con gli archetipi dell'horror classico, qui abbiamo un'escursione nel territorio immarcescibile delle “escape adventures”, le storie di evasione. La ricetta non cambia. Un'iniezione di leggerezza (e un ritmo sostenuto) permettono di narrare anche episodi di violenza e risvolti drammatici senza che il lettore sia costretto a prenderli necessariamente sul serio. Riducendo il tutto all'osso della narrazione avventurosa, dove il sangue, le lacrime, la morte, non sono reali shock, ma semplici passi di una danza che per essere eseguita ed essere piacevole non possono essere esclusi. Quel che conta è l'intrattenimento e la confezione globale. L'origami completo alla fine di un certosino lavoro di piegatura.


C'è da chiedersi se, a prescindere dalle intenzioni di partenza, Frank Carter non abbia finito con lo sconfinare, e da iniziativa volta a recuperare atmosfere ed emozioni deliziosamente vintage, non si stia progressivamente trasformando in un esperimento di minimalismo fumettistico, che attinge e sintetizza in forma essenziale un po' tutti i topos dell'immaginario legato all'intrattenimento. Una chiave di lettura interessante, che ci fa chiedere come evolverà ulteriormente la serie.

Se il primo volume cartaceo, con il marchio Red Publishing, era il risultato di un crowdfunding riuscito, questo secondo avvento odoroso di tipografia ha avuto un parto più travagliato ed è reperibile direttamente su ebay. Cosa che fa porre qualche domanda. Nel frattempo, la spia-non-più-per-caso continua a correre e a rischiare la pelle sul web, ed è lecito chiedersi se la somministrazione periodica delle sue avventure in modiche quantità, concise e accattivanti come caramelle dal sapore proustiano, non rimanga il suo format per eccellenza. La professionalità è indubbia, la qualità della confezione anche. Ma il passaggio su carta e la lettura d'un fiato potrebbe (e il condizionale qui è d'obbligo) smorzare nel corso del tempo una parte del suo carisma gioviale e scattante, così legato al revival di un piacere che fu. A meno che qualcosa nella formula non cambi rotta, e Frank Carter (che ormai è un avventuriero a tutti gli effetti) non osi di più. Magari rischiando il collo sul serio (sul piano artistico e commerciale) con una progressiva maturazione che possa portarlo a un livello successivo, in grado da reggere la strada ancora da percorrere tanto sul web che sulla carta stampata. Ricordiamo che serie televisive diventate di culto, come Buffy del non ancora famosissimo Josh Whedon, hanno iniziato in termini di grande leggerezza per poi evolvere in saghe più complesse, dai dialoghi densi e dai colpi di scena devastanti. Pertanto, chi può dire cosa ne sarà di Frank e Jill Carter?

Non ci resta che fare gli auguri a Carlo Coratelli, Fortunato Latella, Marco Perforato e a Enrico Folli, salito a bordo del progetto web già dallo scorso 2015.


Guarda la videorecensione del volume 1