giovedì 12 maggio 2016

Festa (e guastafeste): ovvero sulle unioni civili



Diario del Capitano, data bestiale 12.05.2016

Come detto ieri sera al Circolo Arci Malaussène all'inizio della nostra serata "Queer as Comics" nell'ambito del percorso verso il Palermo Pride 2016, da festeggiare non c'è molto. Ma non si può negare che un passo da formica in avanti nel progresso sociale del nostro paese sia stato fatto, e che per questo qualcuno (forse una minoranza, ma viva e con le sue esigenze) può festeggiare per avere alcune (solo alcune) delle possibilità prima categoricamente escluse. Ingrugnirsi serve a poco. Cerchiamo di essere contenti per quanti potranno giovarsi di questa (bruttissima) legge. E rimbocchiamoci le maniche per ciò che è dietro l'angolo. La guerra tra poveri e benaltrismo che già imperversa sui social (ricordiamoci che solidarietà e inclusione sono armi politiche potentissime in questi casi, e magari andrebbero sfruttate meglio), il ventilato referendum per chiedere l'abrogazione (certa gente ha tempo per pensare a una cosa sola, evidentemente) e le prossime, inevitabili barricate. E' come passare un esame con una pedata anzhé a pieni voti, ma puoi accedere al corso successivo. Magari non sarà la migliore delle metafore, ma da qualche parte dovremo ricominciare. Non solo giuridicamente, ma culturalmente. E ricordiamoci che certe battaglie si affrontano anche nella vita quotidiana, attraverso un processo di normalizzazione, di visibilità.
E detto questo... aspetto ancora una legge seria contro l'omofobia.

2 commenti:

  1. Condivido in pieno il tuo pensiero, Filippo.
    Un abbraccio.

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  2. Sono rimasta decisamente allibita sulla questione dell'obbligo di fedeltà, un insulto bello e buono tra i tanti che già presenta... Comunque anche se è una legge zoppicante non mollate, un passo alla volta ed il buon senso, ed il buon cuore, prima o poi avranno la meglio!

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