giovedì 22 gennaio 2015

L'amore bugiardo - Gone Girl



L'Amore bugiardo – Gone Girl è il nuovo film del regista statunitense David Fincher, premiato nel 2011 con il Golden Globe quale miglior regista per la direzione del film The Social Network. Candidato due volte all'Oscar per Il Curioso caso di Benjamin Button e il già citato The Social Network, Fincher è ricordato anche per altri titoli magistralmente diretti, come Fight Club e Seven (due autentici cult movie), ed è noto per il suo perfezionismo. Con L'Amore bugiardo-Gone girl, ci propone un trhiller malriuscito... o meglio: riuscito a metà. L’amore bugiardo potrebbe essere accostato a tutto tranne che ad un film che porta la firma di un autorevole regista (quale è Fincher). Infatti non somiglia a niente nello specifico (nemmeno forse al libro da cui è tratto, quello di Gillian Flynn). Un po' di mistero, un po' di commedia e... un po' di cosa? (oserei scrivere: ma de che?). Solo per rimanere all’interno della filmografia fincheriana: Gone Girl è noir come lo è Seven, ed è lungo e accativante come Benjamin Button.



La storia è quella di Nick (Ben Affleck) e Amy Dunne (Rosamund Pike), marito e moglie apparentemente felici. Lei, un'affermata e famosa scrittrice. Anche lui è uno scrittore, ma è in cerca di una nuova vita degna di nota. Tutto esplode, o per esser precisi implode, nel giorno del loro quinto anniversario di matrimonio, quando Amy scompare senza lasciare traccia. La scena del crimine in casa dei Dunne rivela tracce di sangue e colluttazione e presto Nick si ritrova accusato di omicidio. Il suo atteggiamento troppo spensierato lo rende un bersaglio perfetto dei media, ma Nick è davvero colpevole? Tutte le televisioni e i giornali svolgono un ruolo fondamentale nella storia, che almeno nella sua prima parte ruota attorno alla rottura del sottile equilibrio dell'immagine di Nick, pubblica e privata, con il dubbio che sia implicato nella sparizione della consorte.

L'amore bugiardo gioca con la struttura del thriller, e senza dubbio l'abilita di Fincher sta nel costruire qualcosa di imprevedibile, ma impelagando il film nella dozzinalità di sequenze da telefilm polizieschi, tutto l'ingarbugliato rapporto matrimonial,tra il reale e il surreale, tra la verita' di uno e la bugia dell''altra e viceversa.


Ben Affleck è per una volta in gamba nel ruolo del bamboccio americano che si ritrova in una relazione più grande di lui, con tutta l'aria del colpevole a tutti costi. La protagonista femminile, Rosamunde Pike, ricorda tanto Kim Novak nel film la Donna che visse due volte. Apprezzabile e sicuramente encomiabile nel suo ruolo bizzarro,un'autentica rivelazione bionda.


La pellicola di Fincher, inserisce in questa messinscena elementi quali il sospetto, il rimorso, la fama ad ogni costo, stornando lo spettatore da facili previsioni, dove l'assasino diventa vittima e la vittima si fa carnefice. Non mancano scene lunghe e noiose, risvolti grotteschi e un'ironia a tratti davvero fastidiosa, al punto quasi da far rimpiangere le stucchevolezze dei cinepanettoni
di qualche settimana fa.
Detto questo, resta senz'altro un film da vedere... e rivedere, nel bene o nel male.

Sarò bugiardo?

Buona visione


[Articolo di Salvo D'Apolito]

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