mercoledì 7 febbraio 2024

Ciao, Pitore di Santini...



Ci ha appena lasciati Alfredo Castelli. Un gigante nel panorama del fumetto italiano.

I più giovani lo ricorderanno per Martin Mystère e la forte impronta lasciata sulle edizioni Bonelli nel corso degli ultimi quarant'anni. I meno giovani, come il sottoscritto, lo ricordano in prima istanza per le sperimentazioni umoristiche quali Scheletrino, striscia demenziale pubblicata in appendice a Diabolik, e a l'Omino Bufo, che disegnava in prima persona firmando con lo pseudonimo sgangherato di "Il Pitore di Santini". Una sfida culturale che avanti nei tempi presentava uno stile abborracciato per portare avanti invenzioni e provocazioni, nonché l'idea del fumetto come linguaggio integrato, che va fruito nella sua complessità e non come una mera somma delle parti.


In veste di sceneggiatore, Castelli ha scritto storie di personaggi popolarissimi: Tiramolla, Cucciolo e di Topolino. Fondò le prime fanzine italiane dedicate ai fumetti,
Comics Club 104, e la rivista Tilt con Carlo Peroni, Mario Gomboli e Marco Baratelli. Contribuì in collaborazione con Pier Carpi a fondare Horror, la prima rivista italiana dedicata all'orrore sulla quale esordisce Zio Boris, striscia ideata da Castelli su disegni di Carlo Peroni, e in seguito portata avanti con le matite di Daniele Fagarazzi. Cronaca familiare di un mad doctor circondato da creature mostruose che riprendeva con humor tutto italiano lo spirito macabro e beffardo della Famiglia Addams. 
Altra pietra miliare è rappresentata dalla storie di Otto Kruntz, inventore tedesco sosia di Adolf Hitler, sempre disegnato da Fagarazzi, e delle sue devastanti macchine.
Negli anni 70, sul Corriere dei Ragazzi, Castelli creò numerosi personaggi destinati a mettere radici nella memoria di più generazioni. Ricordiamo tra i tanti, l'Ombra, giustiziere a metà strada tra The Shadow e l'Uomo Invisibile di HG Wells, e Gli Aristocratici, indimenticabile clan di ladri gentiluomini. Due opere fondamentali che diedero inizio alla la sua storica collaborazione con il disegnatore Ferdinando Tacconi. 


Odio scrivere coccodrilli. Si cede sempre alla tentazione di compilare delle cronologie se non degli sterili elenchi. E anche stavolta non è stato diverso. Perciò mi fermo qui.

Aggiungerò solo che Alfredo Castelli è stato un personaggio immenso, come autore, come saggista, come sperimentatore in tempi non sospetti, come curatore e storico della Nona Arte. E chiuderò ribadendo l'ovvio, ma anche la verità. Cioè che lascia un vuoto incolmabile.


Ciao, Pitore di Santini. Il mondo del fumetto sarà più grigio senza di te. Grazie di tutto.



Alfredo Castelli – 1947 - 2024






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