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domenica 21 gennaio 2007

Bravo, Vecio! Continua così!


Si chiama Davide Zamberlan, classe 1975, ed è un giovane grafico e fumettista tra i più fantasiosi e (a mio avviso) sorprendenti delle ultime generazioni. Un altro nome con cui si sta facendo conoscere è… il Vecio (il Vecchio, insomma). Un Vecio… Saggio, uno di quegli anacoreti che si interpellano sulle grandi questioni della vita, raggiungendoli – magari dopo mille peripezie – nell’eremo che si sono scelti. Solitamente un’impervia montagna. Ed è di un Vecio della Montagna, infatti, che stiamo parlando. Una montagna di fumetti, però, dall’alto della quale, la controparte cartacea di Zamberlan dispensa aforismi e commenti sulla nona arte, fornisce risposte alle grandi domande che attanagliano i lettori e spesso ne fustiga i costumi, sfoggiando una verve al vetriolo e un’innegabile simpatia.
Nel panorama delle strip italiane, il Vecio della Montagna è un titolo che merita davvero di essere seguito con attenzione. Un’intelligente via di mezzo tra la striscia umoristica e il pamphlet, scritta da un autore che dimostra, oltre che una notevole cultura fumettistica, un'arguzia e capacità di analisi veramente rare. Dal debutto sul suo blog, il Vecio ha spopolato sul web di settore, è approdato sui volumi delle edizioni Lilliput, sulla rivista della Free Books Brand New”, ed è presentato regolarmente anche su ComicUS, attualmente uno dei migliori siti italiani dedicati al mondo del fumetto. Ancora più stimolante è l’aspetto interattivo della striscia di Zamberlan, che invita espressamente i lettori a porre domande al suo alter ego, promettendo risposte mordaci che puntualmente arrivano a ogni nuova striscia del Vecio. Molte delle sue risposte fulminanti sono già dei piccoli classici. Delle frecce intelligenti che inchiodano il lettore medio e lo costringono a riflettere sui perché e per come di un media troppo spesso trattato con colpevole superficialità. Gli strali del Vecio, a volte, aprono al lettore di fumetti un nuovo mondo. Altre, gli svelano una sconfinata miseria intellettuale.


Insomma, l’idea di Zamberlan è davvero potente nella sua semplicità, e merita di avere tanta fortuna.
Perché questa sviolinata?
Chi segue questo blog, conosce già la mia opinione sulle scelte Marvel degli ultimi anni, sul progetto della linea Ultimate, e la mia cordiale antipatia per autori “cool” altrove celebratissimi. Proprio a proposito della linea Ultimate, presentata dallaCasa delle Idee”come un’operazione di svecchiamento e di riscrittura “adulta” delle vecchie storie Marvel, nutro i miei dubbi più amari. Ho già spiegato che a me, quarantenne, queste serie di “quasi remake” e le relative “moderne” caratterizzazioni di personaggi iconici, non appaiono per niente come il frutto di un processo di maturazione. Trovo, piuttosto, che sia l’espressione più commerciale della Marvel, e nello stesso tempo la più infantile. Più che svecchiati, personaggi e situazioni sono presentati con la spavalderia e il culto dell’egocentrismo tanto popolare tra i nuovi adolescenti. Insomma, un prodotto trend studiato a tavolino per incontrare il gusto di una nuova generazione di lettori e niente più, con buona pace della qualità.

Mi trovo quindi ad applaudire il Vecio, in una sua recente striscia dedicata proprio all’universo Ultimate e presentata tra le strip di Comicus. Non mi era ancora capitato di ascoltare un parere tanto sintetico e diretto col quale potermi sentire in sintonia.
Non potrei fare di meglio. Quindi, lascio volentieri la parola al Vecio e alla sua voce rauca, sorniona, inesorabile. Vi basta un clic del mouse, e vi affaccerete su un mondo fumettistico come non avete mai osato immaginarlo. Invito tutti a visitare il vecchio saggio (è possibile anche inviare commenti alle strip), a interrogarlo e soprattutto a leggerlo.Ne vale veramente la pena.