martedì 30 aprile 2019

Il Sipario di Cartone: Ultima serata



L'ultimo (per ora) appuntamento con Il Sipario di Cartone è per il 3 Maggio ore 19 presso la Biblioteca Salvatore Rizzuto Adelfio. Vedremo insieme "Heavy Metal", film d'animazione diretto da Gerald Potterton nel 1981. Una narrazione fantascientifica a scatole cinesi, in cui un racconto fa da cornice a più episodi, ambientati su pianeti diversi e diverse epoche, ma in qualche modo tra loro collegati. Una sarabanda di autori e storie che provengono dall'esperienza della rivista Metal Hurlant e dai tanti artisti del movimento de Les Humanoids. Prima della proiezione, la consueta performance teatrale sarà affidata alla voce e alla grinta di Mario Clames, che reciterà un monologo da "Devilman" manga capolavoro di Go Nagai. Per il fumetto, per il teatro, per il cinema e per una condivisione delle arti... venite a trovarci. L'ingresso è gratuito.



Abbiamo deciso di intitolare questa rassegna “Il Sipario di Cartone” con l'intento di presentare due linguaggi, anzi tre, accomunati dalla componente dell'arte grafica. Vedremo insieme tre film di animazione, scelti con un criterio che potremmo definire... non dico anticommerciale, ma volto al recupero di opere particolari, alcune vintage, ma in grado di fornire spunti di riflessione che vadano oltre l'attuale trend di intrattenimento.


Ma prima di vedere il film, stasera, il sipario di cartone di aprirà su una performance di stampo teatrale. Un teatro applicato al media fumetto. Quindi, la viva voce dell'attore e il suo gestire per passare poi alle immagini animate sullo schermo.
Perché?
Noi di Altroquando abbiamo da sempre fatto vivere i fumetti in contiguità con qualcosa che apparentemente c'entrava poco. Quando avevamo la libreria, i fumetti erano accanto alle produzioni underground, all'antiproibizionismo, alle battaglie per i diritti LGBT e alle mostre di artisti con attitudini variegate. Nella nostra nuova forma di associazione culturale, attraverso anche l'attività sul canale Youtube, abbiamo recuperato l'interesse per il teatro. Una delle poche forme d'arte che si possono veramente definire viventi. Il teatro è arte viva perché raggiunge la sua espressione massima durante la performance attoriale, davanti a un pubblico che fruisce il lavoro di chi sta facendo spettacolo nel momento stesso in cui questo si attua. Il fumetto, dal canto suo, è una forma d'arte... la nona... tuttora ambigua e soggetta a mutamenti. Da un lato è ancora fortemente sottovalutata da molti. Da un altro, lo sdoganamento del mondo nerd sta dando vita a una nuova forma di omologazione. E di casta. E sta portando a un generale appiattimento, dove il potenziale creativo del linguaggio fumettistico si arena nelle mode correnti e in dinamiche autocelebrative che girano a vuoto, macinando soldi e poco altro.
Decenni fa, i più maturi se lo ricorderanno, i fumetti furono portati in televisione con un esperimento rimasto isolato. Oggi noi cerchiamo di raccogliere quel testimone e di usare le opere a fumetti come strumento per dimostrare che la narrazione per immagini può essere veicolo di una forza testuale che va oltre il mezzo. Non solo per la moda dilagante dei cinecomics, ma come un immaginario comunicante con altre forme espressive, altre discipline. Un crocevia mediatico che può aprire porte impensate e condurre alla conoscenza e all'amore per altre arti (o produrne di ibride e di nuove). Oggi cominceremo con la forma del monologo. Domani, se l'esperimento susciterà risposte adeguate, potremmo progettare uno spettacolo più complesso. Chissà.



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