lunedì 16 luglio 2007

TWISTED TOYFARE THEATRE

Irriverente, spumeggiante e spassoso al punto da indurre dipendenza. Questo è "TWISTED TOYFARE THEATRE - IL TRAGICOMICO TEATRINO DEI GIOCATTOLI", primo volume di una serie edita da Saldapress, che propone in Italia, per la prima volta in un'edizione ragionata, le irresistibili farse di cui sono protagonisti i giocattoli ispirati alle più popolari icone di casa Marvel, e pubblicate originariamente sulla rivista americana "ToyFare", noto catalogo interamente dedicato ai mitici superpupazzi. L'Uomo Ragno, Hulk, Thor, il Dottor Destino (in compagnia di molti altri personaggi resi celebri da cinema e televisione), sul piccolo palcoscenico di Toyfare, si scrollano finalmente di dosso la presunta serietà delle loro vicende ufficiali e si trasformano in vere e proprie maschere da morderno teatro dell'arte. Il risultato è semplicemente esilarante e del tutto sorprendente.
Sorprendente, almeno per quanti (come il sottoscritto) pur amando i fumetti di supereroi, non erano mai stati sedotti dal fiorente mercato degli "action figure", evolutisi nei decenni da semplici giocattoli snodati a vere e proprie sculture, autentici oggetti di culto per i collezionisti di tutte le età. Se si è sordi al richiamo del merchandising e non si ha l'abitudine di sfogliare i cataloghi americani, è facile snobbare la pubblicazione di "TWISTED TOYFARE THEATRE". E sarebbe un vero peccato, perché il volume regala una lettura fresca e divertente per chiunque ami (o abbia amato) i fumetti di supereroi. Tutti da bambini abbiamo giocato per un po' con questi personaggi alla guisa di marionette. Fossero i famosi giocattoli commercializzati negli anni settanta, quelli snodabili i cui arti erano tenuti insieme da un elastico, o sagome ritagliate dalle pagine degli stessi fumetti. Un po' tutti, anche se per poco, abbiamo di certo improvvisato un nostro "teatrino dei supereroi", tentando di riprodurre la magia che ci raggiungeva dagli albi. Beh, la nostalgia ha senz'altro il suo posto. Ma l'infanzia è finita, e "Toyfare" ce lo ricorda con più di una doccia gelata sul nostro groppone di maturi Marvel-fans. E' ora di svegliarsi, e guardare quanto di cattivo e sgradevole si nascondeva nelle pieghe infantili di quei possenti eroi che tanto abbiamo idolatrato.
Sì, perché dietro le quinte di Megoville, questo teatrino animato da giocattoli con l'aspetto di eroi e comprimari (Chi ha comprato l'action figure della Zia May?!) si nascondono autori brillanti, animati da un senso dell'umorismo beffardo quanto maligno, parente stretto della comicità malata di "South Park", dei geniali Parker e Stone. Insomma, "Twisted Toyfare" non è una lettura per bambini. E' sboccato, è splatter, è deliziosamente perverso. Una lettura trasgressiva, che impasta citazioni dalle più note saghe fumettistiche con una verve che sarebbe riduttivo definire dissacrante. Il supereroe è decostruito in funzione della sua dichiarata artificialità. E con lui il lettore, chiamato a ridere di situazioni che sulle pagine dei fumetti ufficiali gli sono sempre state presentate con un piglio fin troppo serioso. Così la fiction implode, frullando tutto, vomitando di tutto. I Borg, i Puffi, i Masters, un Thor ridotto a imbelle mammalucco vittima di giocattoli più aggressivi di lui. Un Uomo Ragno dispettoso e strafottente. Il Dottor Destino, ridicolo come non mai nei suoi deliri di onnipotenza votati al fallimento perpetuo. L'alcolismo di Iron Man, qui descritto con esiti a dir poco imbarazzanti. E Hulk, il bruto senza cervello per antonomasia, alle prese con le sue esigenze naturali e un orda di incontrollabili Puffi («Ragrrr... Fuori subito da pantaloni di Hulk!»).
"TWISTED TOYFARE THEATRE" sta riscuotendo, ora, un grosso successo anche nel nostro paese. Non a caso la Alastor Distribuzioni, in collaborazione con l'editrice SaldaPress, ha organizzato venti punti vendita in tutt'Italia, in modo da fornire ai lettori un sicuro e immediato riscontro. Nessuno resiste a questo teatrino malizioso e colorato che sbeffeggia con tanta arguzia i moderni miti del nostro immaginario. Viene il sospetto che quella demenziale sia la futura chiave definitiva per la lettura di questi personaggi, mai così riconoscibili nella rappresentazione estrema dei loro peggiori difetti.
Una piccola gemma, da leggere assolutamente.

Nessun commento:

Posta un commento