venerdì 13 marzo 2020

Swiss Army Man


Tra tutti i film stralunati, bizzarri, sorprendenti, "Swiss Army Man" occupa sicuramente uno dei posti più alti in classifica. Diretto da Dan Kwan e Daniel Sheinert (che firmano la regia in tandem con il nome "Daniels"), è una pellicola davvero difficile da inquadrare. Daniel Sheinert avrebbe in seguito diretto da solo "The Death of Dick Long", altrettanto curioso e spiazzante, ma meno... poetico. Possiamo dirlo? E' strano, ma un film weird (bizzarro) come "Swiss Army Man" può essere definito poetico? Considerato che durante il suo svolgimento (neanche lunghissimo, appena un'ora e trenta) oscilla tra la commedia (nera che più nera non si può), il dramma, il grottesco, il film surreale se non demenziale, e finisce con l'offrire persino spunti commoventi. E ho detto tutto se premettiamo che non mancano alcune scene e situazioni che potrebbero fare schifissimo, e che una buona parte del contrappunto (anche tematico) del film è fornito dai rumori naturali. Sicuramente ci troviamo di fronte a un film di attori, in cui Paul Dano ("Little Miss Sunshine", "Prisoners") e Daniel Radcliffe (che si è da tempo scrollato di dosso l'ingombrante identificazione con Harry Potter) danno il loro meglio, con un duetto virtuoso e un dialogo strampalato ma efficacissimo. Un giovane naufrago su un atollo in mezzo al pacifico è prossimo alla disperazione quando la corrente sbatte sulla spiaggia un cadavere vestito di tutto punto. I gas della decomposizione fanno sì che il morto si trasformi in una imprevedibile zattera di salvataggio (anche più di questo) che trasporta lo sventurato su un nuovo lido. Forse sarà la salvezza, forse no. Ma il rapporto tra il naufrago e il suo inatteso mezzo di sopravvivenza è appena cominciato. Anche perché il cadavere rivelerà risorse insospettabili, e a un tratto... Daniel Radcliffe nel ruolo del cadavere mandato (forse) dalla provvidenza è straordinario. E non meno Paul Dano, in grado di sviluppare un personaggio di cui c'è dato conoscere solo informazioni essenziali, possibilmente per aumentare l'empatia e rendere universale l'identificazione con questo novello Robinson Crusoe alla ricerca della salvezza, ma anche di se stesso. Un film davvero curioso, che potrebbe non incontrare il gusto di tutti. Ma comunque da scoprire.

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